L’arte figurativa ebraica ha avuto in Polonia un secolo di grande fioritura, un periodo che inizia simbolicamente con la nascita di Maurycy Gottlieb nel 1856, e si conclude, altrettanto simbolicamente, con la distruzione del ghetto di Varsavia nel 1943. Alcuni nomi internazionalmente noti: Artur Szyk e Bruno Schulz. Dopo lo sterminio degli ebrei e l’annientamento della vita e della cultura ebraica in Polonia, un’arte figurativa ebraica e polacca, come quella proposta da Maurycy Gottlieb, non esiste più. Esiste una “pittura d’esilio”, sopravvissuta fuori della Polonia, che racconta con nostalgia e dolore un mondo scomparso, analogamente allo yiddish, “lingua d’esilio” di Isaac Bashevis Singer.
Immagini dell'ebraismo polacco (1856-1943) / Bassan, Fiorella. - STAMPA. - (2010), pp. 55-83.
Immagini dell'ebraismo polacco (1856-1943)
BASSAN, Fiorella
2010
Abstract
L’arte figurativa ebraica ha avuto in Polonia un secolo di grande fioritura, un periodo che inizia simbolicamente con la nascita di Maurycy Gottlieb nel 1856, e si conclude, altrettanto simbolicamente, con la distruzione del ghetto di Varsavia nel 1943. Alcuni nomi internazionalmente noti: Artur Szyk e Bruno Schulz. Dopo lo sterminio degli ebrei e l’annientamento della vita e della cultura ebraica in Polonia, un’arte figurativa ebraica e polacca, come quella proposta da Maurycy Gottlieb, non esiste più. Esiste una “pittura d’esilio”, sopravvissuta fuori della Polonia, che racconta con nostalgia e dolore un mondo scomparso, analogamente allo yiddish, “lingua d’esilio” di Isaac Bashevis Singer.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.