Si cerca nelle medicine non convenzionali una pratica di cura umanizzata, personalizzata. Vi è da un lato la rivendicazione di un consenso partecipato e della libertà di scelta terapeutica, dall’altro la critica al determinismo biomedico e alla reificazione del paziente. Se pluralismo medico significa navigare diverse pratiche e saperi in modo spesso sincretico, nel caso dei free-vax e dei no-vax interviene un ulteriore grado di complessità, cioè un’adesione apparente alla risorsa terapeutica ‘ortodossa’: l’iscrizione dei figli negli elenchi di un pediatra biomedico ha il duplice obiettivo di permanere nella legalità e di garantirsi l’accesso a risorse altrimenti precluse. L’adesione alla biomedicina – quasi fosse una sorta di 'religione ufficiale’ – permette di non essere iscritti nell’‘indice degli eretici’ mentre si ‘professa’ una medicina considerata non ‘tossica’, non coercitiva, non alleata della Big Pharma. Inoltre, l’accettabilità del vaccino passa attraverso un’alternativa omeoprofilattica. L’epidemia di Covid-19 e le misure di contenimento hanno rafforzato forme di resistenza e convinzioni preesistenti. Per molti free-vax e no-vax tanto l’epidemia quanto le vaccinazioni costituisco tasselli di un mosaico, un piano sovraordinato che un globale centro di potere metterebbe in atto da tempo per il dominio diffuso delle menti e dei corpi; il Covid-19 diviene la conferma di una profezia annunciata, che denuncia – per mezzo di teorie della cospirazione – il disagio dinanzi alla connessione ambigua e opaca tra politico e biomedico.

IL MO(N)DO NATURALE: CURA E PREVENZIONE NELL’ORIZZONTE NO-VAX / Santullo, Corinna. - (2021). (Intervento presentato al convegno Terzo Convegno nazionale della società italiana di antropologia medica: Quale salute e per chi al tempo della crisi? tenutosi a Italia).

IL MO(N)DO NATURALE: CURA E PREVENZIONE NELL’ORIZZONTE NO-VAX

CORINNA SANTULLO
Primo
2021

Abstract

Si cerca nelle medicine non convenzionali una pratica di cura umanizzata, personalizzata. Vi è da un lato la rivendicazione di un consenso partecipato e della libertà di scelta terapeutica, dall’altro la critica al determinismo biomedico e alla reificazione del paziente. Se pluralismo medico significa navigare diverse pratiche e saperi in modo spesso sincretico, nel caso dei free-vax e dei no-vax interviene un ulteriore grado di complessità, cioè un’adesione apparente alla risorsa terapeutica ‘ortodossa’: l’iscrizione dei figli negli elenchi di un pediatra biomedico ha il duplice obiettivo di permanere nella legalità e di garantirsi l’accesso a risorse altrimenti precluse. L’adesione alla biomedicina – quasi fosse una sorta di 'religione ufficiale’ – permette di non essere iscritti nell’‘indice degli eretici’ mentre si ‘professa’ una medicina considerata non ‘tossica’, non coercitiva, non alleata della Big Pharma. Inoltre, l’accettabilità del vaccino passa attraverso un’alternativa omeoprofilattica. L’epidemia di Covid-19 e le misure di contenimento hanno rafforzato forme di resistenza e convinzioni preesistenti. Per molti free-vax e no-vax tanto l’epidemia quanto le vaccinazioni costituisco tasselli di un mosaico, un piano sovraordinato che un globale centro di potere metterebbe in atto da tempo per il dominio diffuso delle menti e dei corpi; il Covid-19 diviene la conferma di una profezia annunciata, che denuncia – per mezzo di teorie della cospirazione – il disagio dinanzi alla connessione ambigua e opaca tra politico e biomedico.
2021
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