Nel dopoguerra, le escursioni organizzate dal Touring Club Italiano (Tci) e da altre istituzioni ai campi di battaglia e ai cimiteri di guerra contribuiscono a creare tra gli italiani una costruzione della memoria collettiva basata su significati simbolici dello spazio, riti civili e pratiche turistiche. Dal 1919 fino al 1939 il sodalizio milanese organizza escursioni nelle zone di guerra del Trentino-Alto Adige e della Venezia Giulia, coinvolgendo familiari dei soldati morti nel conflitto veterani di guerra e cittadini che vogliono conoscere i nuovi territori ottenuti dall'Italia con i trattati di pace (1919-1920). A partire dagli anni inizi degli anni Venti l'Enit e dalla metà del decennio anche l'Opera Nazionale Dopolavoro (Ond) inseriscono nelle loro attività turistiche le escursioni sui campi di battaglia per celebrare la memoria della guerra vittoriosa e coloro che l'hanno combattuta. Durante il fascismo le escursioni sono effettuate non soltanto da familiari, veterani, operai ma anche da studenti perché il loro obiettivo è quello di contribuire alla formazione del nuovo uomo fascista. Negli anni '30 il fascismo considera i pellegrinaggi di guerra come uno strumento di propaganda politica e una forma di memoria nazionale che glorifica i soldati caduti con grandi monumenti commemorativi come Redipuglia inaugurato da Mussolini (1938).
War tourism in Italy (1919-1939) / Capuzzo, E. - (2020), pp. 35-63. - PALGRAVE STUDIES IN ECONOMIC HISTORY.
War tourism in Italy (1919-1939)
Capuzzo, E
2020
Abstract
Nel dopoguerra, le escursioni organizzate dal Touring Club Italiano (Tci) e da altre istituzioni ai campi di battaglia e ai cimiteri di guerra contribuiscono a creare tra gli italiani una costruzione della memoria collettiva basata su significati simbolici dello spazio, riti civili e pratiche turistiche. Dal 1919 fino al 1939 il sodalizio milanese organizza escursioni nelle zone di guerra del Trentino-Alto Adige e della Venezia Giulia, coinvolgendo familiari dei soldati morti nel conflitto veterani di guerra e cittadini che vogliono conoscere i nuovi territori ottenuti dall'Italia con i trattati di pace (1919-1920). A partire dagli anni inizi degli anni Venti l'Enit e dalla metà del decennio anche l'Opera Nazionale Dopolavoro (Ond) inseriscono nelle loro attività turistiche le escursioni sui campi di battaglia per celebrare la memoria della guerra vittoriosa e coloro che l'hanno combattuta. Durante il fascismo le escursioni sono effettuate non soltanto da familiari, veterani, operai ma anche da studenti perché il loro obiettivo è quello di contribuire alla formazione del nuovo uomo fascista. Negli anni '30 il fascismo considera i pellegrinaggi di guerra come uno strumento di propaganda politica e una forma di memoria nazionale che glorifica i soldati caduti con grandi monumenti commemorativi come Redipuglia inaugurato da Mussolini (1938).File | Dimensione | Formato | |
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