Le rappresentazioni del paesaggio custodite presso l’ex Istituto, già Gabinetto, di Geografia dell’Università Sapienza di Roma riguardano in larga parte carte geografiche con esemplari databili a partire dal Seicento e, in misura minore, plastici topografici di diversa provenienza databili tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Tali beni sono attualmente in corso di studio e recupero con lo scopo di tutelarli e renderli fruibili al pubblico. In tale prospettiva ci si è avvalsi dell’apporto delle nuove tecnologie applicate ai beni culturali, prassi ormai consolidata per molte e diverse tipologie di beni, ma che per i beni geocartografici può ancora considerarsi in via sperimentale. In particolare, gli strumenti oggetto di analisi sono stati digitalizzati attraverso scansioni e fotografie al fine di preservarne l’integrità, garantendo allo stesso tempo una modalità di fruizione innovativa, da un lato attraverso la georeferenziazione di carte storiche e la creazione di web map, dall’altro grazie alla ricostruzione del volume dei beni tridimensionali, per l’implementazione di siti web dedicati con gallerie interattive e con la possibilità di effettuare stampe 3D per la riproduzione di prototipi che possano essere sottoposti all’esplorazione tattile da parte degli utenti. Il caso studio trattato ha come oggetto un plastico di fine Ottocento rappresentante la città di Palermo, messo in relazione con la carta geografica da cui deriva, confrontandone le diverse modalità di fruizione e mettendone in luce le caratteristiche in base alle finalità d’uso.

Gli strumenti per la rappresentazione del paesaggio tra tradizione e nuove tecnologie / DE FILPO, Monica. - (2021), pp. 174-191. - GEOGRAFIA, CULTURE E SOCIETÀ.

Gli strumenti per la rappresentazione del paesaggio tra tradizione e nuove tecnologie

Monica De Filpo
2021

Abstract

Le rappresentazioni del paesaggio custodite presso l’ex Istituto, già Gabinetto, di Geografia dell’Università Sapienza di Roma riguardano in larga parte carte geografiche con esemplari databili a partire dal Seicento e, in misura minore, plastici topografici di diversa provenienza databili tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Tali beni sono attualmente in corso di studio e recupero con lo scopo di tutelarli e renderli fruibili al pubblico. In tale prospettiva ci si è avvalsi dell’apporto delle nuove tecnologie applicate ai beni culturali, prassi ormai consolidata per molte e diverse tipologie di beni, ma che per i beni geocartografici può ancora considerarsi in via sperimentale. In particolare, gli strumenti oggetto di analisi sono stati digitalizzati attraverso scansioni e fotografie al fine di preservarne l’integrità, garantendo allo stesso tempo una modalità di fruizione innovativa, da un lato attraverso la georeferenziazione di carte storiche e la creazione di web map, dall’altro grazie alla ricostruzione del volume dei beni tridimensionali, per l’implementazione di siti web dedicati con gallerie interattive e con la possibilità di effettuare stampe 3D per la riproduzione di prototipi che possano essere sottoposti all’esplorazione tattile da parte degli utenti. Il caso studio trattato ha come oggetto un plastico di fine Ottocento rappresentante la città di Palermo, messo in relazione con la carta geografica da cui deriva, confrontandone le diverse modalità di fruizione e mettendone in luce le caratteristiche in base alle finalità d’uso.
2021
Configurazioni e trasfigurazioni. Discorsi sul paesaggio mediato
9788899312794
Tino; Palermo; plastici; piani in rilievo; fotogrammetria
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Gli strumenti per la rappresentazione del paesaggio tra tradizione e nuove tecnologie / DE FILPO, Monica. - (2021), pp. 174-191. - GEOGRAFIA, CULTURE E SOCIETÀ.
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