Uno dei compiti più impegnativi per la società civile è rappresentato dalla salvaguardia del patrimonio artistico e culturale, che va protetto nei confronti di tutti gli effetti ambientali, sia di origine antropica, che legati a fenomeni eccezionali quali alluvioni o terremoti. Questo problema è particolarmente significativo per l'Italia e per tutto il bacino del Mediterraneo, dove il patrimonio culturale è ricco e diffuso, ma spesso in condizioni di degrado e scarsa protezione, e il rischio ambientale - in particolare quello sismico - è elevato. Grazie all'aumentata (anche se tuttora insufficiente) sensibilità del mondo politico e accademico alla questione e ai notevoli sviluppi dell'ingegneria sismica, sono stati prodotti, negli ultimi anni, numerosi studi sulla protezione dal rischio sismico del patrimonio artistico e culturale, un tema che pone problemi specifici, ben diversi da quelli connessi con la riduzione del rischio per le persone fisiche, la limitazione dei danni ai normali edifici, la protezione della macro- e microeconomia, etc. E' stata infatti rivolta una considerevole attenzione allo studio sia del comportamento sismico delle costruzioni e dei complessi storici e monumentali, sia delle relative metodologie di restauro e rafforzamento: l'obiettivo è quello di stabilire criteri e metodi per operare interventi che siano rispettosi dei valori culturali ed al tempo stesso razionali ed efficienti, in grado cioè di garantire che i danni prevedibili in caso di evento sismico risultino contenuti entro limiti ritenuti accettabili. Dal punto di vista della salvaguardia del patrimonio artistico e culturale, appare di analogo interesse proteggere gli oggetti d'arte esibiti sia all'aperto, che all'interno delle costruzioni, ed in particolare dei Musei. Tuttavia, a questo problema è stata sinora dedicata un'attenzione molto minore di quella che ha ricevuto la protezione dei loro contenitori. Invece, nell'allestimento e nel riordino di un Museo dovrebbe essere sempre affrontato il problema del rischio sismico (come del resto dei rischi di tutti i generi) a cui sono esposti gli oggetti d'arte: la sua riduzione richiede infatti accorgimenti e tecniche specifiche, da individuare in relazione alla tipologia degli oggetti ed alla sismicità della zona. In via di principio, il problema può essere risolto adottando accorgimenti sofisticati ma generalmente costosi (anche molto), quali l'adozione di basi isolanti per ciascuno degli oggetti interessati. Soluzioni di questo tipo hanno trovato qualche valida applicazione ad oggetti veramente eccezionali (quali i Bronzi di Riace) ed hanno recentemente dato origine ad alcuni brevetti; non sono però generalizzabili, poiché il numero degli oggetti da proteggere è talmente elevato da renderle, e non solo per il loro costo, impraticabili. E' sembrato pertanto opportuno ribaltare il problema e, anziché studiare nuovi dispositivi per proteggere singoli oggetti, formulare una strategia di protezione degli oggetti d'arte che utilizzi essenzialmente interventi e soluzioni di costo contenuto, semplici dal punto di vista della realizzazione ed applicabili anche da parte di personale non specificamente competente di ingegneria sismica. Nell'ambito del finanziamento ricevuto dal Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti, è stata quindi svolta una approfondita ricerca su questa problematica, i cui risultati sono illustrati in (Augusti et al., 1992; 1993 a, b c; 1994; 1995; 1998). Tali risultati hanno confermato la possibilità di individuare accorgimenti e criteri da adottare nella progettazione dell'allestimento di nuovi Musei o della sistemazione dei Musei esistenti, per incrementare anche notevolmente la sicurezza degli oggetti in esso contenuti ad un costo insignificante. In particolare, si è verificata la possibilità di consentire agli oggetti poggiati su di un piano di scivolare con attrito: questa possibilità, a prima vista insidiosa, può essere infatti sfruttata per ridurre gli sforzi massimi che si verificano negli oggetti in caso di sismi di intensità elevata. Analoghi effetti possono avere i movimenti consentiti agli oggetti appesi o sospesi. L'obiettivo finale della ricerca è stato quello di formulare prescrizioni operative, semplici dal punto di vista applicativo, ma sufficientemente esaurienti; nel seguito viene quindi sinteticamente illustrata la procedura che si consiglia di adottare nell'allestimento di un Museo per garantire un livello di sicurezza adeguato agli oggetti in esso esposti.
Vulnerabilità sismica degli oggetti esibiti nei musei: interventi per la sua riduzione / Ciampoli, Marcello; Augusti, Giuliano. - STAMPA. - (2000), pp. 85-104.
