Il contributo in oggetto è inserito in una raccolta di scritti pensata in forma di articolate riflessioni sul tema della ricollocazione di un’architettura nei suoi valori originari in un contesto urbano, sociale e culturale profondamente mutato rispetto al tempo della sua realizzazione. La raccolta vuole porsi oltre che come successivo capitolo di un “racconto” di riscoperta, anche come ulteriore, parziale, riflessione sul ruolo che quell’architettura potrebbe riavere, in un contesto non solo urbano ma anche regionale, divenendo centro e motore di iniziative sociali e culturali in una reinterpretazione dell’antico ruolo istituzionale. Nei decenni trascorsi dalla sua realizzazione, l’architettura della “Casa della Gioventù” di Trastevere ha subito alterazioni nel suo stesso essere “sequenza di spazi” che ne hanno snaturato l’originaria, unitaria, organicità fino a portarla quasi ad un oblio da cui sta lentamente riemergendo grazie all’opera congiunta di studiosi ed amministratori. Il contributo,unitamente a quelli di Franco Storelli ed Edoardo Currà, descrivendo la demolizione degli elementi costruttivi realizzati per ottenere spazi necessari a particolari destinazioni d’uso (per lo più ambienti per uffici o piccole aule), ripercorre le progressive fasi dei lavori, adducendo puntuali annotazioni critiche sulle manomissioni perpetrate nel passato o sulla carenza di manutenzioni ordinarie. Ne è derivato, come detto in precedenza, un sintetico diario di ciò che è stato compiuto, e, cosa ancor più importante, di cosa sarebbe necessario ancora compiere per ri-ottenere una possibile rinnovata e morettiana “sequenza di spazi”. Viene cioè suggerita una strategia che possa condurre a ricollocare l’edificio della ex-Casa della GIL in un nuovo ruolo istituzionale facendo così ri-guadagnare alla Capitale un’opera che è stata ed è ancora motivo di interesse per la cultura architettonica non solo italiana ma anche internazionale.
Ritorno alle origini / Paolini, Cesira. - STAMPA. - (2010), pp. 54-83.
Ritorno alle origini
PAOLINI, Cesira
2010
Abstract
Il contributo in oggetto è inserito in una raccolta di scritti pensata in forma di articolate riflessioni sul tema della ricollocazione di un’architettura nei suoi valori originari in un contesto urbano, sociale e culturale profondamente mutato rispetto al tempo della sua realizzazione. La raccolta vuole porsi oltre che come successivo capitolo di un “racconto” di riscoperta, anche come ulteriore, parziale, riflessione sul ruolo che quell’architettura potrebbe riavere, in un contesto non solo urbano ma anche regionale, divenendo centro e motore di iniziative sociali e culturali in una reinterpretazione dell’antico ruolo istituzionale. Nei decenni trascorsi dalla sua realizzazione, l’architettura della “Casa della Gioventù” di Trastevere ha subito alterazioni nel suo stesso essere “sequenza di spazi” che ne hanno snaturato l’originaria, unitaria, organicità fino a portarla quasi ad un oblio da cui sta lentamente riemergendo grazie all’opera congiunta di studiosi ed amministratori. Il contributo,unitamente a quelli di Franco Storelli ed Edoardo Currà, descrivendo la demolizione degli elementi costruttivi realizzati per ottenere spazi necessari a particolari destinazioni d’uso (per lo più ambienti per uffici o piccole aule), ripercorre le progressive fasi dei lavori, adducendo puntuali annotazioni critiche sulle manomissioni perpetrate nel passato o sulla carenza di manutenzioni ordinarie. Ne è derivato, come detto in precedenza, un sintetico diario di ciò che è stato compiuto, e, cosa ancor più importante, di cosa sarebbe necessario ancora compiere per ri-ottenere una possibile rinnovata e morettiana “sequenza di spazi”. Viene cioè suggerita una strategia che possa condurre a ricollocare l’edificio della ex-Casa della GIL in un nuovo ruolo istituzionale facendo così ri-guadagnare alla Capitale un’opera che è stata ed è ancora motivo di interesse per la cultura architettonica non solo italiana ma anche internazionale.File | Dimensione | Formato | |
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