I nazionalisti italiani e la guerra di Libia: la polemica tra Gaetano Salvemini e Gualtiero Castellini L’Associazione Nazionalista Italiana svolse un ruolo di primo piano nella mobilitazione dell’opinione pubblica a favore della conquista delle regioni costiere della Tripolitania e della Cirenaica. Il settimanale nazionalista L’idea Nazionale, sebbene non rappresentasse formalmente l’organo dell’Associazione, era la cassa di risonanza della componente “africanista” del movimento, che si contrapponeva a quella “irredentista” rappresentata da riviste come “La Grande Italia” di Milano. Sin dalla sua prima pubblicazione, avvenuta il primo marzo del 1911, quindicesimo anniversario della sconfitta di Adua, l’Idea Nazionale ospitò sulle proprie colonne una serrata battaglia a favore della guerra all’Impero Ottomano. Circa venti giorni più tardi si sarebbe insediato il nuovo ministero Giolitti, che avrebbe dichiarato guerra alla Turchia nel settembre dello stesso anno. Il contributo, attraverso il ricorso a fonti a stampa, in particolare agli articoli pubblicati sull’Idea Nazionale e su L’Unità, problemi della vita italiana, ripercorre l’azione portata avanti dalla propaganda nazionalista per orientare verso la guerra il governo presieduto da Giolitti. Poi, ci si sofferma sulla polemica che coinvolse il nazionalista Gualtiero Castellini, autore del pamphlet propagandistico Nelle trincee di Tripoli, e Gaetano Salvemini, convinto “anti-tripolino”. Infatti, pochi mesi prima che Salvemini, nel dicembre 1911, fondasse L’Unità, sul periodico La Ragione fu pubblicato, suscitando larghissima eco nell’opinione pubblica, il carteggio Crispi-Rohlfs-Camperio il cui contenuto avrebbe avvalorato la tesi nazionalista circa l’importanza che la conquista della regione avrebbe rivestito per una nazione come l’Italia. Salvemini, sin dal primo numero dell’Unità, cercò di dimostrare che il carteggio si dovesse ritenere apocrifo. Ciò diede luogo a un acceso dibattito tra Salvemini e Castellini, testimoniato da un carteggio conservato presso l’Archivio Castellini delle civiche raccolte storiche del Museo del Risorgimento di Milano.
I nazionalisti italiani e la guerra di Libia: la polemica tra Gaetano Salvemini e Gualtiero Castellini / Minniti, Serena. - (2021), pp. 163-187.
I nazionalisti italiani e la guerra di Libia: la polemica tra Gaetano Salvemini e Gualtiero Castellini
Serena Minniti
2021
Abstract
I nazionalisti italiani e la guerra di Libia: la polemica tra Gaetano Salvemini e Gualtiero Castellini L’Associazione Nazionalista Italiana svolse un ruolo di primo piano nella mobilitazione dell’opinione pubblica a favore della conquista delle regioni costiere della Tripolitania e della Cirenaica. Il settimanale nazionalista L’idea Nazionale, sebbene non rappresentasse formalmente l’organo dell’Associazione, era la cassa di risonanza della componente “africanista” del movimento, che si contrapponeva a quella “irredentista” rappresentata da riviste come “La Grande Italia” di Milano. Sin dalla sua prima pubblicazione, avvenuta il primo marzo del 1911, quindicesimo anniversario della sconfitta di Adua, l’Idea Nazionale ospitò sulle proprie colonne una serrata battaglia a favore della guerra all’Impero Ottomano. Circa venti giorni più tardi si sarebbe insediato il nuovo ministero Giolitti, che avrebbe dichiarato guerra alla Turchia nel settembre dello stesso anno. Il contributo, attraverso il ricorso a fonti a stampa, in particolare agli articoli pubblicati sull’Idea Nazionale e su L’Unità, problemi della vita italiana, ripercorre l’azione portata avanti dalla propaganda nazionalista per orientare verso la guerra il governo presieduto da Giolitti. Poi, ci si sofferma sulla polemica che coinvolse il nazionalista Gualtiero Castellini, autore del pamphlet propagandistico Nelle trincee di Tripoli, e Gaetano Salvemini, convinto “anti-tripolino”. Infatti, pochi mesi prima che Salvemini, nel dicembre 1911, fondasse L’Unità, sul periodico La Ragione fu pubblicato, suscitando larghissima eco nell’opinione pubblica, il carteggio Crispi-Rohlfs-Camperio il cui contenuto avrebbe avvalorato la tesi nazionalista circa l’importanza che la conquista della regione avrebbe rivestito per una nazione come l’Italia. Salvemini, sin dal primo numero dell’Unità, cercò di dimostrare che il carteggio si dovesse ritenere apocrifo. Ciò diede luogo a un acceso dibattito tra Salvemini e Castellini, testimoniato da un carteggio conservato presso l’Archivio Castellini delle civiche raccolte storiche del Museo del Risorgimento di Milano.File | Dimensione | Formato | |
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