Il contributo propone nella prima parte una lettura della informalità urbana, focalizzando l’attenzione su alcuni approcci teorici emergenti e sul complesso rapporto tra formale e informale, oggi oggetto di una rinnovata attenzione. Nella seconda parte, si sofferma su alcune possibili prospettive dell’informale a partire dalla suggestione di Lehmann [2020], secondo cui l’informalità costituisce una «ricca fonte di apprendimento». L’idea di instaurare un rapporto di tipo dialogico [Ostrom, 2005], non più oppositivo, in cui il formale integri l’informale promuovendo processi di interazione e di ibridazione reciproca sembra indicare una valida direzione verso cui orientare il progetto della città contemporanea. «Il concetto di informalità urbana coinvolge molteplici ambiti; lo stesso termine è usato per descrivere e teorizzare non solo l’aspetto spaziale della città, ma anche la sua organizzazione culturale, economica, sociale e politica» [Hernández et al., 2010]. La città è tradizionalmente letta secondo categorie dicotomiche che semplificano ma generalizzano l’organizzazione dei vari ambiti che le compongono. L’informalità urbana intesa come “assenza di formalità” si riferisce a quelle aree della città o a quell’insieme “non pianificato”, ” Passi di: Maria Vittoria Ferroni & Giovanni Ruocco. “La Città Informale”. Apple Books.
Informalità ed evoluzione dello spazio urbano / Galdini, Rossana. - (2021), pp. 5-25.
Informalità ed evoluzione dello spazio urbano
Rossana GaldiniPrimo
2021
Abstract
Il contributo propone nella prima parte una lettura della informalità urbana, focalizzando l’attenzione su alcuni approcci teorici emergenti e sul complesso rapporto tra formale e informale, oggi oggetto di una rinnovata attenzione. Nella seconda parte, si sofferma su alcune possibili prospettive dell’informale a partire dalla suggestione di Lehmann [2020], secondo cui l’informalità costituisce una «ricca fonte di apprendimento». L’idea di instaurare un rapporto di tipo dialogico [Ostrom, 2005], non più oppositivo, in cui il formale integri l’informale promuovendo processi di interazione e di ibridazione reciproca sembra indicare una valida direzione verso cui orientare il progetto della città contemporanea. «Il concetto di informalità urbana coinvolge molteplici ambiti; lo stesso termine è usato per descrivere e teorizzare non solo l’aspetto spaziale della città, ma anche la sua organizzazione culturale, economica, sociale e politica» [Hernández et al., 2010]. La città è tradizionalmente letta secondo categorie dicotomiche che semplificano ma generalizzano l’organizzazione dei vari ambiti che le compongono. L’informalità urbana intesa come “assenza di formalità” si riferisce a quelle aree della città o a quell’insieme “non pianificato”, ” Passi di: Maria Vittoria Ferroni & Giovanni Ruocco. “La Città Informale”. Apple Books.File | Dimensione | Formato | |
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