La scrittura di Cormac McCarthy è intrinsecamente liminale. Non solo i romanzi che compongono la fortunatissima Trilogia della Frontiera, ma l’intera produzione dell’autore si sviluppa su (e sviluppa) un qualche genere di margine, di periferia. Dagli oscuri anfratti della società appalachiana dei primi romanzi all’ultima frontiera post-apocalittica di The Road, McCarthy ha fatto delle estremità e degli estremi il suo tratto distintivo, imponendosi come maggiore interprete contemporaneo della grande tradizione americana dedicata all’eccentrico e a tutto ciò che è centrifugo, geograficamente o moralmente, rispetto al monolite della cultura statunitense. Si potrebbe affermare, non a torto, che l’opera di McCarthy è un’unica, ininterrotta epica della resi- stenza all’addomesticamento, una precisa scelta poetica che si esprime nell’elevazione dell’idea di frontiera a elemento cardi- ne della narrazione. Ma cosa troviamo ai margini dell’opera stessa? L’attenzione della critica specialistica, che è andata intensificandosi tra gli anni Novanta del secolo scorso e l’inizio di quello corrente, ha inevitabilmente portato alla creazione di un canone all’interno della produzione dell’autore. In maniera piuttosto prevedibile, sono i suoi libri di maggior successo ad attrarre gran parte dei contributi. Oltre a questi, sostanzialmente coincidenti con la Trilogia della Frontiera, i romanzi di McCarthy che vantano una notevole mole critica sono i suoi due capolavori, Blood Meri- dian e Suttree (il primo, c’è da dire, in grande vantaggio sul se- condo), e The Road, apparso nei syllabus dei corsi di letteratura americana contemporanea di tutto il mondo grazie alle impor- tanti vittorie del James Tait Black Memorial Prize nel 2006 e del Premio Pulitzer per la narrativa nell’anno successivo. Seguono gli altri romanzi, indubbiamente più ostici e oscuri, passati pres- soché ignorati dal pubblico al momento della pubblicazione. In coda, una serie di opere eccentriche prima di tutto da un punto di vista formale. Wake for Susan e A Drowning Incident, i rac- conti dell’esordio (e a oggi gli unici veri racconti di McCarthy) The Gardener’s Son, prima sceneggiatura cinematografica per la PBS scritta nel 1976, e le due opere drammatiche The Stonema- son e The Sunset Limited. L’idea di approcciarsi al McCarthy marginale, tuttavia, non si esaurisce con l’analisi di alcuni dei suoi lavori tendenzial- mente meno trattati, ma include anche lo studio di alcuni dei testi più organicamente di frontiera attraverso prospettive nuove o poco battute. Benché fiumi d’inchiostro siano già stati dedicati alle opere maggiori e di successo, ci è parso interessante prova- re a rileggere questi testi attraverso gli elementi che l’autore ha posto appena al di fuori del centro dell’azione, accennati, sot- tintesi o hidden in plain sight.

Cormac McCarthy, saggi a margine del canone / Petrelli, Marco; Segato, Giulio. - (2019), pp. 1-173.

Cormac McCarthy, saggi a margine del canone

Marco Petrelli
Co-primo
;
2019

Abstract

La scrittura di Cormac McCarthy è intrinsecamente liminale. Non solo i romanzi che compongono la fortunatissima Trilogia della Frontiera, ma l’intera produzione dell’autore si sviluppa su (e sviluppa) un qualche genere di margine, di periferia. Dagli oscuri anfratti della società appalachiana dei primi romanzi all’ultima frontiera post-apocalittica di The Road, McCarthy ha fatto delle estremità e degli estremi il suo tratto distintivo, imponendosi come maggiore interprete contemporaneo della grande tradizione americana dedicata all’eccentrico e a tutto ciò che è centrifugo, geograficamente o moralmente, rispetto al monolite della cultura statunitense. Si potrebbe affermare, non a torto, che l’opera di McCarthy è un’unica, ininterrotta epica della resi- stenza all’addomesticamento, una precisa scelta poetica che si esprime nell’elevazione dell’idea di frontiera a elemento cardi- ne della narrazione. Ma cosa troviamo ai margini dell’opera stessa? L’attenzione della critica specialistica, che è andata intensificandosi tra gli anni Novanta del secolo scorso e l’inizio di quello corrente, ha inevitabilmente portato alla creazione di un canone all’interno della produzione dell’autore. In maniera piuttosto prevedibile, sono i suoi libri di maggior successo ad attrarre gran parte dei contributi. Oltre a questi, sostanzialmente coincidenti con la Trilogia della Frontiera, i romanzi di McCarthy che vantano una notevole mole critica sono i suoi due capolavori, Blood Meri- dian e Suttree (il primo, c’è da dire, in grande vantaggio sul se- condo), e The Road, apparso nei syllabus dei corsi di letteratura americana contemporanea di tutto il mondo grazie alle impor- tanti vittorie del James Tait Black Memorial Prize nel 2006 e del Premio Pulitzer per la narrativa nell’anno successivo. Seguono gli altri romanzi, indubbiamente più ostici e oscuri, passati pres- soché ignorati dal pubblico al momento della pubblicazione. In coda, una serie di opere eccentriche prima di tutto da un punto di vista formale. Wake for Susan e A Drowning Incident, i rac- conti dell’esordio (e a oggi gli unici veri racconti di McCarthy) The Gardener’s Son, prima sceneggiatura cinematografica per la PBS scritta nel 1976, e le due opere drammatiche The Stonema- son e The Sunset Limited. L’idea di approcciarsi al McCarthy marginale, tuttavia, non si esaurisce con l’analisi di alcuni dei suoi lavori tendenzial- mente meno trattati, ma include anche lo studio di alcuni dei testi più organicamente di frontiera attraverso prospettive nuove o poco battute. Benché fiumi d’inchiostro siano già stati dedicati alle opere maggiori e di successo, ci è parso interessante prova- re a rileggere questi testi attraverso gli elementi che l’autore ha posto appena al di fuori del centro dell’azione, accennati, sot- tintesi o hidden in plain sight.
2019
9788864645575
Cormac McCarthy; the stonemason; the gardener's son; wake for Susan; a drowning incident
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Cormac McCarthy, saggi a margine del canone / Petrelli, Marco; Segato, Giulio. - (2019), pp. 1-173.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1490286
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