Cosmologie protocristiane e patristiche dagli gnostici valentiniani ad Agostino

Il saggio indaga la presenza della questione cosmologica in alcuni testi protocristiani e patristici, partendo però dal riconoscimento del presupposto apocalittico che caratterizza le interpretazioni protocristiane del kerygma. Viene così restituita l'evoluzione della cosmologia protocristiana, dalle lettere paoline ai testi giovannei, passando per i testi giudeocristiani del corpus pseudoclementino e per le raffinate speculazioni gnostiche (in particolare valentiniane), fino alla gnosi cattolica alessandrina (Clemente e Origene) e alla cosmologia di Agostino, essa stessa in evoluzione da una prima fase a dominanza platonico-origeniana a una seconda a dominanza apocalittico-paolina. La scienza cosmologica protocristiana e patristica si rivela come un’ermeneutica sempre storicamente condizionata: indaga la natura creata dell’universo soltanto a partire da una determinata, relativa interpretazione della rivelazione biblica, che restituisce l’ordine mondano o come transeunte luogo di vanità o come struttura metaforica, sistema anagogico o allegorico di segni, che soltanto l’intelligenza dello Spirito escatologico è in grado di interpretare.