Parlare dell'aspetto di Monterotondo alla metà del Quattrocento è cosa assai difficile, in quanto, se è vero da un lato che questo periodo rappresenta il motore propulsore della rinascita che diede all'Italia quello splendido primato europeo in ambito culturale, è pur vero che le epoche successive, e per quanto ci riguarda soprattutto la grande stagione del Seicento romano e il periodo Postunitario, hanno “riscritto” secondo i canoni a loro contemporanei gran parte delle pagine salienti di quella feconda stagione della rinascita, che, quindi, viene ad essere, ad una prima lettura, estremamente lineare e simbolo della consapevolezza italiana del proprio progresso, essendo tornata in possesso della sua antica cultura, per dirlo con le parole di un grande studioso di Rinascimento. Del resto, se da un lato è certo che questa consapevolezza di rinascita l'avevano già umanisti e loro contemporanei, soprattutto avvertendo un forte stacco con quella che chiamavano “l'età de' Goti”, è anche altrettanto certo che il pensiero attuale si orienta sempre di più verso dei passaggi più sbiaditi e delle cesure sempre meno nette tra quelli che troppo facilmente vengono indicati come dei modelli sociali antitetici2: in realtà Basso o Tardo Medioevo e nascita dell'Umanesimo sembrano essere sempre più in stretta relazione. Questa focalizzazione particolare è, ovviamente, da tenere presente anche e soprattutto dovendo analizzare strutture architettoniche, impianti urbanistici e assetto del territorio, tutti campi in cui passato e presente convivono sovrapponendosi e “continuandosi” fino al punto in cui non intervengano netti stravolgimenti a cambiare l'assetto stratificato del vissuto.

Il viaggio di Pio II, da Todi a Roma attraverso la Sabina: 13 - 18 dicembre 1462. Descrizione del percorso e della Rocca di Monterotondo / Fabri, Roberto; DI GIOVANNANDREA, Riccardo. - (2005).

Il viaggio di Pio II, da Todi a Roma attraverso la Sabina: 13 - 18 dicembre 1462. Descrizione del percorso e della Rocca di Monterotondo

Riccardo Di Giovannandrea
Co-primo
2005

Abstract

Parlare dell'aspetto di Monterotondo alla metà del Quattrocento è cosa assai difficile, in quanto, se è vero da un lato che questo periodo rappresenta il motore propulsore della rinascita che diede all'Italia quello splendido primato europeo in ambito culturale, è pur vero che le epoche successive, e per quanto ci riguarda soprattutto la grande stagione del Seicento romano e il periodo Postunitario, hanno “riscritto” secondo i canoni a loro contemporanei gran parte delle pagine salienti di quella feconda stagione della rinascita, che, quindi, viene ad essere, ad una prima lettura, estremamente lineare e simbolo della consapevolezza italiana del proprio progresso, essendo tornata in possesso della sua antica cultura, per dirlo con le parole di un grande studioso di Rinascimento. Del resto, se da un lato è certo che questa consapevolezza di rinascita l'avevano già umanisti e loro contemporanei, soprattutto avvertendo un forte stacco con quella che chiamavano “l'età de' Goti”, è anche altrettanto certo che il pensiero attuale si orienta sempre di più verso dei passaggi più sbiaditi e delle cesure sempre meno nette tra quelli che troppo facilmente vengono indicati come dei modelli sociali antitetici2: in realtà Basso o Tardo Medioevo e nascita dell'Umanesimo sembrano essere sempre più in stretta relazione. Questa focalizzazione particolare è, ovviamente, da tenere presente anche e soprattutto dovendo analizzare strutture architettoniche, impianti urbanistici e assetto del territorio, tutti campi in cui passato e presente convivono sovrapponendosi e “continuandosi” fino al punto in cui non intervengano netti stravolgimenti a cambiare l'assetto stratificato del vissuto.
2005
Monterotondo; Orsini; palazzo Orsini; architettura
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Il viaggio di Pio II, da Todi a Roma attraverso la Sabina: 13 - 18 dicembre 1462. Descrizione del percorso e della Rocca di Monterotondo / Fabri, Roberto; DI GIOVANNANDREA, Riccardo. - (2005).
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