I giorni che stiamo vivendo sotto la pressione del Coronavirus ci invi- tano a riflettere sul concetto di immagine e su come quest’ultima rappre- senti un veicolo per la cultura e l’attualità, soprattutto per le nuove generazioni, sotto forma di informazioni. Ma queste informazioni produ- cono cultura oppure possono essere utilizzate come intrattenimento ri- schiando di non lasciare traccia delle trasformazioni del mondo? In che modo giornali, mass media e social network diffondono immagini (sintesi di avvenimenti), contribuendo alla creazione di una coscienza collettiva? E la scuola quale ruolo ha nella formazione delle nuove generazioni som- merse da un oceano in tempesta di bite, pixel e like? È necessario individuare un punto zero (l’attentato dell’11 settembre) della cultura mediatica che fa da spartiacque tra un mondo e una società lanciata verso il progresso utilizzando l’arte, la cultura e la tecnologia e la brusca frenata che l’intera collettività ha subito, producendo scelte politiche ed economiche devastanti, e analizzare quelle immagini-canali che meri- terebbero un’attenzione particolare. Il forte impatto della tragedia in mondo visione di Ground Zero, così come la nuova progettualità avviata dal mondo del digitale ha fatto emer- gere una questione estremamente delicata: l’indomabile concorrenza tra realtà e immaginario generando infinite surroghe che portano sempre più conformazioni analoghe e concorrenziali.
Hyper- Generation. sguardi obliqui sui processi educativi nella società iper- connessa Art 9: La Repubblica promuove mediatica-mente lo sviluppo della cultura, la ricerca scientifica e tecnica in mondovisione? / Valcerca, Ivan. - (2021), pp. 227-246.
Hyper- Generation. sguardi obliqui sui processi educativi nella società iper- connessa Art 9: La Repubblica promuove mediatica-mente lo sviluppo della cultura, la ricerca scientifica e tecnica in mondovisione?
Ivan ValcercaPrimo
2021
Abstract
I giorni che stiamo vivendo sotto la pressione del Coronavirus ci invi- tano a riflettere sul concetto di immagine e su come quest’ultima rappre- senti un veicolo per la cultura e l’attualità, soprattutto per le nuove generazioni, sotto forma di informazioni. Ma queste informazioni produ- cono cultura oppure possono essere utilizzate come intrattenimento ri- schiando di non lasciare traccia delle trasformazioni del mondo? In che modo giornali, mass media e social network diffondono immagini (sintesi di avvenimenti), contribuendo alla creazione di una coscienza collettiva? E la scuola quale ruolo ha nella formazione delle nuove generazioni som- merse da un oceano in tempesta di bite, pixel e like? È necessario individuare un punto zero (l’attentato dell’11 settembre) della cultura mediatica che fa da spartiacque tra un mondo e una società lanciata verso il progresso utilizzando l’arte, la cultura e la tecnologia e la brusca frenata che l’intera collettività ha subito, producendo scelte politiche ed economiche devastanti, e analizzare quelle immagini-canali che meri- terebbero un’attenzione particolare. Il forte impatto della tragedia in mondo visione di Ground Zero, così come la nuova progettualità avviata dal mondo del digitale ha fatto emer- gere una questione estremamente delicata: l’indomabile concorrenza tra realtà e immaginario generando infinite surroghe che portano sempre più conformazioni analoghe e concorrenziali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.