Azioni che cambiano il mondo. Donne, arte e politiche dello sguardo

Il libro analizza le relazioni tra presenza del corpo, performatività e femminismo nella situazione storica che dal Secondo dopoguerra e in particolare tra gli anni Sessanta e Settanta, arriva fino ai nostri giorni. L'azione che ha coinvolto il corpo nell'arte ha contribuito a rovesciare paradigmi della visione, fino a produrre un radicale capovolgimento della percezione visiva e dei paradigmi culturali. Sono affrontate, oltre a quelle di Gina Pane, opere di Joan Jonas, Hanne Darboven, Nancy Spero, Louise Bourgeois e di Chantal Akerman. Continui sono i riferimenti ai contesti storico-artistici e quindi molte sono le artiste o le situazioni citate. Dal lavoro di queste artiste emergono inoltre questioni e temi ricorrenti: la memoria e l'archivio, la relazione tra arte e architettura, la visione dell’altro come nel cinema e in particolare nel film D’Est della Akerman.