Le radici, costituite di credenze e valori, di saperi e pratiche hanno bisogno di essere tenute vive con le emozioni, di essere riconnesse ai ricordi e quindi ai paesaggi della memoria. Molti Stati europei ora lavorano a un processo di salvaguardia del proprio paesaggio che non passa attraverso la creazione di barriere, ma al rafforzamento del senso di appartenenza alla propria comunità che passa con la tutela del patrimonio artistico e culturale ma anche attraverso la tutela del paesaggio agro-forestale in quanto espressione del rapporto con lo spazio naturale, con il paesaggio espressione della cultura della comunità stessa. A causa dei cambiamenti meteorologici globali, il progresso inteso come indiscriminata azione dell’uomo sul paesaggio, legato all’età industriale risulta ora inefficace e richiede un diverso dialogo con il paesaggio, la natura i luoghi che si configuri come una rinnovata sacralità dell'azione antropica nell'ordine naturale dove al concetto di sacro inteso come relativo al divino si sostituisce un concetto di sacro inteso come rispetto e cura per il paesaggio, inestimabile patrimonio dell'umanità. D'altra parte l’antropologo francese Marc Augé , a proposito degli spazi e dei luoghi, individua nella loro condivisione la costruzione dell'identità culturale che si fonda con un legame con il passato ed è la storia dei luoghi stessi. Come avvenuto in passato con la Magna Grecia l'incontro tra popoli e culture non può che avvenire attraverso lo scambio d’idee e tecniche che partecipano alla costruzione di un’identità condivisa. Lo spazio mediterraneo diventa qui luogo antropologico d’incontro.
Sostenibilità del paesaggio della pace e per la pace / Romano, Francesca Vera; Ciriello, Rosanna; D'Antonio, Paola; Lacetra, Emilia; De Iorio, Nicola. - (2020), pp. 237-246.
Sostenibilità del paesaggio della pace e per la pace
Romano, Francesca Vera;
2020
Abstract
Le radici, costituite di credenze e valori, di saperi e pratiche hanno bisogno di essere tenute vive con le emozioni, di essere riconnesse ai ricordi e quindi ai paesaggi della memoria. Molti Stati europei ora lavorano a un processo di salvaguardia del proprio paesaggio che non passa attraverso la creazione di barriere, ma al rafforzamento del senso di appartenenza alla propria comunità che passa con la tutela del patrimonio artistico e culturale ma anche attraverso la tutela del paesaggio agro-forestale in quanto espressione del rapporto con lo spazio naturale, con il paesaggio espressione della cultura della comunità stessa. A causa dei cambiamenti meteorologici globali, il progresso inteso come indiscriminata azione dell’uomo sul paesaggio, legato all’età industriale risulta ora inefficace e richiede un diverso dialogo con il paesaggio, la natura i luoghi che si configuri come una rinnovata sacralità dell'azione antropica nell'ordine naturale dove al concetto di sacro inteso come relativo al divino si sostituisce un concetto di sacro inteso come rispetto e cura per il paesaggio, inestimabile patrimonio dell'umanità. D'altra parte l’antropologo francese Marc Augé , a proposito degli spazi e dei luoghi, individua nella loro condivisione la costruzione dell'identità culturale che si fonda con un legame con il passato ed è la storia dei luoghi stessi. Come avvenuto in passato con la Magna Grecia l'incontro tra popoli e culture non può che avvenire attraverso lo scambio d’idee e tecniche che partecipano alla costruzione di un’identità condivisa. Lo spazio mediterraneo diventa qui luogo antropologico d’incontro.File | Dimensione | Formato | |
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