Accomodamento e rettificazione. L’immagine della Farnesina ai Baullari nei disegni francesi

Despite its small size, the Farnesina ai Baullari in Rome, formerly known as Palazzo Regis/Le Roy, was a durable paradigm of both the small Renaissance house. Reputed a masterpiece of early 16th century masters, it was appreciated, sketched and studied with continuity by French pensionnaires. In particular, their drawings from 1750 to 1850 show a number of different interventions – from simple adjustments to radical alterations – with respect to its actual form and are here analyzed to investigate the way the building was perceived and represented. In particular, the comparison between the drawings and the actual building, which has been subject of a recent survey, allows to discuss about the grades of graphical manipulations and to establish the evolution of the artists' gaze in relationship with their contingencies and the general ideas of modern architecture and city, as well.

Nonostante le sue ridotte dimensioni, la Farnesina ai Baullari, originariamente noto come Palazzo Regis/Le Roy a Roma, ha costituto per secoli un paradigma della casa rinascimentale romana e, più in generale, dell’opera dei maestri del primo Cinquecento. Anche in virtù delle erronee attribuzioni a Bramante e Michelangelo, esso fu studiato con continuità sia dagli artisti locali, sia da quelli che giungevano a Roma, come i pensionnaires francesi che ruotavano attorno all’Academie Francaise. I numerosi disegni francesi del palazzetto, alcuni praticamente inediti, costituiscono un repertorio grafico ampio ed eterogeneo che consente di indagare l’edificio sia nella sua consistenza storica sia nel modo con cui veniva percepito e rappresentato. In particolare, il confronto tra questi disegni e l’edificio reale, per come lo conosciamo attraverso i documenti fotografici e gli esiti di un recente rilievo fotogrammetrico digitale, mette in evidenza censure, aggiustamenti e rettificazioni condotte dagli artisti per soddisfare il loro ideale estetico rinascimentale e tradurre il palazzetto in un prototipo abitativo nobile da proporre alla emergente classe borghese francese.