"La valle fra Narni e Terni è lo spettacolo più bello che si possa immaginare. La Nera vi serpeggia con i suoi meandri e i boschetti qua e là la fanno assomigliare a un grande giardino racchiuso tutto attorno dalle montagne. La si attraversa per una bella strada lunga sette miglia fino a Terni". Così appariva a J. J. Volkmann quella terra di mezzo che oggi, a distanza di duecentocinquant’anni, attraversiamo velocemente, con una certa indifferenza, percorrendo il primo tratto umbro della superstrada Orte-Ravenna. A noi sembra impossibile sovrapporre queste impressioni a ciò che vediamo: un paesaggio intenso ma sconnesso, ibrido e disomogeneo. Eppure la sua voce non è isolata. Tutti i grandi viaggiatori del Grand Tour che lo hanno attraversato per raggiungere la Cascata delle Marmore fino alla metà del XIX secolo, restituiscono come vedremo identiche suggestioni. Solo facendo tesoro di queste descrizioni e scavando oltre la superficie è possibile intercettare in questo territorio ricchissimo ma fortemente caratterizzato (talvolta provato) dai segni duri della modernità, valori che è difficile rintracciare altrimenti. Il lavoro ha l’ambizione di portarli alla presenza, senza alcuna nostalgia per il passato, semmai con lo sguardo rivolto al futuro, per proporre inedite narrazioni, più ricche e complesse, proprio perché imbricate con le trasformazioni indotte dalla modernizzazione. L’obiettivo è delineare un sistema di relazioni alla scala vasta capace di far emergere caratteri contemporanei, non solo appartenenti al nuovo in sé ma esito di sovrapposizioni e reinterpretazioni recenti che hanno rivelato nuove potenzialità, misurandosi o contrapponendosi con fenomeni conformativi lenti, di antica origine e di lunga durata. Acquistano significato in questo modo i montaggi tra materiali diversi, naturali e antropici, disposti in un unico piano sequenza: i traguardi tuttora persistenti tra i nuclei urbani di antico impianto, di sommità, di crinale, di mezzacosta; le relazioni tra le torri medievali i campanili e le ciminiere (oramai dismesse) degli insediamenti di prima industrializzazione; le tensioni tra l’archeologia, l’archeologia industriale, il sistema ambientale e le aree produttive, tra il reticolo idrografico e i dispositivi per lo sfruttamento delle acque, tra i centri storici i villaggi operai e le nuove centralità incardinate sui tracciati romani dei due rami della Flaminia.

The lower valley of the Nera River, from the legend of the Grand Tour to a design / Toppetti, Fabrizio. - (2020), pp. 148-161.

The lower valley of the Nera River, from the legend of the Grand Tour to a design

Fabrizio Toppetti
2020

Abstract

"La valle fra Narni e Terni è lo spettacolo più bello che si possa immaginare. La Nera vi serpeggia con i suoi meandri e i boschetti qua e là la fanno assomigliare a un grande giardino racchiuso tutto attorno dalle montagne. La si attraversa per una bella strada lunga sette miglia fino a Terni". Così appariva a J. J. Volkmann quella terra di mezzo che oggi, a distanza di duecentocinquant’anni, attraversiamo velocemente, con una certa indifferenza, percorrendo il primo tratto umbro della superstrada Orte-Ravenna. A noi sembra impossibile sovrapporre queste impressioni a ciò che vediamo: un paesaggio intenso ma sconnesso, ibrido e disomogeneo. Eppure la sua voce non è isolata. Tutti i grandi viaggiatori del Grand Tour che lo hanno attraversato per raggiungere la Cascata delle Marmore fino alla metà del XIX secolo, restituiscono come vedremo identiche suggestioni. Solo facendo tesoro di queste descrizioni e scavando oltre la superficie è possibile intercettare in questo territorio ricchissimo ma fortemente caratterizzato (talvolta provato) dai segni duri della modernità, valori che è difficile rintracciare altrimenti. Il lavoro ha l’ambizione di portarli alla presenza, senza alcuna nostalgia per il passato, semmai con lo sguardo rivolto al futuro, per proporre inedite narrazioni, più ricche e complesse, proprio perché imbricate con le trasformazioni indotte dalla modernizzazione. L’obiettivo è delineare un sistema di relazioni alla scala vasta capace di far emergere caratteri contemporanei, non solo appartenenti al nuovo in sé ma esito di sovrapposizioni e reinterpretazioni recenti che hanno rivelato nuove potenzialità, misurandosi o contrapponendosi con fenomeni conformativi lenti, di antica origine e di lunga durata. Acquistano significato in questo modo i montaggi tra materiali diversi, naturali e antropici, disposti in un unico piano sequenza: i traguardi tuttora persistenti tra i nuclei urbani di antico impianto, di sommità, di crinale, di mezzacosta; le relazioni tra le torri medievali i campanili e le ciminiere (oramai dismesse) degli insediamenti di prima industrializzazione; le tensioni tra l’archeologia, l’archeologia industriale, il sistema ambientale e le aree produttive, tra il reticolo idrografico e i dispositivi per lo sfruttamento delle acque, tra i centri storici i villaggi operai e le nuove centralità incardinate sui tracciati romani dei due rami della Flaminia.
2020
Architecture Tourism and Marginal Areas
9788862423427
paesaggio storico; iconografia; progetto
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
The lower valley of the Nera River, from the legend of the Grand Tour to a design / Toppetti, Fabrizio. - (2020), pp. 148-161.
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