Risale al 1739 il progetto di fondare nell’Università di Torino un “Museo accademico” articolato in diverse sezioni a supporto della ricerca. Il testo individua, per le discipline scientifiche, modelli e confronti in Europa e in Italia, in particolare nell’Istituto delle Scienze di Bologna; esamina, su base documentaria, le collezioni e rintraccia alcune sculture anatomiche settecentesche. Per la sezione dedicata all’Archeologia, il testo restituisce l’identità istituzionale del Museo, analizza la figura dell’antiquario Giuseppe Bartoli, che ne era il direttore, ricompone attraverso i documenti l’ordinamento e l’allestimento settecentesco del museo, ne individua la divisione tematica e la corrispondenza con l’apparato decorativo, recupera il dibattito settecentesco sull’affidabilità del documento figurato, inserisce nella storia del restauro l’attività degli scultori-restauratori e nella storia della museologia settecentesca il museo di Antichità di Torino che trova un posto tutt’altro che marginale nel panorama delle consimili istituzioni europee.
Il "Museo Accademico" delle Scienze nel Palazzo dell'Università di Torino. Progetti e Istituzioni nell'Età dei Lumi / DI MACCO, Michela. - (2003), pp. 29-52.
Il "Museo Accademico" delle Scienze nel Palazzo dell'Università di Torino. Progetti e Istituzioni nell'Età dei Lumi
DI MACCO, MICHELA
2003
Abstract
Risale al 1739 il progetto di fondare nell’Università di Torino un “Museo accademico” articolato in diverse sezioni a supporto della ricerca. Il testo individua, per le discipline scientifiche, modelli e confronti in Europa e in Italia, in particolare nell’Istituto delle Scienze di Bologna; esamina, su base documentaria, le collezioni e rintraccia alcune sculture anatomiche settecentesche. Per la sezione dedicata all’Archeologia, il testo restituisce l’identità istituzionale del Museo, analizza la figura dell’antiquario Giuseppe Bartoli, che ne era il direttore, ricompone attraverso i documenti l’ordinamento e l’allestimento settecentesco del museo, ne individua la divisione tematica e la corrispondenza con l’apparato decorativo, recupera il dibattito settecentesco sull’affidabilità del documento figurato, inserisce nella storia del restauro l’attività degli scultori-restauratori e nella storia della museologia settecentesca il museo di Antichità di Torino che trova un posto tutt’altro che marginale nel panorama delle consimili istituzioni europee.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.