Le città del Caucaso meridionale e dell’Asia Centrale costituiscono un terreno di studio quasi del tutto inesplorato per gli architetti. In questo testo si vogliono investigare i cambiamenti socio-economici, architettonici e urbani che sono avvenuti ne- gli ultimi venti anni nei territori che appartengono ad alcune Repubbliche ex sovietiche. Si affronteranno in particolare le tre Repubbliche del Caucaso meridionale – Georgia, Armenia, Azerbaijan – e dall’altra sponda del Caspio il Kazakistan. Paesi che hanno in comune l’essere stati per decenni sotto il con- trollo sovietico, che ne ha marcato profondamente l’aspetto e, dopo l’ottenimento dell’indipendenza (1991), l’aver attraversato una crisi profonda e cattive congiunture economiche che hanno provocato un diffuso fenomeno di emigrazione perlopiù in Russia. Le nazioni più ricche, l’Azerbaijan e il Kazakistan, sono uscite dalla crisi grazie alle enormi quantità di materie prime, inserendosi rapidamente in un circuito economico globale; le altre, la Georgia e l’Armenia, prive di risorse energetiche ma ricche di bellezze naturali e di storia, cercando di favorire e sviluppare un’industria turistica a scala globale. In entrambi i casi le nazioni oggetto di studio stanno facendo i conti con la globalizzazione e pagano un prezzo. Oggi le loro capitali vantano una modernità tecno-petrolifera segnalata dall’appartenenza a reti internazionali d’affari e sottolineano tale appartenenza adattando la loro immagine. La prima parte del volume, contiene un serie di articoli di Leone Spita, Marco Sorrentino, Anna Hunanyan, Valeriya Klets, Luca Reale e Sabrina Leone, incentrati su temi più specificatamente legati all’architettura e sullo sviluppo urbano di questa area geografica contenuta tra il Mar Nero e il Mar Caspio. Questi studi prendono in considerazione diversi aspetti dei profondi cambiamenti architettonici che stanno avendo luogo in alcuni questi paesi (Georgia, Armenia, Azerbaigian e Kazakhstan), soprattutto nelle capitali, ed il loro rapporto con i realia politici, economici e sociali della regione. La seconda parte del volume riunisce invece alcuni scritti – di Roberto Secchi, Roberto Valle, Renata Gravina e Andrea Carteny – dedicati soprattutto alla cultura russa in rapporto da un lato allo spazio eurasiatico, con particolare riferimento al Caucaso, dall’altro all’Europa: aspetti e fatti storici utili a una migliore comprensione dei fenomeni architettonici analizzati. Il volume termina con una antologia di testi letterari a cura di Roberto Secchi.

Architettura tra due mari Radici e trasformazioni architettoniche e urbane tra Russia, Caucaso e Asia centrale / Spita, Leone; Secchi, Roberto. - (2018), pp. 1-479.

Architettura tra due mari Radici e trasformazioni architettoniche e urbane tra Russia, Caucaso e Asia centrale

LEONE SPITA;ROBERTO SECCHI
2018

Abstract

Le città del Caucaso meridionale e dell’Asia Centrale costituiscono un terreno di studio quasi del tutto inesplorato per gli architetti. In questo testo si vogliono investigare i cambiamenti socio-economici, architettonici e urbani che sono avvenuti ne- gli ultimi venti anni nei territori che appartengono ad alcune Repubbliche ex sovietiche. Si affronteranno in particolare le tre Repubbliche del Caucaso meridionale – Georgia, Armenia, Azerbaijan – e dall’altra sponda del Caspio il Kazakistan. Paesi che hanno in comune l’essere stati per decenni sotto il con- trollo sovietico, che ne ha marcato profondamente l’aspetto e, dopo l’ottenimento dell’indipendenza (1991), l’aver attraversato una crisi profonda e cattive congiunture economiche che hanno provocato un diffuso fenomeno di emigrazione perlopiù in Russia. Le nazioni più ricche, l’Azerbaijan e il Kazakistan, sono uscite dalla crisi grazie alle enormi quantità di materie prime, inserendosi rapidamente in un circuito economico globale; le altre, la Georgia e l’Armenia, prive di risorse energetiche ma ricche di bellezze naturali e di storia, cercando di favorire e sviluppare un’industria turistica a scala globale. In entrambi i casi le nazioni oggetto di studio stanno facendo i conti con la globalizzazione e pagano un prezzo. Oggi le loro capitali vantano una modernità tecno-petrolifera segnalata dall’appartenenza a reti internazionali d’affari e sottolineano tale appartenenza adattando la loro immagine. La prima parte del volume, contiene un serie di articoli di Leone Spita, Marco Sorrentino, Anna Hunanyan, Valeriya Klets, Luca Reale e Sabrina Leone, incentrati su temi più specificatamente legati all’architettura e sullo sviluppo urbano di questa area geografica contenuta tra il Mar Nero e il Mar Caspio. Questi studi prendono in considerazione diversi aspetti dei profondi cambiamenti architettonici che stanno avendo luogo in alcuni questi paesi (Georgia, Armenia, Azerbaigian e Kazakhstan), soprattutto nelle capitali, ed il loro rapporto con i realia politici, economici e sociali della regione. La seconda parte del volume riunisce invece alcuni scritti – di Roberto Secchi, Roberto Valle, Renata Gravina e Andrea Carteny – dedicati soprattutto alla cultura russa in rapporto da un lato allo spazio eurasiatico, con particolare riferimento al Caucaso, dall’altro all’Europa: aspetti e fatti storici utili a una migliore comprensione dei fenomeni architettonici analizzati. Il volume termina con una antologia di testi letterari a cura di Roberto Secchi.
2018
Architettura, urbanistica, Economia, Geopolitica, Letteratura
Spita, Leone; Secchi, Roberto
06 Curatela::06a Curatela
Architettura tra due mari Radici e trasformazioni architettoniche e urbane tra Russia, Caucaso e Asia centrale / Spita, Leone; Secchi, Roberto. - (2018), pp. 1-479.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1530209
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