Il libro a cura di: Stefano Fiorini, Gianfranco Marrucci Olanda Paesaggi Architetture, continuità e neoavanguardie, Edizioni Kappa, Roma 2004, raccoglie una nutrita serie di saggi critici elaborati da vari autori con tagli differenti. I diversi testi che trattano di opere moderne e contemporanee opportunamente selezionate ed indagate, convergono tutti sui temi specifici della composizione architettonica. I contributi sono incardinati in cinque sezioni: Paesaggio e metropoli, Spazi pubblici ed aperti, Architettura delle infrastrutture, Forma e spazio nell’architettura, Architettura della residenza. Il libro, resoconto di un viaggio di studio in sei città olandesi, è corredato da n°48 mini-schede relative a progetti ed edifici di qualità, che offrono un’ampia panoramica sulla recente e vivace produzione architettonica. Una interessante antologia degli Abstracts chiude e completa il volume. Il mio contributo “Multifunzionalità e complessità dei ponti nel contesto metropolitano” è inserito nella sezione -Architettura delle infrastrutture- e pone l’accento sulla importanza dei ponti veri e propri oggetti architettonici, che contribuiscono alla valorizzazione del rapporto tra i cittadini olandesi e l'acqua. Attraversare in modo pia¬cevole i canali, i fiumi, permette di godere delle rive, delle sponde, dei margini. Questo è il ruolo strategi¬co di questi elementi architettonici capaci del riscatto quali¬tativo di aree degradate. II paesaggio olandese è composito, la terra e l'acqua sono elementi equiva¬lenti e complementari, il terreno è privo di rilievi quasi quanto le superfici d'acqua, una terra ritmata dal disegno, in negativo, dei canali di scolo. L'Olanda non potrebbe esistere senza l'intervento umano, senza uno specifico progetto del territorio che si assume le responsabilità delle scelte che interagiscono alla grande scala, senza le dighe, e le conseguenti opere infra¬strutturali. Il prosciugamento dello Zuyder Zee, realiz¬zato a partire dal 1918 e la costruzione della grande diga di sbarramento per le maree del Mare del Nord, sono alcuni degli interventi che hanno permesso la costruzione dei nuovi polder e la sperimentazione di tecniche costruttive sempre più aggiornate. Questo processo di sottrazione di territori all'acqua, la creazione di nuovi paesaggi "naturali" tenuti in vita artificialmente attraverso sofisticate tecniche di ingegneria idraulica, testimonia del crescente e rinnovato interesse per la definizione del rapporto tra la gestione della acqua e l'urbanizzazione del suolo. In particolare a Rotterdam e ad Amsterdam sono in fase di realizzazione interessanti "piani di interventi" che trattano sia della riconversione e riqualificazione di parti di città che già affacciano naturalmente sull'acqua, che della sottrazione all'acqua del suolo necessario alla costituzione di nuove isole, il "prolungamento" del territorio urbanizzato. Oggetto di studio è qui il rapporto uomo - natura artificiale ed il contatto costante dell'edificato con l'acqua ed è proprio questo continuo confrontarsi che suggerisce specifiche soluzioni architettoniche. L’articolo prosegue con la lettura critica di esempi significativi tra cui a Rotterdam lo Erasmusbrug progettato e costruito nel 1996, il ponte congiunge visiva¬mente, formalmente e funzionalmente il Nord e il Sud. Questa infrastruttura rappresenta e materializza l'idea di "pro¬lungamento della città" saldando i quartieri consolidati con le aree di nuova edificazione e contemporaneamente integrando e relazionando in un unico complessivo disegno gli spazi abitati e le altre infrastrutture della città. Il ponte è una vera imponente architettura, una porta e un simbolo per Rotterdam, poiché è il primo che le navi debbono oltrepassare per raggiungere il retroterra, introduce e segnala il settore sud della città, cioè il ter¬ritorio valorizzato proprio dalla sua forte presenza. Ad Amsterdam iI nuovo ponte Enneus Heerma è la prima importante porta di IJburg e la prima e l'unica infrastruttura che collega attraverso I'Ijburglaan le nuove isole al centro città. Il ponte, completato nel 2002, è una vera e propria emergenza formale, un'opera di particolare valore architettonico, tecnologico-costruttivo, costituisce nel contempo un simbolo rassicurante del futuro inurbamento e un'importante infrastruttura, un segnale indispensabile a garantire il programma della nuova edificazione.

Multifunzionalità e complessità dei ponti nel contesto metropolitano / Fondi, Daniela. - STAMPA. - 4(2004), pp. 160-169.

