The paper examines the challenges, first of all cultural, that the alert systems and procedures prefigured by the Crisis Code pose to interpreters and operators of the crisis. The analysis starts from the inspiring reasons and from the application objectives of the new institutes, coordinating the relative discipline to the corporate rules already in force since last year. In particular, attention is focused on the new powers to exercise properly assigned to the internal control body and external auditor, from March 2019, in order to verify the adequacy of the organizational structure of the company and to the dialectical dialogue with the administrative body on the emergence of well-founded indications of the crisis, as well as the related corollaries, appropriately postponed to spring 2021, at the point of activation of the tools envisaged by the system for overcoming the crisis and recovering business continuity (first of all, assisted settlement procedure before the colleges that will be set up at the chambers of commerce). In this perspective, the need is stressed, on the one hand, for a virtuously flexible application of the new rules, which allows to avoid bureaucratic approaches that would end up betraying the fundamental objectives of the reform and to prevent the risks of undue judicialist drifts; and, on the other hand, of financial planning capable of considering in advance the possible deterioration of prospective capital and financial balances, reaching a selected number of indicators that can unequivocally signal the supervening financial unsustainability of the business initiative. The last paragraph is dedicated to a first examination of the impact on our subject of the dramatic consequences of the pandemic in progress, suggesting some hypotheses for emergency intervention that go well beyond the simple postponement of the entry into force of the alert measures until 15 February 2021, provided by art. 11 of the legislative decree March 2, 2020, n. 9, a measure certainly necessary, but equally evidently insufficient.

Lo scritto esamina con taglio interdisciplinare le sfide, innanzi tutto culturali, che i sistemi e le procedure di allerta prefigurati dal Codice della crisi pongono ad interpreti e operatori della crisi. L’analisi muove dalle ragioni ispiratrici e dagli obiettivi applicativi dei nuovi istituti, coordinando la relativa disciplina alle regole societarie già in vigore dallo scorso anno. In particolare si concentra l’attenzione sui nuovi poteri ad esercizio doverosi attribuiti all’organo di controllo interno e al revisore esterno, dal marzo del 2019, in ordine alla verifica dell’adeguatezza dell’assetto organizzativo dell’impresa e alla interlocuzione dialettica con l’organo amministrativo sull’emersione di fondati indizi della crisi, nonché dei relativi corollari, opportunamente rinviati alla primavera del 2021, in punto di attivazione degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale (primo tra tutti, la procedura di composizione assistita davanti ai collegi che saranno istituiti presso le Camere di commercio). In questa prospettiva si sottolinea l’esigenza, da un lato, di un’applicazione virtuosamente duttile delle nuove regole, che consenta di evitare approcci burocratici che finirebbero per tradire gli obiettivi di fondo della riforma e di prevenire i rischi di indebite derive giustizialiste; e, dall’altro, di una pianificazione finanziaria in grado di considerare in via anticipata l’eventuale degrado degli equilibri patrimoniali e finanziari prospettici, pervenendo ad un numero selezionato di indicatori che possano inequivocabilmente segnalare la sopravvenuta insostenibilità finanziaria dell’iniziativa imprenditoriale. L’ultimo paragrafo è dedicato ad un primo esame delle ricadute sulla nostra materia delle drammatiche conseguenze della pandemia in corso, suggerendo alcune ipotesi di intervento emergenziale che vanno ben oltre il semplice rinvio dell’entrata in vigore delle misure di allerta al 15 febbraio 2021, disposto dall’art. 11 del d.l. 2 marzo 2020, n. 9, misura certamente necessaria, ma altrettanto evidentemente insufficiente.

Strumenti e procedure di allerta: una sfida culturale (con una postilla sul codice della crisi dopo la pandemia da Coronavirus) / Palomba, Giovanni; Abriani, Niccolò. - (2020), pp. 33-51.

