Quali riflessioni disciplinari e quali proposte operative per lo spazio del quotidiano che tengano conto della molteplicità dei principi insediativi riconoscibili nella città contemporanea nonché delle plurali strategie dell’abitare, per il perseguimento di una qualità diffusa e sostenibile delle trasformazioni ad uno sguardo ravvicinato? L’interesse nasce da un’ipotesi culturale in base alla quale si ritiene più che mai necessario lavorare anche sulle relazioni minute tra luoghi, oggetti e soggetti; e assicurare inoltre come progettisti almeno la qualità morfologica e funzionale come forma di garanzia minima nei processi di pianificazione locale, esplorando e costruendo tecnicamente strumenti e pratiche sperimentali di diversa natura “a base urbanistica”. Il saggio introduce alcune prospettive di lavoro: che sia possibile innovare le politiche urbane anche a partire dal progetto urbanistico inteso non solo come “messa in forma” di un tema urbano ma piuttosto come azione continua di progettazione; che sia necessario coniugare pragmatismo e sperimentalismo; che sia utile, per il trattamento di temi locali, lavorare sulla compenetrazione tra aspetti pianificatori e pratica del controllo morfologico. A tal fine il saggio avanza una proposta metodologica e discute i contenuti tecnici specifici del “documento preliminare alla progettazione” anche con il supporto di vari esempi
PROGETTAZIONE URBANISTICA E SPAZI DELLA QUOTIDIANITA': ALCUNE DIREZIONI DI LAVORO / Bianchi, Giovanna. - STAMPA. - (2010), pp. 9-20.
PROGETTAZIONE URBANISTICA E SPAZI DELLA QUOTIDIANITA': ALCUNE DIREZIONI DI LAVORO
BIANCHI, Giovanna
2010
Abstract
Quali riflessioni disciplinari e quali proposte operative per lo spazio del quotidiano che tengano conto della molteplicità dei principi insediativi riconoscibili nella città contemporanea nonché delle plurali strategie dell’abitare, per il perseguimento di una qualità diffusa e sostenibile delle trasformazioni ad uno sguardo ravvicinato? L’interesse nasce da un’ipotesi culturale in base alla quale si ritiene più che mai necessario lavorare anche sulle relazioni minute tra luoghi, oggetti e soggetti; e assicurare inoltre come progettisti almeno la qualità morfologica e funzionale come forma di garanzia minima nei processi di pianificazione locale, esplorando e costruendo tecnicamente strumenti e pratiche sperimentali di diversa natura “a base urbanistica”. Il saggio introduce alcune prospettive di lavoro: che sia possibile innovare le politiche urbane anche a partire dal progetto urbanistico inteso non solo come “messa in forma” di un tema urbano ma piuttosto come azione continua di progettazione; che sia necessario coniugare pragmatismo e sperimentalismo; che sia utile, per il trattamento di temi locali, lavorare sulla compenetrazione tra aspetti pianificatori e pratica del controllo morfologico. A tal fine il saggio avanza una proposta metodologica e discute i contenuti tecnici specifici del “documento preliminare alla progettazione” anche con il supporto di vari esempiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.