la copertura dei dati dell’Istat è tale da non permettere stime significative in molte regioni italiane. Noi ci limitiamo a quelle con copertura superiore al 50% della popolazione (Lombardia, Liguria ed Emilia-Romagna) e riteniamo che un eventuale uso di questi dati per stimare il numero di decessi nelle regioni mal campionate possa portare a severi errori; il numero dei decessi in eccesso rispetto ad un anno senza epidemia mostra un andamento temporale chiaramente legato all’epidemia, crescendo a partire dall’ultima settimana di febbraio e mostrando un picco intorno al 20 marzo; il confronto con i dati riportati dalle Protezione Civile mostra che questi ultimi sono molto sottostimati nelle regioni maggiormente colpite dall’epidemia (circa 7000 decessi in meno in Lombardia e circa 1000 in Emilia-Romagna). Nelle province maggiormente colpite come Bergamo stimiamo che il numero reale dei decessi sia piú del doppio di quelli riportati dalla Protezione Civile; il confronto dell’evoluzione temporale dei decessi stimati dai dati Istat e di quelli ufficiali forniti dalla Protezione Civile suggerisce che questi ultimi non solo siano sottostimati, ma presentino anche un probabile “ritardo temporale” che ne modifica sensibilmente l’andamento in funzione del tempo con importanti conseguenze sulla stima dei parametri dell’epidemia; è ben noto che la patologia Covid-19 porti a morti ospedaliere piú numerose negli uomini che nelle donne. Questo sbilanciamento di genere rispetto ai decessi normali, quelli che avvengono per tutte le altre cause, ci ha permesso di stimare, in vari scenari, possibili percentuali dei decessi avvenuti a causa dell’epidemia in modo indiretto, ossia non direttamente causati dal virus.

Verso una stima di morti dirette e indirette per Covid / Bucci, Enrico; Leuzzi, Luca; Marinari, Vincenzo; Parisi, Giorgio; RICCI TERSENGHI, Federico. - (2020), pp. 1-13.

Verso una stima di morti dirette e indirette per Covid

Luca Leuzzi;Enzo Marinari;Giorgio Parisi;Federico Ricci Tersenghi
2020

Abstract

la copertura dei dati dell’Istat è tale da non permettere stime significative in molte regioni italiane. Noi ci limitiamo a quelle con copertura superiore al 50% della popolazione (Lombardia, Liguria ed Emilia-Romagna) e riteniamo che un eventuale uso di questi dati per stimare il numero di decessi nelle regioni mal campionate possa portare a severi errori; il numero dei decessi in eccesso rispetto ad un anno senza epidemia mostra un andamento temporale chiaramente legato all’epidemia, crescendo a partire dall’ultima settimana di febbraio e mostrando un picco intorno al 20 marzo; il confronto con i dati riportati dalle Protezione Civile mostra che questi ultimi sono molto sottostimati nelle regioni maggiormente colpite dall’epidemia (circa 7000 decessi in meno in Lombardia e circa 1000 in Emilia-Romagna). Nelle province maggiormente colpite come Bergamo stimiamo che il numero reale dei decessi sia piú del doppio di quelli riportati dalla Protezione Civile; il confronto dell’evoluzione temporale dei decessi stimati dai dati Istat e di quelli ufficiali forniti dalla Protezione Civile suggerisce che questi ultimi non solo siano sottostimati, ma presentino anche un probabile “ritardo temporale” che ne modifica sensibilmente l’andamento in funzione del tempo con importanti conseguenze sulla stima dei parametri dell’epidemia; è ben noto che la patologia Covid-19 porti a morti ospedaliere piú numerose negli uomini che nelle donne. Questo sbilanciamento di genere rispetto ai decessi normali, quelli che avvengono per tutte le altre cause, ci ha permesso di stimare, in vari scenari, possibili percentuali dei decessi avvenuti a causa dell’epidemia in modo indiretto, ossia non direttamente causati dal virus.
2020
sars-cov-2, covid-19, epidemia,pandemia, lockdown,
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Verso una stima di morti dirette e indirette per Covid / Bucci, Enrico; Leuzzi, Luca; Marinari, Vincenzo; Parisi, Giorgio; RICCI TERSENGHI, Federico. - (2020), pp. 1-13.
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