Il volume ricostruisce l'intervento pubblico nel settore del turismo nell'ultima fase dello Stato liberale e durante il fascismo quando il turismo venne trasformato in uno strumento non secondario per la ricerca del consenso all'interno e in una vetrina delle realizzazioni del regime sul piano internazionale. La nascita di specifiche politiche pubbliche per il turismo finalizzate non soltanto al disciplinamento di questo settore ma anche a renderlo uno degli assi portanti del processo di nazionalizzazione delle masse e della costruzione in senso fascista dell'identità degli italiani. Politiche che coniugavano gli obiettivi dello sviluppo turistico con le ambizioni totalitarie del regime e offrivano potenzialità di crescita del settore con la diffusione di nuove dinamiche sociali e di inedite pratiche turistiche, mutuate in alcuni casi da esperienze straniere, condizionandolo, però, sul piano ideologico. Al turismo nelle provincie annesse o nelle colonie oltremare si accompagnavano, soprattutto, dopo la creazione dell'Opera nazionale dopolavoro le gite nell'Italia strapaesana organizzate dalle varie sezioni dopolavoristiche disseminate nella penisola, e i soggiorni estivi per bambini e ragazzi nelle colonie di soggiorno. Durante gli anni anni '30 il turismo diveniva un comparto dello Stato e presentava un'organizzazione istituzionale di tipo piramidale che rilevava la chiara funzione politica attribuita al settore da Mussolini..
"Italiani. Visitate l'Italia". Politiche e dinamiche turistiche in Italia tra le due guerre mondiali / Capuzzo, Ester. - (2019), pp. 9-415.
"Italiani. Visitate l'Italia". Politiche e dinamiche turistiche in Italia tra le due guerre mondiali
Capuzzo, Ester
2019
Abstract
Il volume ricostruisce l'intervento pubblico nel settore del turismo nell'ultima fase dello Stato liberale e durante il fascismo quando il turismo venne trasformato in uno strumento non secondario per la ricerca del consenso all'interno e in una vetrina delle realizzazioni del regime sul piano internazionale. La nascita di specifiche politiche pubbliche per il turismo finalizzate non soltanto al disciplinamento di questo settore ma anche a renderlo uno degli assi portanti del processo di nazionalizzazione delle masse e della costruzione in senso fascista dell'identità degli italiani. Politiche che coniugavano gli obiettivi dello sviluppo turistico con le ambizioni totalitarie del regime e offrivano potenzialità di crescita del settore con la diffusione di nuove dinamiche sociali e di inedite pratiche turistiche, mutuate in alcuni casi da esperienze straniere, condizionandolo, però, sul piano ideologico. Al turismo nelle provincie annesse o nelle colonie oltremare si accompagnavano, soprattutto, dopo la creazione dell'Opera nazionale dopolavoro le gite nell'Italia strapaesana organizzate dalle varie sezioni dopolavoristiche disseminate nella penisola, e i soggiorni estivi per bambini e ragazzi nelle colonie di soggiorno. Durante gli anni anni '30 il turismo diveniva un comparto dello Stato e presentava un'organizzazione istituzionale di tipo piramidale che rilevava la chiara funzione politica attribuita al settore da Mussolini..File | Dimensione | Formato | |
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