La questione Tevere, centrale nel decreto napoleonico del 1811, è affidata dall’amministrazione francese a Raffaele Stern, figura multiforme in grado di rappresentare la “instabile e schematica miscela tra science et art” perseguita dai tecnici transalpini. Il saggio analizza minuziosamente l’attività di Stern per il miglioramento del tratto urbano del Tevere: dalla manutenzione alle riparazioni dei danni provocati dalle piene, dal rilievo redatto nel 1810 al progetto complessivo proposto nel 1811, imperniato sulla realizzazione degli argini con i quais, soluzione che solo alla fine dell’Ottocento si riproporrà con il progetto di Raffaele Canevari, e del ponte ubicato in prossimità del Porto di Ripetta, in previsione di uno sviluppo della città nei Prati di Castello, anche questa ripresa nei primi anni di Roma Capitale. Vengono inoltre analizzati i progetti alternativi affidati all’ingegnere francese Claude Louis Navier e i lavori sugli argini in prossimità di via della Lungara diretti dall’ingegnere pontificio Paolo Provinciali, con esperienze che si matureranno nella rinnovata gestione dei lavori pubblici a Roma dopo il ritorno di Pio VII.
Irreggimentare il Tevere. Il progetto di Raffaele Stern, 1811 / DI MARCO, Fabrizio. - (2021), pp. 241-258. - PUNTO FRANCO.
Irreggimentare il Tevere. Il progetto di Raffaele Stern, 1811
Fabrizio Di Marco
2021
Abstract
La questione Tevere, centrale nel decreto napoleonico del 1811, è affidata dall’amministrazione francese a Raffaele Stern, figura multiforme in grado di rappresentare la “instabile e schematica miscela tra science et art” perseguita dai tecnici transalpini. Il saggio analizza minuziosamente l’attività di Stern per il miglioramento del tratto urbano del Tevere: dalla manutenzione alle riparazioni dei danni provocati dalle piene, dal rilievo redatto nel 1810 al progetto complessivo proposto nel 1811, imperniato sulla realizzazione degli argini con i quais, soluzione che solo alla fine dell’Ottocento si riproporrà con il progetto di Raffaele Canevari, e del ponte ubicato in prossimità del Porto di Ripetta, in previsione di uno sviluppo della città nei Prati di Castello, anche questa ripresa nei primi anni di Roma Capitale. Vengono inoltre analizzati i progetti alternativi affidati all’ingegnere francese Claude Louis Navier e i lavori sugli argini in prossimità di via della Lungara diretti dall’ingegnere pontificio Paolo Provinciali, con esperienze che si matureranno nella rinnovata gestione dei lavori pubblici a Roma dopo il ritorno di Pio VII.File | Dimensione | Formato | |
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