L’era digitale ha reso possibile l’unificazione concettuale dei diversi significanti evocati dal termine comunicazione in quanto, in questo nuovo contesto, la dimensione del “rendere noto”, del “trasmettere” non è più alternativa a quella del “collegare luoghi o ambienti” ma è ad essa inscindibilmente connessa. Internet è diventato il principale canale comunicativo, soppiantando francobolli, strade, rotte aeree e, così, abbattendo, in un solo colpo, da un lato, le vecchie logiche del confine territoriale e, dall’altro, i privilegi di un accesso elitario alla conoscenza. La “rete” ha prodotto globalizzazione ed ha permesso al cittadino di acquisire quella maggiore consapevolezza che deriva dalla percezione immediata delle notizie aumentando, così, il contributo partecipativo di ciascuno al processo dialettico che presidia la formazione della volontà popolare a vantaggio di processi democratici effettivi. Inoltre, la connettività dell’era digitale, oltre ad ampliare gli spazi di libertà personale, ha favorito gli scambi economici e culturali, generando nuove forme di ricchezza che sollecitano una ridefinizione dei processi appropriativi in quanto le nuove entità sono sempre più sganciate dai tratti della materialità che caratterizzavano i beni nel sistema delineato dal codice civile del 1942. La trasformazione tecnologica generata dall’era digitale è senza precedenti e tocca quasi tutti gli aspetti della vita quotidiana. Gli strumenti identificativi dei soggetti acquistano la dimensione del “dato” (identità digitale) e la loro valenza pubblicistica si arricchisce di aspetti dinamici che consentono un potere di accesso diretto dell’interessato nel “sistema” al fine di controllare le modalità di trattamento. Il concetto di privacy, quindi, si arricchisce di una dimensione attiva e partecipativa che supera e va oltre la protezione della segretezza della vita privata. Le modalità di partecipazione del soggetto alle comunità intermedie si svolgono in una differente dimensione. I forum, i social network, le piattaforme di comunicazione tracciano nuovi scenari ed incidono anche sul linguaggio della trasmissione che, a seconda del mezzo, assume un carattere telegrafico oppure addirittura sostituisce le parole con le immagini oppure con simboli metaforici (c.d. emoticons). Lo stesso concetto di identità personale sembra ampliarsi nei multiformi contorni del “profilo” sino al punto da rendere immaginabile una scomposizione dell’immagine del sé a seconda dello specifico contesto comunicativo.

Diritto delle comunicazioni / Bruno, Giovanni. - (2019).

Diritto delle comunicazioni

Giovanni BRUNO
2019

Abstract

L’era digitale ha reso possibile l’unificazione concettuale dei diversi significanti evocati dal termine comunicazione in quanto, in questo nuovo contesto, la dimensione del “rendere noto”, del “trasmettere” non è più alternativa a quella del “collegare luoghi o ambienti” ma è ad essa inscindibilmente connessa. Internet è diventato il principale canale comunicativo, soppiantando francobolli, strade, rotte aeree e, così, abbattendo, in un solo colpo, da un lato, le vecchie logiche del confine territoriale e, dall’altro, i privilegi di un accesso elitario alla conoscenza. La “rete” ha prodotto globalizzazione ed ha permesso al cittadino di acquisire quella maggiore consapevolezza che deriva dalla percezione immediata delle notizie aumentando, così, il contributo partecipativo di ciascuno al processo dialettico che presidia la formazione della volontà popolare a vantaggio di processi democratici effettivi. Inoltre, la connettività dell’era digitale, oltre ad ampliare gli spazi di libertà personale, ha favorito gli scambi economici e culturali, generando nuove forme di ricchezza che sollecitano una ridefinizione dei processi appropriativi in quanto le nuove entità sono sempre più sganciate dai tratti della materialità che caratterizzavano i beni nel sistema delineato dal codice civile del 1942. La trasformazione tecnologica generata dall’era digitale è senza precedenti e tocca quasi tutti gli aspetti della vita quotidiana. Gli strumenti identificativi dei soggetti acquistano la dimensione del “dato” (identità digitale) e la loro valenza pubblicistica si arricchisce di aspetti dinamici che consentono un potere di accesso diretto dell’interessato nel “sistema” al fine di controllare le modalità di trattamento. Il concetto di privacy, quindi, si arricchisce di una dimensione attiva e partecipativa che supera e va oltre la protezione della segretezza della vita privata. Le modalità di partecipazione del soggetto alle comunità intermedie si svolgono in una differente dimensione. I forum, i social network, le piattaforme di comunicazione tracciano nuovi scenari ed incidono anche sul linguaggio della trasmissione che, a seconda del mezzo, assume un carattere telegrafico oppure addirittura sostituisce le parole con le immagini oppure con simboli metaforici (c.d. emoticons). Lo stesso concetto di identità personale sembra ampliarsi nei multiformi contorni del “profilo” sino al punto da rendere immaginabile una scomposizione dell’immagine del sé a seconda dello specifico contesto comunicativo.
2019
8892118781
comunicazioni, diritto delle comunicazioni
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Diritto delle comunicazioni / Bruno, Giovanni. - (2019).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1531568
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