La vegetazione della Campagna Romana dal Paleolitico superiore alla fondazione di Roma

Nelle ultime migliaia di anni la vegetazione della Campagna Romana ha risposto in vario modo ai cambiamenti climatici e all’azione dell’attività umana, pur mantenendo invariate le caratteristiche peculiari della sua composizione naturale, che rispecchia la commistione di taxa determinata dalle vicende quaternarie. Almeno fino alla fondazione di Roma, l’attività dell’uomo non ha prodotto estese fasi di deforestazione, ma solo cambiamenti locali del paesaggio vegetale, riconoscibili soprattutto nel progressivo aumento di reperti di piante coltivate, rappresentate non solo da cereali, già presenti nel Neolitico, ma anche da coltivazioni arboree di castagno, vite e ulivo, che a partire dall’Età del Bronzo hanno via via contraddistinto il nostro territorio fino a modellare i paesaggi agricoli che ancora oggi si trovano nelle le aree collinari circostanti le zone urbanizzate della piana del Tevere.