L’evoluzione delle tecnologie nel corso degli anni ha fatto sì che anche il pano- rama dei media cambiasse radicalmente nel corso del tempo. Si è perciò passati da quelli che vengono definiti “vecchi media” (o media tradizionali, come radio, tele- visione o carta stampata) ai “nuovi media” (o media digitali, come internet e i social network). Dall’avvento dei media digitali si è assistito ad una progressiva e rapida diffusione di molteplici piattaforme destinate a diversi tipi di pubblico in base a fat- tori quali le loro esigenze o a target sociodemografici. L’avvento dei nuovi media ha anche cambiato le modalità e la frequenza della fruizione mediale, con sempre più persone costantemente connesse alla rete e im- pegnate nell’uso dei nuovi media. L’accesso e l’uso alle diverse tipologie di media sembra dipendere da vari fattori, quali, ad esempio, l’area geografica del mondo e fattori sociodemografici come il reddito o il livello di istruzione. In particolare, un uso progressivo soprattutto dei nuovi media avviene sin dalla prima infanzia, come documentato da diverse rilevazioni statistiche e ricerche in ambito accademico. Queste ultime si sono focalizzate non solo sui fattori che spingono i bambini all’uso delle tecnologie, ma anche sulle potenziali conseguenze di tale uso. Il dibattito sull’uso e sull’educazione ai nuovi media coinvolge anche aspetti del contesto ma- crosociale. In particolare, l’esigenza di preparare le nuove generazioni all’uso delle nuove tecnologie si pone al centro dei programmi d’investimento dei governi e delle grandi aziende, con l’obiettivo di fornire lungo l’intero arco del ciclo di vita le competenze necessarie per utilizzare al meglio le nuove tecnologie e fruire dei me- dia digitali in maniera critica.
Il consumo mediale tra vecchi scenari e nuovi contesti / Metastasio, R.; Biraglia, A.. - (2021), pp. 59-82.
Il consumo mediale tra vecchi scenari e nuovi contesti
Metastasio R.
Writing – Original Draft Preparation
;Biraglia A.Writing – Original Draft Preparation
2021
Abstract
L’evoluzione delle tecnologie nel corso degli anni ha fatto sì che anche il pano- rama dei media cambiasse radicalmente nel corso del tempo. Si è perciò passati da quelli che vengono definiti “vecchi media” (o media tradizionali, come radio, tele- visione o carta stampata) ai “nuovi media” (o media digitali, come internet e i social network). Dall’avvento dei media digitali si è assistito ad una progressiva e rapida diffusione di molteplici piattaforme destinate a diversi tipi di pubblico in base a fat- tori quali le loro esigenze o a target sociodemografici. L’avvento dei nuovi media ha anche cambiato le modalità e la frequenza della fruizione mediale, con sempre più persone costantemente connesse alla rete e im- pegnate nell’uso dei nuovi media. L’accesso e l’uso alle diverse tipologie di media sembra dipendere da vari fattori, quali, ad esempio, l’area geografica del mondo e fattori sociodemografici come il reddito o il livello di istruzione. In particolare, un uso progressivo soprattutto dei nuovi media avviene sin dalla prima infanzia, come documentato da diverse rilevazioni statistiche e ricerche in ambito accademico. Queste ultime si sono focalizzate non solo sui fattori che spingono i bambini all’uso delle tecnologie, ma anche sulle potenziali conseguenze di tale uso. Il dibattito sull’uso e sull’educazione ai nuovi media coinvolge anche aspetti del contesto ma- crosociale. In particolare, l’esigenza di preparare le nuove generazioni all’uso delle nuove tecnologie si pone al centro dei programmi d’investimento dei governi e delle grandi aziende, con l’obiettivo di fornire lungo l’intero arco del ciclo di vita le competenze necessarie per utilizzare al meglio le nuove tecnologie e fruire dei me- dia digitali in maniera critica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.