Il progetto di reinterpretazione degli spazi aperti del complesso di Santa Maria della Pietà muove dalla convinzione che solo promuovendo attività e relazioni contemporanee il parco potrà affrontare una nuova stagione di significati, senza disperdere quelli legati al suo impianto storico. Il progetto, quindi, nel garantire la leggibilità dell’impianto originario del parco, definito dal bando di concorso per la realizzazione del nuovo manicomio provinciale (1907) e sviluppato nel progetto realizzato tra il 1909 e il 1913, sostiene e promuove funzioni contemporanee connesse al nuovo ciclo di vita del complesso e in particolare alla sua trasformazione in parco della salute e del benessere. Questi obiettivi sono inscindibili dal potenziamento delle prestazioni ecologiche del parco stesso, interpretabile come vero e proprio serbatoio di biodiversità, elemento di potenziale riequilibrio ambientale in un contesto urbano densamente urbanizzato. alità di cura e assistenza ad essa connesse. Restituire leggibilità al progetto del 1909 significa riconoscere la portata innovativa di alcune scelte architettoniche e paesaggistiche ancora oggi molto significative, volte a favorire il recupero dei malati, l’inclusione, l’integrazione con la città. Si tratta quindi di un’operazione di restauro critico che muove dal riconoscimento del valore storico-culturale del parco2, sia per gli aspetti fisico-spaziali che per quelli immateriali, simbolici ed estetici dei quali è stato portatore3, in particolare nella fase iniziale della sua storia. Oggi appare necessario intervenire, seppure nel rispetto del testo storico e della continuità della vocazione assistenziale, per supportare nuove attività che progressivamente si sono inserite all’interno del complesso e altre che potrebbero inserirvisi per realizzare il progetto del Parco della Salute e del Benessere promosso dalla ASL Roma 1: una filiera4 integrata di servizi e strutture per la cura e il benessere psico-fisico, attività e spazi dedicati a nuove forme di promozione della salute e stili di vita sani, orientamento ai servizi di assistenza e cura, formazione e inserimento lavorativo, dedicata in modo particolare alle persone con fragilità psichiche ma aperta a tutti5. Il progetto tende anche a potenziare il ruolo ecologico del Parco all’interno del quadrante nord-ovest di Roma, un ruolo confermato anche dal vincolo paesaggistico del 2014 che ha individuato nell’ex ospedale un ambito di rilievo storico, caratterizzato da importante vegetazione antropica e, nell’area che un tempo ne costituiva la colonia agricola, un significativo e prezioso residuo dell’Agro Romano. La reinterpretazione degli spazi aperti dell’ex ospedale Santa Maria della Pietà viene condotta all’interno di una modalità di lavoro propria del progetto di paesaggio contemporaneo, dialogica e transdisciplinare, capace di confrontarsi simultaneamente con i processi di costruzione storica e con le possibilità di evoluzione futura, verificando possibili nuovi assetti funzionali e nuove configurazioni spaziali.

Reinterpretare gli spazi aperti / Imbroglini, Cristina. - (2021), pp. 102-141. - DIAP PRINT.

Reinterpretare gli spazi aperti

Cristina Imbroglini
2021

Abstract

Il progetto di reinterpretazione degli spazi aperti del complesso di Santa Maria della Pietà muove dalla convinzione che solo promuovendo attività e relazioni contemporanee il parco potrà affrontare una nuova stagione di significati, senza disperdere quelli legati al suo impianto storico. Il progetto, quindi, nel garantire la leggibilità dell’impianto originario del parco, definito dal bando di concorso per la realizzazione del nuovo manicomio provinciale (1907) e sviluppato nel progetto realizzato tra il 1909 e il 1913, sostiene e promuove funzioni contemporanee connesse al nuovo ciclo di vita del complesso e in particolare alla sua trasformazione in parco della salute e del benessere. Questi obiettivi sono inscindibili dal potenziamento delle prestazioni ecologiche del parco stesso, interpretabile come vero e proprio serbatoio di biodiversità, elemento di potenziale riequilibrio ambientale in un contesto urbano densamente urbanizzato. alità di cura e assistenza ad essa connesse. Restituire leggibilità al progetto del 1909 significa riconoscere la portata innovativa di alcune scelte architettoniche e paesaggistiche ancora oggi molto significative, volte a favorire il recupero dei malati, l’inclusione, l’integrazione con la città. Si tratta quindi di un’operazione di restauro critico che muove dal riconoscimento del valore storico-culturale del parco2, sia per gli aspetti fisico-spaziali che per quelli immateriali, simbolici ed estetici dei quali è stato portatore3, in particolare nella fase iniziale della sua storia. Oggi appare necessario intervenire, seppure nel rispetto del testo storico e della continuità della vocazione assistenziale, per supportare nuove attività che progressivamente si sono inserite all’interno del complesso e altre che potrebbero inserirvisi per realizzare il progetto del Parco della Salute e del Benessere promosso dalla ASL Roma 1: una filiera4 integrata di servizi e strutture per la cura e il benessere psico-fisico, attività e spazi dedicati a nuove forme di promozione della salute e stili di vita sani, orientamento ai servizi di assistenza e cura, formazione e inserimento lavorativo, dedicata in modo particolare alle persone con fragilità psichiche ma aperta a tutti5. Il progetto tende anche a potenziare il ruolo ecologico del Parco all’interno del quadrante nord-ovest di Roma, un ruolo confermato anche dal vincolo paesaggistico del 2014 che ha individuato nell’ex ospedale un ambito di rilievo storico, caratterizzato da importante vegetazione antropica e, nell’area che un tempo ne costituiva la colonia agricola, un significativo e prezioso residuo dell’Agro Romano. La reinterpretazione degli spazi aperti dell’ex ospedale Santa Maria della Pietà viene condotta all’interno di una modalità di lavoro propria del progetto di paesaggio contemporaneo, dialogica e transdisciplinare, capace di confrontarsi simultaneamente con i processi di costruzione storica e con le possibilità di evoluzione futura, verificando possibili nuovi assetti funzionali e nuove configurazioni spaziali.
2021
Spazi re-attivi. Dal progetto europeo INSPIRE alla sperimentazione a Santa Maria della Pietà a Roma
978-88-229-0427-0
parchi e giardini storici; progetto di paesaggio; spazi per l'assistenza alla popolazione fragile
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Reinterpretare gli spazi aperti / Imbroglini, Cristina. - (2021), pp. 102-141. - DIAP PRINT.
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