Strumenti e procedure di allerta: una sfida culturale (con una postilla sul codice della crisi dopo la pandemia da Coronavirus)

Giovanni Palomba
Co-primo
;
2020

Abstract

The paper examines the challenges, first of all cultural, that the alert systems and procedures prefigured by the Crisis Code pose to interpreters and operators of the crisis. The analysis starts from the inspiring reasons and from the application objectives of the new institutes, coordinating the relative discipline to the corporate rules already in force since last year. In particular, attention is focused on the new powers to exercise properly assigned to the internal control body and external auditor, from March 2019, in order to verify the adequacy of the organizational structure of the company and to the dialectical dialogue with the administrative body on the emergence of well-founded indications of the crisis, as well as the related corollaries, appropriately postponed to spring 2021, at the point of activation of the tools envisaged by the system for overcoming the crisis and recovering business continuity (first of all, assisted settlement procedure before the colleges that will be set up at the chambers of commerce). In this perspective, the need is stressed, on the one hand, for a virtuously flexible application of the new rules, which allows to avoid bureaucratic approaches that would end up betraying the fundamental objectives of the reform and to prevent the risks of undue judicialist drifts; and, on the other hand, of financial planning capable of considering in advance the possible deterioration of prospective capital and financial balances, reaching a selected number of indicators that can unequivocally signal the supervening financial unsustainability of the business initiative. The last paragraph is dedicated to a first examination of the impact on our subject of the dramatic consequences of the pandemic in progress, suggesting some hypotheses for emergency intervention that go well beyond the simple postponement of the entry into force of the alert measures until 15 February 2021, provided by art. 11 of the legislative decree March 2, 2020, n. 9, a measure certainly necessary, but equally evidently insufficient.
2020
DIRITTO ED ECONOMIA DELLE CRISI AZIENDALI. ASPETTI CRITICI E RISVOLTI OPERATIVI DEL NUOVO CODICE
978-88-916-4205-9
Lo scritto esamina con taglio interdisciplinare le sfide, innanzi tutto culturali, che i sistemi e le procedure di allerta prefigurati dal Codice della crisi pongono ad interpreti e operatori della crisi. L’analisi muove dalle ragioni ispiratrici e dagli obiettivi applicativi dei nuovi istituti, coordinando la relativa disciplina alle regole societarie già in vigore dallo scorso anno. In particolare si concentra l’attenzione sui nuovi poteri ad esercizio doverosi attribuiti all’organo di controllo interno e al revisore esterno, dal marzo del 2019, in ordine alla verifica dell’adeguatezza dell’assetto organizzativo dell’impresa e alla interlocuzione dialettica con l’organo amministrativo sull’emersione di fondati indizi della crisi, nonché dei relativi corollari, opportunamente rinviati alla primavera del 2021, in punto di attivazione degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale (primo tra tutti, la procedura di composizione assistita davanti ai collegi che saranno istituiti presso le Camere di commercio). In questa prospettiva si sottolinea l’esigenza, da un lato, di un’applicazione virtuosamente duttile delle nuove regole, che consenta di evitare approcci burocratici che finirebbero per tradire gli obiettivi di fondo della riforma e di prevenire i rischi di indebite derive giustizialiste; e, dall’altro, di una pianificazione finanziaria in grado di considerare in via anticipata l’eventuale degrado degli equilibri patrimoniali e finanziari prospettici, pervenendo ad un numero selezionato di indicatori che possano inequivocabilmente segnalare la sopravvenuta insostenibilità finanziaria dell’iniziativa imprenditoriale. L’ultimo paragrafo è dedicato ad un primo esame delle ricadute sulla nostra materia delle drammatiche conseguenze della pandemia in corso, suggerendo alcune ipotesi di intervento emergenziale che vanno ben oltre il semplice rinvio dell’entrata in vigore delle misure di allerta al 15 febbraio 2021, disposto dall’art. 11 del d.l. 2 marzo 2020, n. 9, misura certamente necessaria, ma altrettanto evidentemente insufficiente.
Insolvenza; crisi impresa; continuità aziendale; alert; CCII; indicatori della crisi
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Strumenti e procedure di allerta: una sfida culturale (con una postilla sul codice della crisi dopo la pandemia da Coronavirus) / Palomba, Giovanni; Abriani, Niccolò. - (2020), pp. 33-51.
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