SOMMARIO: SEZIONE I. I REATI “DI COMUNE PERICOLO” CONTRO LA SALUTE PUBBLICA QUALE PARADIGMA DEL DIRITTO PENALE MODERNO: 1. La modernità dei reati “di comune pericolo” contro la salute e l’incolumità pubblica. – 2. La salute pubblica come bene collettivo e l’autonomia dei delitti che la pongono in pericolo rispetto alle tradizionali contravvenzioni. – 3. Salute pubblica e incolumità pubblica: differenze criminologiche e di tipizzazione. – 4. L’assenza di delitti codicistici contro la salute pubblica: valutazione dei sistemi francese e inglese, fra tutela di beni individuali e responsabilità degli enti. – 4.1. L’esperienza tedesca e la dissoluzione del pericolo comune nel pericolo individuale plurimo. – 4.2. Tecnica di rinvio o norme in bianco: l’interferenza tra soluzioni extracodicistiche e codicistiche nell’esempio delle codificazioni tedesca e spagnola a tutela della salute collettiva. – 5. Un primo bilancio sulle clausole di pericolosità aggiunte a violazioni richiamate in bianco o a inosservanze richiamate con tecnica di rinvio. – 6. Riflessioni dall’esperienza italiana (e spagnola). Lo scempio del principio di offensività (e di tipicità) nella contravvenzionalizzazione del bisogno di sicurezza. – SEZIONE II. L’ABBANDONO DELLE CONTRAVVENZIONI E I MODELLI DI ILLECITO PENALE MINORE: 1. Da Arturo Rocco ai modelli contravvenzionali vigenti. Linee evolutive. – 2. La difficoltà di inquadrare le fattispecie costruite come inosservanze di regole preventivo-cautelari nella categoria della tutela di mere funzioni. – 3. Dal reato con un bene-funzione autonomo (reato di lesione) al reato plurioffensivo con un bene collettivo o individuale, tutelato insieme al bene-funzione. – 4. Offensività e prevenzione insieme: le ragioni che sostengono l’idea di un illecito penale minore non più contravvenzionale. – 5. Le tre tipologie fondamentali di illecito penale “minore” non contravvenzionale. Delitti di prevenzione. – SEZIONE III. APPLICAZIONE DIFFERENZIATA DELLE PREMESSE ALLA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI, DEL LAVORO E DEL PRODOTTO: 1. L’effettività e le lacune dei vigenti delitti codicistici in tema di salute e incolumità pubblica. Dati statistici. – 2. La prospettiva dell’abbandono dei reati contravvenzionali. La voce della prassi in tema di salute pubblica e gli orientamenti legislativi più recenti (Commissioni Nordio e Pisapia e l. 3 agosto 2007, n. 123). – 3. Reati di pericolo non contravvenzionali. L’uso delle categorie astratto/concreto, in relazione al pericolo, nel settore della salute pubblica. – 4. I vincoli europei e i vincoli della materia penale. L’esempio dei reati alimentari. – 5. Ipotesi di articolato in materia di reati alimentari. – 6. La tutela della sicurezza dei lavoratori nell’esecuzione del lavoro. Generalità. – 7. Ipotesi di articolato. – 8. La responsabilità penale per il prodotto pericoloso. Articolato. – 9. Perché solo la colpa grave. Rischio, pericolo a base parziale e colpa. Distinzioni. – 10. Tra “frode” e attentato indiretto. Il significato di un’incriminazione “delittuosa” con dolo di pericolo e colpa grave congiunti. – 11. Oltre il pericolo comune: “nesso di rischio” ed eventi lesivi aggravanti. – 12. Profili sanzionatori. Il rapporto tra il ventaglio dei fatti e quello delle pene e le tecniche di degradazione. – SEZIONE IV. ESITI SUL SISTEMA PENALE: 1. La ‘tenuta’ politico-criminale e il ruolo del giudice penale. – 2. Prova della causalità individuale e rapporto tra reati di pericolo e pregiudizio alla salute pubblica (il disastro sanitario). – 3. Lo scenario extra codicem: sistema punitivo amministrativo e ruolo della legislazione penale complementare. Beni, tecniche, concorso di reati. – 4. Per concludere.
Modelli di illecito penale minore. Un contributo alla riforma dei reati contro la salute pubblica, / Donini, Massimo. - (2007), pp. pp. 201-332.
