Delimitare gli spazi destinati alla sepoltura, almeno a partire dagli ultimi decenni del II sec. a.C., sembra aver costituito un fatto rilevante nel mondo romano, perlomeno considerando lo scrupolo e la costanza con cui questa azione venne da allora sistematicamente ripetuta. Per adempiere a questo scopo, la società romana ricorse all’epigrafia, come ben testimonia il campione di 1031 iscrizioni inerenti alla delimitazione dei sepolcri urbani e risalenti a un periodo compreso tra il II e il I sec. a.C. Tali iscrizioni, realizzate principalmente su cippi (termini sepulcrorum), blocchi o lastre (tituli maiores), presentano testi tendenzialmente omogenei, caratterizzati da un formulario apparentemente semplice e conciso, nel quale si possono tuttavia nascondere punti di problematicità che meritano di essere approfonditi. Analizzando in particolare i nomi dei defunti presenti in queste iscrizioni, si nota una variabilità nella scelta del caso morfologico: più usato di tutti è il nominativo, seguito poi dal genitivo e, solo a grande distanza, dal dativo. Quando poi i personaggi nominati in una singola iscrizione sono più di uno, non è raro che vi sia una compresenza di casi che coinvolge principalmente il nominativo e il genitivo. Che per questo fenomeno vi debba essere una qualche spiegazione sembra affermazione ovvia, perché, pur ammettendo che alcune iscrizioni possano essere state prodotte da lapicidi inesperti, sarebbe comunque assurdo pensare che la scelta del caso non nascesse da una motivazione razionale, ma fosse frutto di un’operazione del tutto casuale. Tentare di comprendere le motivazioni che in antichità possono aver indotto a scegliere un caso piuttosto che un altro, richiede l’utilizzo di un approccio dinamico, che sappia cioè interrogare i documenti epigrafici da un punto di vista strettamente testuale, ma anche sotto il profilo giuridico, perché, come è noto, il diritto costituì in ogni tempo un fattore assolutamente determinante per il configurarsi della società romana. Se per giustificare alcune scelte è stato dunque sufficiente affrontare una semplice analisi del formulario epigrafico, dall’altro si è cercato di risolvere alcune ambigue situazioni ricorrendo alle complesse e articolate questioni riguardanti la titolarità giuridica del sepolcro, facendo anche riferimento alle differenze che intercorrono tra ius sepulcri e ius inferendi e, all’interno di quest’ultimo, tra ius sepeliri (diritto passivo) e ius mortuum inferre (diritto attivo).

Terreni suburbani ad uso funerario, tra epigrafia e diritto : il formulario delle iscrizioni sepolcrali della Roma tardorepubblicana / Veroni, Luca. - (2020), pp. 289-307. - CONSONANZE.

Terreni suburbani ad uso funerario, tra epigrafia e diritto : il formulario delle iscrizioni sepolcrali della Roma tardorepubblicana

Luca Veroni
2020

Abstract

Delimitare gli spazi destinati alla sepoltura, almeno a partire dagli ultimi decenni del II sec. a.C., sembra aver costituito un fatto rilevante nel mondo romano, perlomeno considerando lo scrupolo e la costanza con cui questa azione venne da allora sistematicamente ripetuta. Per adempiere a questo scopo, la società romana ricorse all’epigrafia, come ben testimonia il campione di 1031 iscrizioni inerenti alla delimitazione dei sepolcri urbani e risalenti a un periodo compreso tra il II e il I sec. a.C. Tali iscrizioni, realizzate principalmente su cippi (termini sepulcrorum), blocchi o lastre (tituli maiores), presentano testi tendenzialmente omogenei, caratterizzati da un formulario apparentemente semplice e conciso, nel quale si possono tuttavia nascondere punti di problematicità che meritano di essere approfonditi. Analizzando in particolare i nomi dei defunti presenti in queste iscrizioni, si nota una variabilità nella scelta del caso morfologico: più usato di tutti è il nominativo, seguito poi dal genitivo e, solo a grande distanza, dal dativo. Quando poi i personaggi nominati in una singola iscrizione sono più di uno, non è raro che vi sia una compresenza di casi che coinvolge principalmente il nominativo e il genitivo. Che per questo fenomeno vi debba essere una qualche spiegazione sembra affermazione ovvia, perché, pur ammettendo che alcune iscrizioni possano essere state prodotte da lapicidi inesperti, sarebbe comunque assurdo pensare che la scelta del caso non nascesse da una motivazione razionale, ma fosse frutto di un’operazione del tutto casuale. Tentare di comprendere le motivazioni che in antichità possono aver indotto a scegliere un caso piuttosto che un altro, richiede l’utilizzo di un approccio dinamico, che sappia cioè interrogare i documenti epigrafici da un punto di vista strettamente testuale, ma anche sotto il profilo giuridico, perché, come è noto, il diritto costituì in ogni tempo un fattore assolutamente determinante per il configurarsi della società romana. Se per giustificare alcune scelte è stato dunque sufficiente affrontare una semplice analisi del formulario epigrafico, dall’altro si è cercato di risolvere alcune ambigue situazioni ricorrendo alle complesse e articolate questioni riguardanti la titolarità giuridica del sepolcro, facendo anche riferimento alle differenze che intercorrono tra ius sepulcri e ius inferendi e, all’interno di quest’ultimo, tra ius sepeliri (diritto passivo) e ius mortuum inferre (diritto attivo).
2020
Forme e modalità di gestione amministrativa nel mondo greco e romano : terra, cave, miniere
9788855261982
terminatio; terminationes; termini sepulcrurum; ius sepulcri; ius inferendi; ius sepeliri; ius mortuum inferre; res divini iuris; epigrafia
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Terreni suburbani ad uso funerario, tra epigrafia e diritto : il formulario delle iscrizioni sepolcrali della Roma tardorepubblicana / Veroni, Luca. - (2020), pp. 289-307. - CONSONANZE.
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1488828
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact