Nella sua critica al logocentrismo della fine degli anni Sessanta, Derrida mette in discussione i concetti tradizionali del linguaggio filosofico, quali il Soggetto, l’Io cosciente, la Libertà, l’Uomo, l’Animale, e denuncia la supremazia del logos nella tradizione filosofica, la pretesa superiorità della parola su altri linguaggi, per riaffermare i diritti della sensibilità e dell’immaginazione. Se la parola è tutto, ci sfugge la peculiarità e la ricchezza del linguaggio dei sogni, del linguaggio teatrale o del linguaggio figurativo.
Logos e immagine nella decostruzione di Derrida / Bassan, Fiorella. - STAMPA. - (2003), pp. 39-57.
Logos e immagine nella decostruzione di Derrida
BASSAN, Fiorella
2003
Abstract
Nella sua critica al logocentrismo della fine degli anni Sessanta, Derrida mette in discussione i concetti tradizionali del linguaggio filosofico, quali il Soggetto, l’Io cosciente, la Libertà, l’Uomo, l’Animale, e denuncia la supremazia del logos nella tradizione filosofica, la pretesa superiorità della parola su altri linguaggi, per riaffermare i diritti della sensibilità e dell’immaginazione. Se la parola è tutto, ci sfugge la peculiarità e la ricchezza del linguaggio dei sogni, del linguaggio teatrale o del linguaggio figurativo.File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.