Modelli di illecito penale minore. Un contributo alla riforma dei reati contro la salute pubblica,
DONINI, Massimo
2007
Abstract
SOMMARIO: SEZIONE I. I REATI “DI COMUNE PERICOLO” CONTRO LA SALUTE PUBBLICA QUALE PARADIGMA DEL DIRITTO PENALE MODERNO: 1. La modernità dei reati “di comune pericolo” contro la salute e l’incolumità pubblica. – 2. La salute pubblica come bene collettivo e l’autonomia dei delitti che la pongono in pericolo rispetto alle tradizionali contravvenzioni. – 3. Salute pubblica e incolumità pubblica: differenze criminologiche e di tipizzazione. – 4. L’assenza di delitti codicistici contro la salute pubblica: valutazione dei sistemi francese e inglese, fra tutela di beni individuali e responsabilità degli enti. – 4.1. L’esperienza tedesca e la dissoluzione del pericolo comune nel pericolo individuale plurimo. – 4.2. Tecnica di rinvio o norme in bianco: l’interferenza tra soluzioni extracodicistiche e codicistiche nell’esempio delle codificazioni tedesca e spagnola a tutela della salute collettiva. – 5. Un primo bilancio sulle clausole di pericolosità aggiunte a violazioni richiamate in bianco o a inosservanze richiamate con tecnica di rinvio. – 6. Riflessioni dall’esperienza italiana (e spagnola). Lo scempio del principio di offensività (e di tipicità) nella contravvenzionalizzazione del bisogno di sicurezza. – SEZIONE II. L’ABBANDONO DELLE CONTRAVVENZIONI E I MODELLI DI ILLECITO PENALE MINORE: 1. Da Arturo Rocco ai modelli contravvenzionali vigenti. Linee evolutive. – 2. La difficoltà di inquadrare le fattispecie costruite come inosservanze di regole preventivo-cautelari nella categoria della tutela di mere funzioni. – 3. Dal reato con un bene-funzione autonomo (reato di lesione) al reato plurioffensivo con un bene collettivo o individuale, tutelato insieme al bene-funzione. – 4. Offensività e prevenzione insieme: le ragioni che sostengono l’idea di un illecito penale minore non più contravvenzionale. – 5. Le tre tipologie fondamentali di illecito penale “minore” non contravvenzionale. Delitti di prevenzione. – SEZIONE III. APPLICAZIONE DIFFERENZIATA DELLE PREMESSE ALLA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI, DEL LAVORO E DEL PRODOTTO: 1. L’effettività e le lacune dei vigenti delitti codicistici in tema di salute e incolumità pubblica. Dati statistici. – 2. La prospettiva dell’abbandono dei reati contravvenzionali. La voce della prassi in tema di salute pubblica e gli orientamenti legislativi più recenti (Commissioni Nordio e Pisapia e l. 3 agosto 2007, n. 123). – 3. Reati di pericolo non contravvenzionali. L’uso delle categorie astratto/concreto, in relazione al pericolo, nel settore della salute pubblica. – 4. I vincoli europei e i vincoli della materia penale. L’esempio dei reati alimentari. – 5. Ipotesi di articolato in materia di reati alimentari. – 6. La tutela della sicurezza dei lavoratori nell’esecuzione del lavoro. Generalità. – 7. Ipotesi di articolato. – 8. La responsabilità penale per il prodotto pericoloso. Articolato. – 9. Perché solo la colpa grave. Rischio, pericolo a base parziale e colpa. Distinzioni. – 10. Tra “frode” e attentato indiretto. Il significato di un’incriminazione “delittuosa” con dolo di pericolo e colpa grave congiunti. – 11. Oltre il pericolo comune: “nesso di rischio” ed eventi lesivi aggravanti. – 12. Profili sanzionatori. Il rapporto tra il ventaglio dei fatti e quello delle pene e le tecniche di degradazione. – SEZIONE IV. ESITI SUL SISTEMA PENALE: 1. La ‘tenuta’ politico-criminale e il ruolo del giudice penale. – 2. Prova della causalità individuale e rapporto tra reati di pericolo e pregiudizio alla salute pubblica (il disastro sanitario). – 3. Lo scenario extra codicem: sistema punitivo amministrativo e ruolo della legislazione penale complementare. Beni, tecniche, concorso di reati. – 4. Per concludere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.