La pubblicazione riproduce integralmente il fascicolo speciale della rivista “Architettura” dedicato alla presentazione dei progetti vincitori del concorso per le chiese della Diocesi di Messina del 1932. Bandito dal Sindacato Nazionale Fascista Architetti su richiesta dell’arcivescovo di Messina, il concorso rappresentava l’ultimo atto della ricostruzione della città siciliana colpita dal terremoto del 1908. Il tema, quello dell’edilizia per il culto, era allora di particolare rilevanza e vi si confrontarono, in quegli anni cruciali, le proposte della cultura architettonica con le posizioni della chiesa, degli organismi professionali, della Scuola. Questa occasione concorsuale con i numerosi progetti presentati da esponenti di tendenze diverse, che vanno da quelle più tradizionaliste a quelle più radicali, rappresenta pertanto un momento di confronto di estremo interesse per la cultura architettonica nazionale e uno dei momenti significativi del dibattito architettonico dei primi anni trenta. La stretta connessione culturale e politica, rintracciabile tra gli esponenti del mondo della scuola, della professione e del sindacato architetti, di cui la rivista “Architettura” era organo di stampa, si riflette così nella gestione e negli stessi esiti del concorso, che si può considerare uno dei primi organici tentativi, a livello istituzionale, di sperimentazione sul tema dell’architettura sacra nella prospettiva di un suo profondo rinnovamento sia tipologico che formale.
Il Concorso di Messina del 1932: un pretesto per l'avvicinamento al dibattito sull'architettura sacra in Italia / Barucci, Clementina. - STAMPA. - (2002), pp. V-X.
Il Concorso di Messina del 1932: un pretesto per l'avvicinamento al dibattito sull'architettura sacra in Italia
BARUCCI, Clementina
2002
Abstract
La pubblicazione riproduce integralmente il fascicolo speciale della rivista “Architettura” dedicato alla presentazione dei progetti vincitori del concorso per le chiese della Diocesi di Messina del 1932. Bandito dal Sindacato Nazionale Fascista Architetti su richiesta dell’arcivescovo di Messina, il concorso rappresentava l’ultimo atto della ricostruzione della città siciliana colpita dal terremoto del 1908. Il tema, quello dell’edilizia per il culto, era allora di particolare rilevanza e vi si confrontarono, in quegli anni cruciali, le proposte della cultura architettonica con le posizioni della chiesa, degli organismi professionali, della Scuola. Questa occasione concorsuale con i numerosi progetti presentati da esponenti di tendenze diverse, che vanno da quelle più tradizionaliste a quelle più radicali, rappresenta pertanto un momento di confronto di estremo interesse per la cultura architettonica nazionale e uno dei momenti significativi del dibattito architettonico dei primi anni trenta. La stretta connessione culturale e politica, rintracciabile tra gli esponenti del mondo della scuola, della professione e del sindacato architetti, di cui la rivista “Architettura” era organo di stampa, si riflette così nella gestione e negli stessi esiti del concorso, che si può considerare uno dei primi organici tentativi, a livello istituzionale, di sperimentazione sul tema dell’architettura sacra nella prospettiva di un suo profondo rinnovamento sia tipologico che formale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.