Lo studio è la prima monografia apparsa in Italia sul tema dell'imputazione oggettiva come categoria "generale", che ha rappresentato negli ultimi trent'anni l'argomento più discusso in area penalistica di matrice dogmatica, come quella di lingua tedesca, spagnola e italiana, ma con dibattiti internazionali in vari Paesi anche extraeuropei. Nella ricostruzione dell’imputazione oggettiva dell’evento e del connesso principio di responsabilità per fatto proprio, si presenta di queste nozioni un’interpretazione nuova e non solo un bilancio. A tutti coloro che già utilizzano la categoria dell’imputazione oggettiva vengono illustrati i principali argomenti a sostegno del suo valore generale, e dunque non solo rispetto ai reati colposi, ma anche in relazione al problema del nesso di rischio nei reati dolosi, cioè all’imputazione oggettiva nel dolo, in vista di uno specifico adattamento all’ordinamento italiano vigente delle sue principali tematiche (tranne quelle inaccoglibili). Ai suoi detrattori, invece, o agli scettici, viene illustrato come si possa agevolmente sostituire l’etichetta “imputazione oggettiva” con quella di rapporto di rischio, ma come non si possa rinunciare a quest’ultima, cioè alla sostanza della cosa. Esiste infatti davvero una nuova nozione nella teoria del reato, che presenta uno spazio rilevante nel sistema, e sicura valenza pratica, contrariamente a quanto è potuto sembrare in passato dall’osservazione dei dibattiti d’oltralpe. Sotto il profilo della riforma del codice penale, la norma di parte generale che ne risulta più direttamente coinvolta è quella che attualmente disciplina le concause (art. 41 c.p.), di cui si analizzano in profondità le ragioni della riforma, proponendo un nuovo articolato. Gli ulteriori aspetti pratici più immediati attengono soprattutto al tema della causalità omissiva e del comportamento alternativo lecito nella colpa e, quanto al dolo, ai reati con evento a distanza (per es. reati fallimentari, contro la salute o l’incolumità pubbliche) o a condotta vincolata, dove si tipizza un rapporto di rischio, oltre ai classici delitti contro la vita e l’incolumità individuale. Nei reati dolosi, a parte questioni generali comuni a dolo e colpa (rischio consentito, concause, etc.), il tema diventa di interesse applicativo in molte questioni di parte speciale, che attengono all’interpretazione delle fattispecie, la cui intelligenza può arricchirsi proficuamente da un’analisi condotta secondo il paradigma del rapporto di rischio.Tra gli effetti culturali e anche didattici non secondari del punto di vista esaltato dal tema dell’imputazione oggettiva, si segnala tra l’altro un diverso approccio alla c.d. costruzione separata delle fattispecie, che vede il risorgere di questioni unitarie e generali, e altresì un sorprendente recupero della componente soggettivistica di dolo e colpa: lungi dall’essere un prodotto dell’«oggettivismo», la dimensione del rischio (che è cosa diversa dal clima indistinto e confuso del c.d. diritto penale del rischio) conduce a valorizzare ciò che rischio non è, ma contenuto del volere.

Imputazione oggettiva dell'evento. "Nesso di rischio" e responsabilità per fatto proprio / Donini, Massimo. - (2006), pp. V-175.

Imputazione oggettiva dell'evento. "Nesso di rischio" e responsabilità per fatto proprio

DONINI, Massimo
2006

Abstract

Lo studio è la prima monografia apparsa in Italia sul tema dell'imputazione oggettiva come categoria "generale", che ha rappresentato negli ultimi trent'anni l'argomento più discusso in area penalistica di matrice dogmatica, come quella di lingua tedesca, spagnola e italiana, ma con dibattiti internazionali in vari Paesi anche extraeuropei. Nella ricostruzione dell’imputazione oggettiva dell’evento e del connesso principio di responsabilità per fatto proprio, si presenta di queste nozioni un’interpretazione nuova e non solo un bilancio. A tutti coloro che già utilizzano la categoria dell’imputazione oggettiva vengono illustrati i principali argomenti a sostegno del suo valore generale, e dunque non solo rispetto ai reati colposi, ma anche in relazione al problema del nesso di rischio nei reati dolosi, cioè all’imputazione oggettiva nel dolo, in vista di uno specifico adattamento all’ordinamento italiano vigente delle sue principali tematiche (tranne quelle inaccoglibili). Ai suoi detrattori, invece, o agli scettici, viene illustrato come si possa agevolmente sostituire l’etichetta “imputazione oggettiva” con quella di rapporto di rischio, ma come non si possa rinunciare a quest’ultima, cioè alla sostanza della cosa. Esiste infatti davvero una nuova nozione nella teoria del reato, che presenta uno spazio rilevante nel sistema, e sicura valenza pratica, contrariamente a quanto è potuto sembrare in passato dall’osservazione dei dibattiti d’oltralpe. Sotto il profilo della riforma del codice penale, la norma di parte generale che ne risulta più direttamente coinvolta è quella che attualmente disciplina le concause (art. 41 c.p.), di cui si analizzano in profondità le ragioni della riforma, proponendo un nuovo articolato. Gli ulteriori aspetti pratici più immediati attengono soprattutto al tema della causalità omissiva e del comportamento alternativo lecito nella colpa e, quanto al dolo, ai reati con evento a distanza (per es. reati fallimentari, contro la salute o l’incolumità pubbliche) o a condotta vincolata, dove si tipizza un rapporto di rischio, oltre ai classici delitti contro la vita e l’incolumità individuale. Nei reati dolosi, a parte questioni generali comuni a dolo e colpa (rischio consentito, concause, etc.), il tema diventa di interesse applicativo in molte questioni di parte speciale, che attengono all’interpretazione delle fattispecie, la cui intelligenza può arricchirsi proficuamente da un’analisi condotta secondo il paradigma del rapporto di rischio.Tra gli effetti culturali e anche didattici non secondari del punto di vista esaltato dal tema dell’imputazione oggettiva, si segnala tra l’altro un diverso approccio alla c.d. costruzione separata delle fattispecie, che vede il risorgere di questioni unitarie e generali, e altresì un sorprendente recupero della componente soggettivistica di dolo e colpa: lungi dall’essere un prodotto dell’«oggettivismo», la dimensione del rischio (che è cosa diversa dal clima indistinto e confuso del c.d. diritto penale del rischio) conduce a valorizzare ciò che rischio non è, ma contenuto del volere.
2006
9788834866658
causalità; imputazione; nesso di rischio; responsabilità penale per fatto proprio
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Imputazione oggettiva dell'evento. "Nesso di rischio" e responsabilità per fatto proprio / Donini, Massimo. - (2006), pp. V-175.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1488085
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