Ragionando in termini idealtipici, è possibile tracciare una distinzione tra due diversi modi di concepire (I) la strutturazione delle società moderne, (II) le forze che maggiormente contribuiscono a tale strutturazione, nonché (III) la valutazione esprimibile al proposito. Questa distinzione, qui ritenuta essenziale, fa riferimento alla programmaticità, alla volontarietà e alla premeditazione con cui la suddetta strutturazione viene o meno perseguita (punto I), con cui tali forze operano (punto II) e al modo in cui questo influenzi il giudizio che si può elaborare al riguardo (punto III). Focalizzandosi esclusivamente su questa caratteristica dell’organizzazione societaria e declinandola (per motivi euristici) in forma dicotomica, si ottiene una contrapposizione. Da un lato, la realtà collettiva delle società contemporanee intesa come un progetto: il frutto di un programma che mirava a produrre gli esiti che si sono poi verificati (quelli che sussistono concretamente, sotto gli occhi di tutti), i quali vengono interpretati, allora, come se fossero un risultato cosciente e coscientemente perseguito. Dall’altro lato, questa stessa realtà pensata come effetto sostanzialmente imprevisto, conseguenza non completamente intenzionale, le cui caratteristiche principali non sono fatte dipendere, cioè, da uno sforzo deliberato che sarebbe alle spalle di quanto è osservabile (secondo un principio di irriducibilità dell’organizzazione collettiva a un progetto preesistente). Quali sono le implicazioni che fanno seguito all’immaginare, e al criticare, la riproduzione delle condizioni attuali come se essa consistesse nella messa in atto di un progetto volontariamente perseguito? Al contrario, cosa consegue all’interpretare tale riproduzione sottolineandone gli aspetti che sfuggono al dominio della volontarietà e della progettualità?
La riproduzione del dominio dal basso e la critica radicale. Il caso del Tiqqun/Comitato Invisibile / Sabetta, Lorenzo. - (2019), pp. 253-267. - TEORIE SOCIOLOGICHE E TRASFORMAZIONI SOCIALI.
La riproduzione del dominio dal basso e la critica radicale. Il caso del Tiqqun/Comitato Invisibile
Lorenzo Sabetta
2019
Abstract
Ragionando in termini idealtipici, è possibile tracciare una distinzione tra due diversi modi di concepire (I) la strutturazione delle società moderne, (II) le forze che maggiormente contribuiscono a tale strutturazione, nonché (III) la valutazione esprimibile al proposito. Questa distinzione, qui ritenuta essenziale, fa riferimento alla programmaticità, alla volontarietà e alla premeditazione con cui la suddetta strutturazione viene o meno perseguita (punto I), con cui tali forze operano (punto II) e al modo in cui questo influenzi il giudizio che si può elaborare al riguardo (punto III). Focalizzandosi esclusivamente su questa caratteristica dell’organizzazione societaria e declinandola (per motivi euristici) in forma dicotomica, si ottiene una contrapposizione. Da un lato, la realtà collettiva delle società contemporanee intesa come un progetto: il frutto di un programma che mirava a produrre gli esiti che si sono poi verificati (quelli che sussistono concretamente, sotto gli occhi di tutti), i quali vengono interpretati, allora, come se fossero un risultato cosciente e coscientemente perseguito. Dall’altro lato, questa stessa realtà pensata come effetto sostanzialmente imprevisto, conseguenza non completamente intenzionale, le cui caratteristiche principali non sono fatte dipendere, cioè, da uno sforzo deliberato che sarebbe alle spalle di quanto è osservabile (secondo un principio di irriducibilità dell’organizzazione collettiva a un progetto preesistente). Quali sono le implicazioni che fanno seguito all’immaginare, e al criticare, la riproduzione delle condizioni attuali come se essa consistesse nella messa in atto di un progetto volontariamente perseguito? Al contrario, cosa consegue all’interpretare tale riproduzione sottolineandone gli aspetti che sfuggono al dominio della volontarietà e della progettualità?File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Sabetta_riproduzione-del-dominio_2019.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
2.42 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.42 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.