Multifunzionalità e complessità dei ponti nel contesto metropolitano

FONDI, Daniela
2004

Abstract

Il libro a cura di: Stefano Fiorini, Gianfranco Marrucci Olanda Paesaggi Architetture, continuità e neoavanguardie, Edizioni Kappa, Roma 2004, raccoglie una nutrita serie di saggi critici elaborati da vari autori con tagli differenti. I diversi testi che trattano di opere moderne e contemporanee opportunamente selezionate ed indagate, convergono tutti sui temi specifici della composizione architettonica. I contributi sono incardinati in cinque sezioni: Paesaggio e metropoli, Spazi pubblici ed aperti, Architettura delle infrastrutture, Forma e spazio nell’architettura, Architettura della residenza. Il libro, resoconto di un viaggio di studio in sei città olandesi, è corredato da n°48 mini-schede relative a progetti ed edifici di qualità, che offrono un’ampia panoramica sulla recente e vivace produzione architettonica. Una interessante antologia degli Abstracts chiude e completa il volume. Il mio contributo “Multifunzionalità e complessità dei ponti nel contesto metropolitano” è inserito nella sezione -Architettura delle infrastrutture- e pone l’accento sulla importanza dei ponti veri e propri oggetti architettonici, che contribuiscono alla valorizzazione del rapporto tra i cittadini olandesi e l'acqua. Attraversare in modo pia¬cevole i canali, i fiumi, permette di godere delle rive, delle sponde, dei margini. Questo è il ruolo strategi¬co di questi elementi architettonici capaci del riscatto quali¬tativo di aree degradate. II paesaggio olandese è composito, la terra e l'acqua sono elementi equiva¬lenti e complementari, il terreno è privo di rilievi quasi quanto le superfici d'acqua, una terra ritmata dal disegno, in negativo, dei canali di scolo. L'Olanda non potrebbe esistere senza l'intervento umano, senza uno specifico progetto del territorio che si assume le responsabilità delle scelte che interagiscono alla grande scala, senza le dighe, e le conseguenti opere infra¬strutturali. Il prosciugamento dello Zuyder Zee, realiz¬zato a partire dal 1918 e la costruzione della grande diga di sbarramento per le maree del Mare del Nord, sono alcuni degli interventi che hanno permesso la costruzione dei nuovi polder e la sperimentazione di tecniche costruttive sempre più aggiornate. Questo processo di sottrazione di territori all'acqua, la creazione di nuovi paesaggi "naturali" tenuti in vita artificialmente attraverso sofisticate tecniche di ingegneria idraulica, testimonia del crescente e rinnovato interesse per la definizione del rapporto tra la gestione della acqua e l'urbanizzazione del suolo. In particolare a Rotterdam e ad Amsterdam sono in fase di realizzazione interessanti "piani di interventi" che trattano sia della riconversione e riqualificazione di parti di città che già affacciano naturalmente sull'acqua, che della sottrazione all'acqua del suolo necessario alla costituzione di nuove isole, il "prolungamento" del territorio urbanizzato. Oggetto di studio è qui il rapporto uomo - natura artificiale ed il contatto costante dell'edificato con l'acqua ed è proprio questo continuo confrontarsi che suggerisce specifiche soluzioni architettoniche. L’articolo prosegue con la lettura critica di esempi significativi tra cui a Rotterdam lo Erasmusbrug progettato e costruito nel 1996, il ponte congiunge visiva¬mente, formalmente e funzionalmente il Nord e il Sud. Questa infrastruttura rappresenta e materializza l'idea di "pro¬lungamento della città" saldando i quartieri consolidati con le aree di nuova edificazione e contemporaneamente integrando e relazionando in un unico complessivo disegno gli spazi abitati e le altre infrastrutture della città. Il ponte è una vera imponente architettura, una porta e un simbolo per Rotterdam, poiché è il primo che le navi debbono oltrepassare per raggiungere il retroterra, introduce e segnala il settore sud della città, cioè il ter¬ritorio valorizzato proprio dalla sua forte presenza. Ad Amsterdam iI nuovo ponte Enneus Heerma è la prima importante porta di IJburg e la prima e l'unica infrastruttura che collega attraverso I'Ijburglaan le nuove isole al centro città. Il ponte, completato nel 2002, è una vera e propria emergenza formale, un'opera di particolare valore architettonico, tecnologico-costruttivo, costituisce nel contempo un simbolo rassicurante del futuro inurbamento e un'importante infrastruttura, un segnale indispensabile a garantire il programma della nuova edificazione.
2004
OLANDA PAESAGGI ARCHITETTURE
9788878905566
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Multifunzionalità e complessità dei ponti nel contesto metropolitano / Fondi, Daniela. - STAMPA. - 4(2004), pp. 160-169.
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