Peripli di luce. Su Valéry e Nietzsche

Il saggio prende in esame testo e avantesto di un noto testo di Paul Valéry, La Jeune Parque (1919). Il confronto fa emergere alcune costanti tematiche: il conflitto tra il corpo e la voce, la supplenza della voce nei confronti del corpo, la cancellazione della memoria dalla voce, la me-moria che si rifugia nel corpo chiudendosi in un’inaccessibilità impenetrabile. Questa scissione di memoria e voce trova in alcuni simboli di Nietzsche (Così parlò Zarathustra) la sua radice testuale e ideologica: il sole, il sorriso, il tramonto, l’oscurità insita nella luce stessa. By examining the text and paratext of a well-known work by Paul Valéry, La Jeune Parque (1919), this essays detects recurrent thematic patterns: the body/voice contrast, the attempt of the voice to substitute the body, its loss of memory, and the attempt of the memory to seek refuge in an inaccessible, impenetrable body. The dissevering of voice and memory derives from the symbols that inform Nietzsche’s Also Sprach Zarathustra, most notably the sun, the smile, the sunset, and the darkness, which appears integral to the light itself.