Alla Biennale del 2012, sul grande piano luminoso allestito da Valerio Olgiati per ospitare i Pictographs, le immagini «ispirazionali» scelte da 44 suoi colleghi , Alejandro Aravena ha scelto di esporre dieci dei suoi schizzi di viaggio, dedicati a monumenti di tutte le epoche, dal Padiglione Tedesco a Barcellona di Mies van der Rohe al Pantheon, disegnato in pianta e in prospettiva. Questi piccoli schizzi si possono considerare come un segnale che gli architetti hanno oggi un rapporto normalizzato e operativo sia nei confronti dei taccuini di viaggio, sia dell’architettura antica. Eppure nei decenni centrali del XX secolo non era così: gli architetti non sapevano bene come avvicinarsi all’architettura antica, cosa aspettarsi da essa. Solo nel secondo dopoguerra il processo critico nei confronti di un approccio ciecamente positivista affievolì il predominio culturale degli artefici del Movimento Moderno e rese anche possibile un riavvicinamento all’antico da parte degli architetti. È questo il caso del Pantheon, il monumento romano che l’imperatore Adriano fece ricostruire tra il 118 e il 125 d.C. e che per secoli ha costituito un fondamentale documento e modello dell’architettura antica. Testimonianze del suo ruolo teso tra oblio e riscoperta si possono trovare non solo in libri e progetti ma soprattutto negli schizzi di viaggio degli architetti, capaci spesso di documentare più lo sguardo dell’architetto – e con esso gli specifici interessi e urgenze che lo animano – che i soggetti ritratti. La ricerca e l’analisi della sua immagine nei taccuini degli architetti in visita a Roma nel dopoguerra, soprattutto di quelli stranieri – meno soggetti al giudizio negativo che seguì l’utilizzo in chiave retorica e scenografica delle forme classiche in epoca mussoliniana – permette di misurare l’evoluzione del suo ruolo storico fino agli esordi della cultura post-moderna sul finire degli anni Settanta.
Disegnare lo spazio. L’esperienza del Pantheon nei taccuini degli architetti stranieri del dopoguerra / Colonnese, Fabio. - (2019), pp. 189-206.
Disegnare lo spazio. L’esperienza del Pantheon nei taccuini degli architetti stranieri del dopoguerra
Colonnese, Fabio
2019
Abstract
Alla Biennale del 2012, sul grande piano luminoso allestito da Valerio Olgiati per ospitare i Pictographs, le immagini «ispirazionali» scelte da 44 suoi colleghi , Alejandro Aravena ha scelto di esporre dieci dei suoi schizzi di viaggio, dedicati a monumenti di tutte le epoche, dal Padiglione Tedesco a Barcellona di Mies van der Rohe al Pantheon, disegnato in pianta e in prospettiva. Questi piccoli schizzi si possono considerare come un segnale che gli architetti hanno oggi un rapporto normalizzato e operativo sia nei confronti dei taccuini di viaggio, sia dell’architettura antica. Eppure nei decenni centrali del XX secolo non era così: gli architetti non sapevano bene come avvicinarsi all’architettura antica, cosa aspettarsi da essa. Solo nel secondo dopoguerra il processo critico nei confronti di un approccio ciecamente positivista affievolì il predominio culturale degli artefici del Movimento Moderno e rese anche possibile un riavvicinamento all’antico da parte degli architetti. È questo il caso del Pantheon, il monumento romano che l’imperatore Adriano fece ricostruire tra il 118 e il 125 d.C. e che per secoli ha costituito un fondamentale documento e modello dell’architettura antica. Testimonianze del suo ruolo teso tra oblio e riscoperta si possono trovare non solo in libri e progetti ma soprattutto negli schizzi di viaggio degli architetti, capaci spesso di documentare più lo sguardo dell’architetto – e con esso gli specifici interessi e urgenze che lo animano – che i soggetti ritratti. La ricerca e l’analisi della sua immagine nei taccuini degli architetti in visita a Roma nel dopoguerra, soprattutto di quelli stranieri – meno soggetti al giudizio negativo che seguì l’utilizzo in chiave retorica e scenografica delle forme classiche in epoca mussoliniana – permette di misurare l’evoluzione del suo ruolo storico fino agli esordi della cultura post-moderna sul finire degli anni Settanta.File | Dimensione | Formato | |
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