After the initial literature search of Perali (1919) and the pioneering essays by Renato Bonelli, this important sculptor and architect of Orvieto (1532-1617) had not been the subject of investigation. In this first monograph - conducted in conjunction with Marietta Cambareri (Museum of Fine Arts, Boston), which dealt with the sculptural production - has tried to highlight the specificity and historical position of a figure hitherto excluded from the context of the architecture tardocinquecentesca, especially Roman and Florentine, even for the peripheral location (but far from provincial) of its range. After a classification of the architectural history of the sixteenth century Orvieto, with the decisive contribution of Antonio da Sangallo the Younger, Simon and Raffaello da Montelupo Moscow, churches and palaces of Scalza are analyzed both on the side of the philological interpretation as in a catalog raisonné where summarizes the new acquisitions and documentary analysis of the construction phases. The overall picture emerges an independent personality, which identifies the first of the most famous contemporary architects a chance to synthesis of Sangallo and Michelangelo to express a renewed sense of grandeur, especially in the buildings, which will be decisive for the architecture of the late sixteenth and early seventeenth century .

Dopo le prime ricerche documentarie del Perali (1919) e i pionieristici saggi di Renato Bonelli, questo rilevante scultore e architetto orvietano (1532-1617) non era più stato oggetto di approfondimenti. In questa prima monografia – condotta assieme a Marietta Cambareri (Museum of Fine Arts di Boston) che ha trattato la produzione scultorea – si è tentato di evidenziare la specificità e la posizione storica di una figura sinora esclusa dal contesto dell’architettura tardocinquecentesca, soprattutto romana e fiorentina, anche per la collocazione periferica (ma tutt'altro che provinciale) del suo raggio d'azione. Dopo un inquadramento delle vicende architettoniche del Cinquecento orvietano, con il determinante apporto di Antonio da Sangallo il giovane, Simone Mosca e Raffaello da Montelupo, le chiese e i palazzi di Scalza vengono analizzati tanto sul versante interpretativo quanto su quello filologico, in un catalogo ragionato dove sono sintetizzate le nuove acquisizioni documentarie e l'analisi delle fasi costruttive. Dal quadro complessivo emerge una personalità autonoma, che individua prima dei più noti architetti coevi una possibilità di sintesi tra Sangallo e Michelangelo per esprimere un rinnovato senso di magnificenza, soprattutto nei palazzi, che sarà risolutivo per l'architettura del tardo Cinquecento e del primo Seicento.

Ippolito Scalza / Cambareri, Marietta; ROCA DE AMICIS, Augusto. - STAMPA. - (2002), pp. 81-204.

Ippolito Scalza

ROCA DE AMICIS, Augusto
2002

Abstract

After the initial literature search of Perali (1919) and the pioneering essays by Renato Bonelli, this important sculptor and architect of Orvieto (1532-1617) had not been the subject of investigation. In this first monograph - conducted in conjunction with Marietta Cambareri (Museum of Fine Arts, Boston), which dealt with the sculptural production - has tried to highlight the specificity and historical position of a figure hitherto excluded from the context of the architecture tardocinquecentesca, especially Roman and Florentine, even for the peripheral location (but far from provincial) of its range. After a classification of the architectural history of the sixteenth century Orvieto, with the decisive contribution of Antonio da Sangallo the Younger, Simon and Raffaello da Montelupo Moscow, churches and palaces of Scalza are analyzed both on the side of the philological interpretation as in a catalog raisonné where summarizes the new acquisitions and documentary analysis of the construction phases. The overall picture emerges an independent personality, which identifies the first of the most famous contemporary architects a chance to synthesis of Sangallo and Michelangelo to express a renewed sense of grandeur, especially in the buildings, which will be decisive for the architecture of the late sixteenth and early seventeenth century .
2002
9788885962675
Dopo le prime ricerche documentarie del Perali (1919) e i pionieristici saggi di Renato Bonelli, questo rilevante scultore e architetto orvietano (1532-1617) non era più stato oggetto di approfondimenti. In questa prima monografia – condotta assieme a Marietta Cambareri (Museum of Fine Arts di Boston) che ha trattato la produzione scultorea – si è tentato di evidenziare la specificità e la posizione storica di una figura sinora esclusa dal contesto dell’architettura tardocinquecentesca, soprattutto romana e fiorentina, anche per la collocazione periferica (ma tutt'altro che provinciale) del suo raggio d'azione. Dopo un inquadramento delle vicende architettoniche del Cinquecento orvietano, con il determinante apporto di Antonio da Sangallo il giovane, Simone Mosca e Raffaello da Montelupo, le chiese e i palazzi di Scalza vengono analizzati tanto sul versante interpretativo quanto su quello filologico, in un catalogo ragionato dove sono sintetizzate le nuove acquisizioni documentarie e l'analisi delle fasi costruttive. Dal quadro complessivo emerge una personalità autonoma, che individua prima dei più noti architetti coevi una possibilità di sintesi tra Sangallo e Michelangelo per esprimere un rinnovato senso di magnificenza, soprattutto nei palazzi, che sarà risolutivo per l'architettura del tardo Cinquecento e del primo Seicento.
ippolito scalza; orvieto; scultura
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Ippolito Scalza / Cambareri, Marietta; ROCA DE AMICIS, Augusto. - STAMPA. - (2002), pp. 81-204.
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