Il volume si colloca nell'ambito di una antropologia dei patrimoni culturali e vuole affrontare dal punto di vista metodologico e critico le forme della restituzione della ricerca sul campo. In particolar modo intende portare all'attenzione l’incontro tra istanze delle comunità con cui si lavora e le specifiche modalità di disseminazione del lavoro etnografico con le conseguenti implicazioni in termini di rappresentazione esterna e di dibattito sociale e politico. La ricerca sul campo con i territori e le comunità sui temi della salvaguardia e della valorizzazione dei patrimoni culturali fa emergere oggi in maniera preponderante i temi della partecipazione, della condivisione di dati e dei discorsi disciplinari, così come il problema della funzione delle nostre discipline e metodologie nello spazio dell’azione sociale, nella salvaguardia dei patrimoni, nella costruzione condivisa di percorsi di turismo sostenibile o di riappropriazione degli spazi urbani, periurbani e rurali da parte delle comunità. Ciò si connette alla questione delle competenze: che utilità può avere l’etnografo che lavora nei contesti di patrimonializzazione ? Che valore aggiunto si ritiene possa apportare alla salvaguardia e promozione territoriale o anche alla progettazione partecipata degli spazi e dei territori (Piani territoriali e paesaggistici, elaborazione di nuovi quadri normativi per la realizzazione di spazi eco-museali o di musei partecipati, o ancora realizzazione di archivi condivisi della memoria, dei saperi e delle pratiche locali). Sullo sfondo il rapporto, non sempre agevole, tra competenze scientifico-disciplinari e condivisione nella ricerca. Quali saperi l’etnografia deve a volte sacrificare in termini di pensiero critico quando si impegna nell'engagement con i territori e quali disvelamenti al contrario questo produce sull'etnografia, specie nei contesti di salvaguardia e valorizzazione patrimoniale? Quanto e in che senso cambiano, se cambiano, le comunità dopo essere state soggette di studio e/o patrimonializzazione da parte di antropologi? Partendo dalle pratiche locali e dai saperi di comunità come spazi vivi quanto ambivalenti di restituzione, condivisione e quindi, necessariamente, di negoziazione tra comunità patrimoniali e etnografi mediatori, si vuole dare particolare rilevanza ai processi di messa in valore territoriale connessa ai quadri patrimoniali locali, nazionali e sovranazionali.
Ri-tornare. Pratiche etnografiche tra comunità e patrimoni culturali / Ballacchino, Katia; Bindi, Letizia; Broccolini, ALESSANDRA MARIA PAOLA. - (2020), pp. 7-183.
Ri-tornare. Pratiche etnografiche tra comunità e patrimoni culturali
Alessandra Broccolini
2020
Abstract
Il volume si colloca nell'ambito di una antropologia dei patrimoni culturali e vuole affrontare dal punto di vista metodologico e critico le forme della restituzione della ricerca sul campo. In particolar modo intende portare all'attenzione l’incontro tra istanze delle comunità con cui si lavora e le specifiche modalità di disseminazione del lavoro etnografico con le conseguenti implicazioni in termini di rappresentazione esterna e di dibattito sociale e politico. La ricerca sul campo con i territori e le comunità sui temi della salvaguardia e della valorizzazione dei patrimoni culturali fa emergere oggi in maniera preponderante i temi della partecipazione, della condivisione di dati e dei discorsi disciplinari, così come il problema della funzione delle nostre discipline e metodologie nello spazio dell’azione sociale, nella salvaguardia dei patrimoni, nella costruzione condivisa di percorsi di turismo sostenibile o di riappropriazione degli spazi urbani, periurbani e rurali da parte delle comunità. Ciò si connette alla questione delle competenze: che utilità può avere l’etnografo che lavora nei contesti di patrimonializzazione ? Che valore aggiunto si ritiene possa apportare alla salvaguardia e promozione territoriale o anche alla progettazione partecipata degli spazi e dei territori (Piani territoriali e paesaggistici, elaborazione di nuovi quadri normativi per la realizzazione di spazi eco-museali o di musei partecipati, o ancora realizzazione di archivi condivisi della memoria, dei saperi e delle pratiche locali). Sullo sfondo il rapporto, non sempre agevole, tra competenze scientifico-disciplinari e condivisione nella ricerca. Quali saperi l’etnografia deve a volte sacrificare in termini di pensiero critico quando si impegna nell'engagement con i territori e quali disvelamenti al contrario questo produce sull'etnografia, specie nei contesti di salvaguardia e valorizzazione patrimoniale? Quanto e in che senso cambiano, se cambiano, le comunità dopo essere state soggette di studio e/o patrimonializzazione da parte di antropologi? Partendo dalle pratiche locali e dai saperi di comunità come spazi vivi quanto ambivalenti di restituzione, condivisione e quindi, necessariamente, di negoziazione tra comunità patrimoniali e etnografi mediatori, si vuole dare particolare rilevanza ai processi di messa in valore territoriale connessa ai quadri patrimoniali locali, nazionali e sovranazionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.