Il concetto di trauma, nella sua declinazione storica o personale, ha assunto ormai un ruolo centrale nel cinema documentario contemporaneo, che non si presenta semplicemente come parte di un processo volto alla mera rappresentazione dell’evento ma diventa in s uno strumento epistemologico, capace di orientare lo studio delle modalit attraverso le quali memoria e rielaborazione vengono costruite nell’atto stesso di filmare. Nonostante risulti difficile e probabilmente ingannevole tracciare e racchiudere il cinema documentario post-traumatico, data la sua natura politestuale e ibrida, mettendo in primo piano il proprio processo di costruzione/creazione, suggerendo un ri-orientamento storiografico, ponendosi in contrasto con le forme di narrazione tradizionali e lineari, a favore della manipolazione e della frammentazione, i film presi in esame nel libro tentano di trovare e riconfigurare una forma espressiva e narrativa che rifletta la visualizzazione dell’impensabile. Attraverso differenti modalit espressive e di ri-messa in scena dell’esperienza traumatica, dal reenactment all’animazione, dal ri-utilizzo alla ri-contestualizzazione dell’immagine d’archivio, il cinema documentario post-traumatico si interroga sulla relazione che intercorre tra trauma storico e le modalit , cos come le forme, per rappresentarlo, diventando uno strumento conoscitivo capace di rileggere e riformulare il passato.
The black hole of meaning: ri-mettere in scena il trauma nel cinema documentario contemporaneo / Antichi, Samuel. - (2020).
The black hole of meaning: ri-mettere in scena il trauma nel cinema documentario contemporaneo
samuel antichi
Primo
Writing – Review & Editing
2020
Abstract
Il concetto di trauma, nella sua declinazione storica o personale, ha assunto ormai un ruolo centrale nel cinema documentario contemporaneo, che non si presenta semplicemente come parte di un processo volto alla mera rappresentazione dell’evento ma diventa in s uno strumento epistemologico, capace di orientare lo studio delle modalit attraverso le quali memoria e rielaborazione vengono costruite nell’atto stesso di filmare. Nonostante risulti difficile e probabilmente ingannevole tracciare e racchiudere il cinema documentario post-traumatico, data la sua natura politestuale e ibrida, mettendo in primo piano il proprio processo di costruzione/creazione, suggerendo un ri-orientamento storiografico, ponendosi in contrasto con le forme di narrazione tradizionali e lineari, a favore della manipolazione e della frammentazione, i film presi in esame nel libro tentano di trovare e riconfigurare una forma espressiva e narrativa che rifletta la visualizzazione dell’impensabile. Attraverso differenti modalit espressive e di ri-messa in scena dell’esperienza traumatica, dal reenactment all’animazione, dal ri-utilizzo alla ri-contestualizzazione dell’immagine d’archivio, il cinema documentario post-traumatico si interroga sulla relazione che intercorre tra trauma storico e le modalit , cos come le forme, per rappresentarlo, diventando uno strumento conoscitivo capace di rileggere e riformulare il passato.File | Dimensione | Formato | |
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