Vulnerabilità sismica degli oggetti esibiti nei musei: interventi per la sua riduzione
CIAMPOLI, Marcello;AUGUSTI, Giuliano
2000
Abstract
Uno dei compiti più impegnativi per la società civile è rappresentato dalla salvaguardia del patrimonio artistico e culturale, che va protetto nei confronti di tutti gli effetti ambientali, sia di origine antropica, che legati a fenomeni eccezionali quali alluvioni o terremoti. Questo problema è particolarmente significativo per l'Italia e per tutto il bacino del Mediterraneo, dove il patrimonio culturale è ricco e diffuso, ma spesso in condizioni di degrado e scarsa protezione, e il rischio ambientale - in particolare quello sismico - è elevato. Grazie all'aumentata (anche se tuttora insufficiente) sensibilità del mondo politico e accademico alla questione e ai notevoli sviluppi dell'ingegneria sismica, sono stati prodotti, negli ultimi anni, numerosi studi sulla protezione dal rischio sismico del patrimonio artistico e culturale, un tema che pone problemi specifici, ben diversi da quelli connessi con la riduzione del rischio per le persone fisiche, la limitazione dei danni ai normali edifici, la protezione della macro- e microeconomia, etc. E' stata infatti rivolta una considerevole attenzione allo studio sia del comportamento sismico delle costruzioni e dei complessi storici e monumentali, sia delle relative metodologie di restauro e rafforzamento: l'obiettivo è quello di stabilire criteri e metodi per operare interventi che siano rispettosi dei valori culturali ed al tempo stesso razionali ed efficienti, in grado cioè di garantire che i danni prevedibili in caso di evento sismico risultino contenuti entro limiti ritenuti accettabili. Dal punto di vista della salvaguardia del patrimonio artistico e culturale, appare di analogo interesse proteggere gli oggetti d'arte esibiti sia all'aperto, che all'interno delle costruzioni, ed in particolare dei Musei. Tuttavia, a questo problema è stata sinora dedicata un'attenzione molto minore di quella che ha ricevuto la protezione dei loro contenitori. Invece, nell'allestimento e nel riordino di un Museo dovrebbe essere sempre affrontato il problema del rischio sismico (come del resto dei rischi di tutti i generi) a cui sono esposti gli oggetti d'arte: la sua riduzione richiede infatti accorgimenti e tecniche specifiche, da individuare in relazione alla tipologia degli oggetti ed alla sismicità della zona. In via di principio, il problema può essere risolto adottando accorgimenti sofisticati ma generalmente costosi (anche molto), quali l'adozione di basi isolanti per ciascuno degli oggetti interessati. Soluzioni di questo tipo hanno trovato qualche valida applicazione ad oggetti veramente eccezionali (quali i Bronzi di Riace) ed hanno recentemente dato origine ad alcuni brevetti; non sono però generalizzabili, poiché il numero degli oggetti da proteggere è talmente elevato da renderle, e non solo per il loro costo, impraticabili. E' sembrato pertanto opportuno ribaltare il problema e, anziché studiare nuovi dispositivi per proteggere singoli oggetti, formulare una strategia di protezione degli oggetti d'arte che utilizzi essenzialmente interventi e soluzioni di costo contenuto, semplici dal punto di vista della realizzazione ed applicabili anche da parte di personale non specificamente competente di ingegneria sismica. Nell'ambito del finanziamento ricevuto dal Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti, è stata quindi svolta una approfondita ricerca su questa problematica, i cui risultati sono illustrati in (Augusti et al., 1992; 1993 a, b c; 1994; 1995; 1998). Tali risultati hanno confermato la possibilità di individuare accorgimenti e criteri da adottare nella progettazione dell'allestimento di nuovi Musei o della sistemazione dei Musei esistenti, per incrementare anche notevolmente la sicurezza degli oggetti in esso contenuti ad un costo insignificante. In particolare, si è verificata la possibilità di consentire agli oggetti poggiati su di un piano di scivolare con attrito: questa possibilità, a prima vista insidiosa, può essere infatti sfruttata per ridurre gli sforzi massimi che si verificano negli oggetti in caso di sismi di intensità elevata. Analoghi effetti possono avere i movimenti consentiti agli oggetti appesi o sospesi. L'obiettivo finale della ricerca è stato quello di formulare prescrizioni operative, semplici dal punto di vista applicativo, ma sufficientemente esaurienti; nel seguito viene quindi sinteticamente illustrata la procedura che si consiglia di adottare nell'allestimento di un Museo per garantire un livello di sicurezza adeguato agli oggetti in esso esposti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.