Il volume affronta il problema cruciale della crisi della rappresentanza politica a partire da un aspetto “particolare” di questa crisi, quello della differenza di genere. Il paradigma della rappresentanza di genere esemplifica a mio parere la questione fontamentale sulla quale si sta giocando il destino delle democrazie occidentali: il declino della funzione sociale della rappresentanza politica. Tale questione costituisce il “problema dei problemi”, il nodo e lo snodo teorico della difficile transizione italiana e di quella di molti altri paesi occidentali. Il principio della differenza è connaturato alla teoria della rappresentanza politica che si basa proprio sull’idea di alterità e di pluralità, quali nozioni connotanti la peculiarità della relazione fiduciaria tra rappresentante e rappresentato. L’idea che possa darsi una rappresentanza di un’ampia gamma di gruppi sociali definiti dalle loro differenze costituisce, pertanto, il punto fermo di questa analisi. Oggi la domanda di una migliore e più coerente rappresentanza viene formulata in termini di maggiore rappresentatività in senso “sociologico”, vale a dire: ciò che si richiede ai governanti è di “riflettere” il più possibile il profilo sociale, generazionale, di genere, etnico, religioso, economico e professionale dei cittadini. Se sia possibile soddisfare tale domanda non costituisce il punto focale di questa analisi; ciò che è indicativo è che tale richiesta denuncia una situazione di squilibrio e di discriminazione che si è venuta a creare nei confronti di certi tipi di gruppi sociali che restano sottorappresentati o non sono rappresentati affatto.
La rappresentanza politica. Teorie e modelli / Cedroni, Lorella. - STAMPA. - (2004).
La rappresentanza politica. Teorie e modelli
CEDRONI, Lorella
2004
Abstract
Il volume affronta il problema cruciale della crisi della rappresentanza politica a partire da un aspetto “particolare” di questa crisi, quello della differenza di genere. Il paradigma della rappresentanza di genere esemplifica a mio parere la questione fontamentale sulla quale si sta giocando il destino delle democrazie occidentali: il declino della funzione sociale della rappresentanza politica. Tale questione costituisce il “problema dei problemi”, il nodo e lo snodo teorico della difficile transizione italiana e di quella di molti altri paesi occidentali. Il principio della differenza è connaturato alla teoria della rappresentanza politica che si basa proprio sull’idea di alterità e di pluralità, quali nozioni connotanti la peculiarità della relazione fiduciaria tra rappresentante e rappresentato. L’idea che possa darsi una rappresentanza di un’ampia gamma di gruppi sociali definiti dalle loro differenze costituisce, pertanto, il punto fermo di questa analisi. Oggi la domanda di una migliore e più coerente rappresentanza viene formulata in termini di maggiore rappresentatività in senso “sociologico”, vale a dire: ciò che si richiede ai governanti è di “riflettere” il più possibile il profilo sociale, generazionale, di genere, etnico, religioso, economico e professionale dei cittadini. Se sia possibile soddisfare tale domanda non costituisce il punto focale di questa analisi; ciò che è indicativo è che tale richiesta denuncia una situazione di squilibrio e di discriminazione che si è venuta a creare nei confronti di certi tipi di gruppi sociali che restano sottorappresentati o non sono rappresentati affatto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.