Alfredo Lambertucci (1928-1996) contributed significantly to the development of post World War II architecture in Italy. He began building in the early 1950s in his native Marche region; his commissions then took him to design in Rome, Switzerland and Ferrara, and later to the Castelli Romani area and many other places in Italy. Raised in the artisan dimension of making, attentive to the modernity that came from beyond the Alps, Lambertucci was able to combine these interests and develop a personal line of measured architecture, of great material and spatial quality, and in parallel with a rigorous pictorial reflection. The book, through the voices of historians, witnesses and scholars, is an opportunity for a rethinking of his activity as an architect and for a critical reinterpretation starting from the unpublished materials conserved in his Archive. Some of his best-known works are considered, such as the Consalvi Church, the Palace of Justice in Macerata, the House for Himself and the Terraced Houses in Genzano. At the same time, new light is thrown on lesser-known or never realised projects: these include school and university buildings, courthouses, hospitals, town halls and cultural centres, architecture for tourism and residential structures of various sizes, furniture and interior design, and projects for the historic centre of Macerata and Rome.

Alfredo Lambertucci (1928-1996) ha notevolmente contribuito allo sviluppo dell’architettura del secondo dopoguerra in Italia. Inizia a costruire nei primi anni Cinquanta nelle Marche, sua terra natia; gli incarichi lo portano poi a progettare a Roma, in Svizzera e a Ferrara, più tardi nell’area dei Castelli Romani e in molti altri luoghi in Italia. Cresciuto nella dimensione artigianale del fare, attento a quella modernità che arrivava d’oltralpe, Lambertucci ha saputo coniugare questi interessi e sviluppare una linea personale di architetture misurate, di grande qualità materica e spaziale, e inparallelo con una rigorosa riflessione pittorica. Il volume, attraverso la voce di storici, testimoni e studiosi, è l’occasione per un ripensamento della sua attività di architetto e per una rilettura critica a partire dai materiali inediti conservati presso il suo Archivio. Vengono prese in considerazione alcune delle sue opere più note, come la Chiesa di Consalvi, il Palazzo di Giustizia a Macerata, la Casa per sé e le Case a schiera a Genzano. Al contempo viene gettata una nuova luce su progetti meno conosciuti, o mai realizzati: tra questi ci sono edifici scolastici e universitari,palazzi di giustizia, ospedali, municipi e centri culturali, architetture per il turismo e strutture residenziali di varie dimensioni, arredi e allestimenti di interni e i progetti per il centro storico di Macerata e di Roma.

Alfredo Lambertucci 1928-1996. Costruire lo spazio / Posocco, Pisana. - (2019), pp. 1-400.

Alfredo Lambertucci 1928-1996. Costruire lo spazio

Pisana Posocco
2019

Abstract

Alfredo Lambertucci (1928-1996) contributed significantly to the development of post World War II architecture in Italy. He began building in the early 1950s in his native Marche region; his commissions then took him to design in Rome, Switzerland and Ferrara, and later to the Castelli Romani area and many other places in Italy. Raised in the artisan dimension of making, attentive to the modernity that came from beyond the Alps, Lambertucci was able to combine these interests and develop a personal line of measured architecture, of great material and spatial quality, and in parallel with a rigorous pictorial reflection. The book, through the voices of historians, witnesses and scholars, is an opportunity for a rethinking of his activity as an architect and for a critical reinterpretation starting from the unpublished materials conserved in his Archive. Some of his best-known works are considered, such as the Consalvi Church, the Palace of Justice in Macerata, the House for Himself and the Terraced Houses in Genzano. At the same time, new light is thrown on lesser-known or never realised projects: these include school and university buildings, courthouses, hospitals, town halls and cultural centres, architecture for tourism and residential structures of various sizes, furniture and interior design, and projects for the historic centre of Macerata and Rome.
2019
Alfredo Lambertucci (1928-1996) ha notevolmente contribuito allo sviluppo dell’architettura del secondo dopoguerra in Italia. Inizia a costruire nei primi anni Cinquanta nelle Marche, sua terra natia; gli incarichi lo portano poi a progettare a Roma, in Svizzera e a Ferrara, più tardi nell’area dei Castelli Romani e in molti altri luoghi in Italia. Cresciuto nella dimensione artigianale del fare, attento a quella modernità che arrivava d’oltralpe, Lambertucci ha saputo coniugare questi interessi e sviluppare una linea personale di architetture misurate, di grande qualità materica e spaziale, e inparallelo con una rigorosa riflessione pittorica. Il volume, attraverso la voce di storici, testimoni e studiosi, è l’occasione per un ripensamento della sua attività di architetto e per una rilettura critica a partire dai materiali inediti conservati presso il suo Archivio. Vengono prese in considerazione alcune delle sue opere più note, come la Chiesa di Consalvi, il Palazzo di Giustizia a Macerata, la Casa per sé e le Case a schiera a Genzano. Al contempo viene gettata una nuova luce su progetti meno conosciuti, o mai realizzati: tra questi ci sono edifici scolastici e universitari,palazzi di giustizia, ospedali, municipi e centri culturali, architetture per il turismo e strutture residenziali di varie dimensioni, arredi e allestimenti di interni e i progetti per il centro storico di Macerata e di Roma.
Alfredo Lambertucci, architettura moderna, scuola romana, Marche, archivio
Posocco, Pisana
06 Curatela::06a Curatela
Alfredo Lambertucci 1928-1996. Costruire lo spazio / Posocco, Pisana. - (2019), pp. 1-400.
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