I padiglioni espositivi della Montecatini sono tra i primi e più importanti esempi del ruolo che l’allestimento può avere nella divulgazione di contenuti scientifico-tecnici presso il grande pubblico. Fin dagli anni ’30 i vertici di questa industria – a quel tempo la maggiore produttrice di materiali plastici – perseguirono con lungimiranza una stretta collaborazione con architetti, designer e grafici di alto profilo per far conoscere i propri prodotti, allora del tutto nuovi: Franco Albini, Angelo Bianchetti, Cesare Pea, Ignazio Gardella, Max Huber, Bruno Munari. Ma il sodalizio più duraturo - dal 1953 al 1968 - fu quello con Achille e Pier Giacomo Castiglioni. I due fratelli realizzarono una serie di innovativi allestimenti spesso impiegando in modo scenografico gli stessi nuovi materiali polimerici che dovevano presentare, in un sapiente gioco di rimandi tra contenuto e contenitore. Più in generale nel corso degli anni cinquanta e sessanta la forte sperimentazione che portò alla nascita di centinaia di macromolecole, ebbe in Italia un riflesso diretto anche su “come” i prodotti realizzabili con questi nuovi materiali sintetici (dai filati, ai mobili, alle stoviglie) potevano essere divulgati in modo semplice e spettacolare, in una società di stampo prevalentemente contadino, con una forte domanda di modernità proveniente dal nascente ceto medio. Sono gli anni nei quali - partendo dal diffuso e prezioso bagaglio della cultura artistica e artigianale presente in Italia - iniziò la disciplina del disegno industriale, che portò alla nascita del Made in Italy, anche grazie alla diffusione di un gran numero di piccole aziende a cavallo tra artigianato e industria. Il saggio si conclude con la presentazione di un progetto contemporaneo di allestimento – la Fondazione Plart di Napoli - relativo all’esposizione permanente di una delle maggiori collezioni al mondo di plastiche storiche. Gli oggetti sono esposti in una grande teca che disegna l’intero spazio, realizzata con un materiale composito a base polimerica, nel solco della tradizione “allestire con le plastiche per mostrare le plastiche”.

Allestire con le plastiche per mostrare le plastiche: una nobile tradizione / Cecchini, Cecilia. - STAMPA. - (2010), pp. 68-73.

Allestire con le plastiche per mostrare le plastiche: una nobile tradizione

CECCHINI, Cecilia
2010

Abstract

I padiglioni espositivi della Montecatini sono tra i primi e più importanti esempi del ruolo che l’allestimento può avere nella divulgazione di contenuti scientifico-tecnici presso il grande pubblico. Fin dagli anni ’30 i vertici di questa industria – a quel tempo la maggiore produttrice di materiali plastici – perseguirono con lungimiranza una stretta collaborazione con architetti, designer e grafici di alto profilo per far conoscere i propri prodotti, allora del tutto nuovi: Franco Albini, Angelo Bianchetti, Cesare Pea, Ignazio Gardella, Max Huber, Bruno Munari. Ma il sodalizio più duraturo - dal 1953 al 1968 - fu quello con Achille e Pier Giacomo Castiglioni. I due fratelli realizzarono una serie di innovativi allestimenti spesso impiegando in modo scenografico gli stessi nuovi materiali polimerici che dovevano presentare, in un sapiente gioco di rimandi tra contenuto e contenitore. Più in generale nel corso degli anni cinquanta e sessanta la forte sperimentazione che portò alla nascita di centinaia di macromolecole, ebbe in Italia un riflesso diretto anche su “come” i prodotti realizzabili con questi nuovi materiali sintetici (dai filati, ai mobili, alle stoviglie) potevano essere divulgati in modo semplice e spettacolare, in una società di stampo prevalentemente contadino, con una forte domanda di modernità proveniente dal nascente ceto medio. Sono gli anni nei quali - partendo dal diffuso e prezioso bagaglio della cultura artistica e artigianale presente in Italia - iniziò la disciplina del disegno industriale, che portò alla nascita del Made in Italy, anche grazie alla diffusione di un gran numero di piccole aziende a cavallo tra artigianato e industria. Il saggio si conclude con la presentazione di un progetto contemporaneo di allestimento – la Fondazione Plart di Napoli - relativo all’esposizione permanente di una delle maggiori collezioni al mondo di plastiche storiche. Gli oggetti sono esposti in una grande teca che disegna l’intero spazio, realizzata con un materiale composito a base polimerica, nel solco della tradizione “allestire con le plastiche per mostrare le plastiche”.
2010
L'architettura degli allestimenti
9788865140093
Allestimenti museali; influenza dei padiglioni della Montecatini; la Fondazione Plart
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Allestire con le plastiche per mostrare le plastiche: una nobile tradizione / Cecchini, Cecilia. - STAMPA. - (2010), pp. 68-73.
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