Nel far proprio l’accostamento della figura di Claude Bernard (1813-1878) a quella di Descartes, avanzato più volte nelle celebrazioni post mortem del fisiologo transalpino, Bergson presenta l’opera del primo come spartiacque epistemico epocale, che avrebbe posto fine al sogno cartesiano del metodo come mathesis universalis. Bergson elegge infatti Bernard a portabandiera del rifiuto del matematismo quale modello omnicomprensivo del sapere positivo, consacrando l’immagine, che tanta fortuna avrà in Francia, dell’introduction à l’étude de la médicine expérimentale come nuovo e antitetico Discours de la méthode per quei settori di ricerca, in primo luogo la fisiologia sperimentale, costituitisi agli albori del XIX secolo nella forma di «scienze di laboratorio», distinte e autonome dalla tradizione delle scienze fisico-matematiche che avevano guidato la Rivoluzione scientifica sei-settecentesca. confronto istituito da Bergson tra Claude Bernard e Descartes tornerà ad essere proposto in un’altra celebrazione dell’opera del grande fisiologo transalpino, quella offerta da uno tra i massimi epistemologi e filosofi della scienza del Novecento, Georges Canguilhem. Si tratta questa volta non più del centenario (1913) della nascita di Claude Bernard, ma del centenario della pubblicazione dell’introduction à l’étude de la médicine expérimentale (1965), svoltosi in un contesto profondamente mutato di conoscenza e diffusione di manoscritti e testi inediti bernardiani, in primo luogo dei Principes de médécine expérimentale e delle note di laboratorio raccolte nel Cahier rouge.

I metodi della medicina sperimentale: Bergson, Canguilhem e il “caso” Claude Bernard / Allocca, Nunzio. - (2021), pp. 119-133.

I metodi della medicina sperimentale: Bergson, Canguilhem e il “caso” Claude Bernard

Allocca, Nunzio
2021

Abstract

Nel far proprio l’accostamento della figura di Claude Bernard (1813-1878) a quella di Descartes, avanzato più volte nelle celebrazioni post mortem del fisiologo transalpino, Bergson presenta l’opera del primo come spartiacque epistemico epocale, che avrebbe posto fine al sogno cartesiano del metodo come mathesis universalis. Bergson elegge infatti Bernard a portabandiera del rifiuto del matematismo quale modello omnicomprensivo del sapere positivo, consacrando l’immagine, che tanta fortuna avrà in Francia, dell’introduction à l’étude de la médicine expérimentale come nuovo e antitetico Discours de la méthode per quei settori di ricerca, in primo luogo la fisiologia sperimentale, costituitisi agli albori del XIX secolo nella forma di «scienze di laboratorio», distinte e autonome dalla tradizione delle scienze fisico-matematiche che avevano guidato la Rivoluzione scientifica sei-settecentesca. confronto istituito da Bergson tra Claude Bernard e Descartes tornerà ad essere proposto in un’altra celebrazione dell’opera del grande fisiologo transalpino, quella offerta da uno tra i massimi epistemologi e filosofi della scienza del Novecento, Georges Canguilhem. Si tratta questa volta non più del centenario (1913) della nascita di Claude Bernard, ma del centenario della pubblicazione dell’introduction à l’étude de la médicine expérimentale (1965), svoltosi in un contesto profondamente mutato di conoscenza e diffusione di manoscritti e testi inediti bernardiani, in primo luogo dei Principes de médécine expérimentale e delle note di laboratorio raccolte nel Cahier rouge.
2021
Complessità ed etica
978-88-7442-960-8
Claude Bernard; medicina sperimentale; Georges Canguilhem; Henri Bergson
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
I metodi della medicina sperimentale: Bergson, Canguilhem e il “caso” Claude Bernard / Allocca, Nunzio. - (2021), pp. 119-133.
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