La questione della mobilità nei contesti storici contemporanei è complessa e legata ai fenomeni che negli ultimi decenni stanno caratterizzando tali contesti; si tratta di contesti complessi, baricentrici per importanza e per rappresentatività, dove si concentrano le principali attività commerciali, iniziative culturali, ricreative, la parte maggiore delle attività sociali della città. Tale complessità si lega ai profondi processi socio– economici di gentrificazione, di abbandono da parte della popolazione originaria a seguito di un innalzamento dei prezzi di mercato e della trasformazione delle abitazioni in attività ricettive a seguito della grande turistificazione di massa che caratterizza in particolare i centri storici delle grandi città, fenomeni che hanno portato all’acuirsi di problematiche relative al depauperamento e al degrado dei contesti di valore storico– testimoniale, con effetti sempre più evidenti di cancellazione della memoria dei luoghi e delle identità locali. A questi elementi si associano processi di abbandono e di dismissione di spazi, complessi e attrezzature non più funzionali al contesto in cui sono inseriti (infrastrutture ferroviarie, scali merci, grandi strutture ospedaliere, mercati, teatri, cinema, luoghi di aggregazione e spazi di relazione) a causa dell’abbandono dei residenti, della obsolescenza strutturale o della difficile accessibilità. Questo degrado diffuso si traduce nella scomparsa dello spazio pubblico di relazione proprio della città storica, costituito da forme che si sono configurate nel tempo e con la progressiva appropriazione da parte dei cittadini, che oggi diventa sempre più spazio vuoto o di risulta. Le politiche di mobilità e di trasformazione dello spazio pubblico nei contesti storici sono protagoniste del dibattito pubblico e delle agende politiche poiché rappresentano spesso una “vetrina” per la sperimentazione di politiche poi estendibili a tutto il contesto urbano. Ma spesso i provvedimenti emergenziali (domeniche ecologiche, istituzione di ZTL) che cercano di tamponare la situazione del traffico in maniera slegata da un più ampio ragionamento organico e integrato relativo alla mobilità a scala urbana e alle trasformazioni della città, non fanno che acuire le criticità presenti. L’assenza di una riflessione sul ruolo che alcuni punti nevralgici di confluenza dei flussi possono svolgere nel riequilibrio del sistema urbano complessivo, ed una troppo rigida applicazione di normative conservative hanno impedito molte trasformazioni legate ai cambiamenti degli stili di consumo degli spazi urbani e hanno incrementato un distacco che si traduce in abbandono tra cittadino e centro storico. La scarsa flessibilità che caratterizza gli spazi urbani storici, infatti, non sempre rispondente alle mutevoli esigenze della società contemporanea, va perciò compensata con il recupero della vivibilità e con la creazione di una rete di relazioni. La realizzazione di sistemi di accesso e di collegamenti efficienti in spazi in grado di ospitare un insieme complesso di funzioni e di relazioni sociali è ridiventata così una questione estremamente attuale.

Napoli. Il progetto Stazioni dell’Arte: contesti storici e infrastrutture / Amato, Chiara. - (2020), pp. 131-141.

Napoli. Il progetto Stazioni dell’Arte: contesti storici e infrastrutture

Chiara Amato
2020

Abstract

La questione della mobilità nei contesti storici contemporanei è complessa e legata ai fenomeni che negli ultimi decenni stanno caratterizzando tali contesti; si tratta di contesti complessi, baricentrici per importanza e per rappresentatività, dove si concentrano le principali attività commerciali, iniziative culturali, ricreative, la parte maggiore delle attività sociali della città. Tale complessità si lega ai profondi processi socio– economici di gentrificazione, di abbandono da parte della popolazione originaria a seguito di un innalzamento dei prezzi di mercato e della trasformazione delle abitazioni in attività ricettive a seguito della grande turistificazione di massa che caratterizza in particolare i centri storici delle grandi città, fenomeni che hanno portato all’acuirsi di problematiche relative al depauperamento e al degrado dei contesti di valore storico– testimoniale, con effetti sempre più evidenti di cancellazione della memoria dei luoghi e delle identità locali. A questi elementi si associano processi di abbandono e di dismissione di spazi, complessi e attrezzature non più funzionali al contesto in cui sono inseriti (infrastrutture ferroviarie, scali merci, grandi strutture ospedaliere, mercati, teatri, cinema, luoghi di aggregazione e spazi di relazione) a causa dell’abbandono dei residenti, della obsolescenza strutturale o della difficile accessibilità. Questo degrado diffuso si traduce nella scomparsa dello spazio pubblico di relazione proprio della città storica, costituito da forme che si sono configurate nel tempo e con la progressiva appropriazione da parte dei cittadini, che oggi diventa sempre più spazio vuoto o di risulta. Le politiche di mobilità e di trasformazione dello spazio pubblico nei contesti storici sono protagoniste del dibattito pubblico e delle agende politiche poiché rappresentano spesso una “vetrina” per la sperimentazione di politiche poi estendibili a tutto il contesto urbano. Ma spesso i provvedimenti emergenziali (domeniche ecologiche, istituzione di ZTL) che cercano di tamponare la situazione del traffico in maniera slegata da un più ampio ragionamento organico e integrato relativo alla mobilità a scala urbana e alle trasformazioni della città, non fanno che acuire le criticità presenti. L’assenza di una riflessione sul ruolo che alcuni punti nevralgici di confluenza dei flussi possono svolgere nel riequilibrio del sistema urbano complessivo, ed una troppo rigida applicazione di normative conservative hanno impedito molte trasformazioni legate ai cambiamenti degli stili di consumo degli spazi urbani e hanno incrementato un distacco che si traduce in abbandono tra cittadino e centro storico. La scarsa flessibilità che caratterizza gli spazi urbani storici, infatti, non sempre rispondente alle mutevoli esigenze della società contemporanea, va perciò compensata con il recupero della vivibilità e con la creazione di una rete di relazioni. La realizzazione di sistemi di accesso e di collegamenti efficienti in spazi in grado di ospitare un insieme complesso di funzioni e di relazioni sociali è ridiventata così una questione estremamente attuale.
2020
Città esistente e rigenerazione urbana Per una integrazione tra Urbs e Civitas
978-88-255-3835-9
public city; regeneration; art; cultural heritage; mobility
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Napoli. Il progetto Stazioni dell’Arte: contesti storici e infrastrutture / Amato, Chiara. - (2020), pp. 131-141.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1486106
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