Il mio contributo intende sviluppare una questione fondamentale che riguarda le democrazie liberali contemporanee, vale a dire la tensione che, nei contesti multiculturali, nasce tra diritti individuali e collettivi. Questi ultimi sono intesi come quei diritti che hanno origine dallo spostamento dall’idea astratta di diritti dell’uomo individuali, a quella di diritti di soggetti componenti gruppi sociali, rappresentati dunque da un’idea di appartenenza a una comunità, definita tramite una determinata caratteristica. La frizione tra le due concezioni dei diritti emerge con l’affacciarsi del multiculturalismo nella discussione teorica e politica, quando il riconoscimento delle differenze si afferma come esigenza all’interno del contesto giuridico democratico costituzionale, mettendo però in questione proprio la base individualistica del modello democratico stesso, fondato sui diritti individuali fondamentali. Il rapporto dualistico tra diverse appartenenze culturali, infatti, si scontra concettualmente con l’universalizzazione come esigenza democratica di gestione della sfera politica. L’idea di inclusione democratica nella cittadinanza consiste non a caso nell’estensione dei diritti individuali, al di là delle caratteristiche identitarie molteplici e dunque differenti, e soprattutto al di là dell’idea di appartenenza a una comunità, su cui prevale l’idea del singolo come possessore di diritti. Ma come è possibile in questo modo garantire che coloro che appartengono a gruppi religiosi, culturali, etnici differenti siano inclusi nella cittadinanza senza essere svantaggiati, rispetto a coloro che appartengono alla “cultura della maggioranza”, e che quindi si trovano nel loro contesto culturale?
Riconoscimento di diritti individuali e collettivi: la sfida del multiculturalismo / Tramontano, Beatrice. - (2021), pp. 443-457.
Riconoscimento di diritti individuali e collettivi: la sfida del multiculturalismo
Beatrice Tramontano
2021
Abstract
Il mio contributo intende sviluppare una questione fondamentale che riguarda le democrazie liberali contemporanee, vale a dire la tensione che, nei contesti multiculturali, nasce tra diritti individuali e collettivi. Questi ultimi sono intesi come quei diritti che hanno origine dallo spostamento dall’idea astratta di diritti dell’uomo individuali, a quella di diritti di soggetti componenti gruppi sociali, rappresentati dunque da un’idea di appartenenza a una comunità, definita tramite una determinata caratteristica. La frizione tra le due concezioni dei diritti emerge con l’affacciarsi del multiculturalismo nella discussione teorica e politica, quando il riconoscimento delle differenze si afferma come esigenza all’interno del contesto giuridico democratico costituzionale, mettendo però in questione proprio la base individualistica del modello democratico stesso, fondato sui diritti individuali fondamentali. Il rapporto dualistico tra diverse appartenenze culturali, infatti, si scontra concettualmente con l’universalizzazione come esigenza democratica di gestione della sfera politica. L’idea di inclusione democratica nella cittadinanza consiste non a caso nell’estensione dei diritti individuali, al di là delle caratteristiche identitarie molteplici e dunque differenti, e soprattutto al di là dell’idea di appartenenza a una comunità, su cui prevale l’idea del singolo come possessore di diritti. Ma come è possibile in questo modo garantire che coloro che appartengono a gruppi religiosi, culturali, etnici differenti siano inclusi nella cittadinanza senza essere svantaggiati, rispetto a coloro che appartengono alla “cultura della maggioranza”, e che quindi si trovano nel loro contesto culturale?File | Dimensione | Formato | |
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