La fase della metropolizzazione del territorio, accompagnata dalla profonda crisi economico-finanziaria globale del 2008 ha decretato in molti paesi l’improrogabile avvio di riforme istituzionali, che hanno determinato una riconfigurazione del sistema di pianificazione, attraverso l’istituzione di enti di scala metropolitana e intercomunale. Questi costituiscono oggi gli ambiti di riferimento privilegiati per la messa in campo di strategie di rigenerazione finalizzate ad assetti urbani e metropolitani sostenibili, efficienti ed inclusivi, attraverso la costruzione di reti materiali e immateriali: reti della mobilità pubblica e dolce, infrastrutture verdi, spazi pubblici identitari ma anche reti culturali e sociali, per lo scambio di informazioni e l’interazione di soggetti, per la promozione di stili di vita salutari e di economie green e creative. In questo contesto, il caso delle metropoli francesi è ricco di esperienze che riconoscono come componenti strategiche le reti materiali e immateriali nella pianificazione, ai fini di una indispensabile ricomposizione della frammentazione morfologica e delle disparità socio-economiche tra citta’ storica, periferie consolidate e habitat pavillonnaire. Dagli SCOT ai PLUI, gli apparati conoscitivi contenuti nei “diagnostic”, i processi partecipativi con gli “atelier” e le indicazioni delle “OAP - Orientations d’Amenagement e de Programmation”, si connotato di nuovi contenuti da cui emerge una particolare e attenta analisi alle reti fisiche infrastrutturali, dello spazio pubblico e ecologico-ambientali come elementi strutturanti per la rigenerazione affiancando la costruzione delle infrastrutture per la mobilita’ e la fruizione alle reti sociali e tecnologiche capaci di determinarne la sostenibilita’ e la fattibilita’ degli interventi, anche tempestivi e/o temporanei, di rigenerazione alla scala locale, urbana e territoriale, alla luce degli eventi calamitosi connessi al climate change, alle alluvioni degli scorsi anni, alla pandemia del 2020. In questo quadro, il paper approfondisce il quadro di riferimento francese e le esperienze in corso nella metropoli parigina, con particolare riferimento al caso dell’EPT Est Ensemble, per indagare come le recenti best practices di pianificazione territoriale-strategica e urbanistica stiano recependo nell’apparato del piano nuovi contenuti analitici e progettuali per far fronte alle sfide emergenti e per identificare riferimenti utili per la pianificazione nelle città metropolitane in Italia.
Metropoli resilienti. La risposta della pianificazione francese alle sfide emergenti / Ravagnan, Chiara; Amato, Chiara; Bevilacqua, Giulia. - (2020), pp. 206-213.
Metropoli resilienti. La risposta della pianificazione francese alle sfide emergenti
Ravagnan, Chiara
;Amato, Chiara;Bevilacqua, Giulia
2020
Abstract
La fase della metropolizzazione del territorio, accompagnata dalla profonda crisi economico-finanziaria globale del 2008 ha decretato in molti paesi l’improrogabile avvio di riforme istituzionali, che hanno determinato una riconfigurazione del sistema di pianificazione, attraverso l’istituzione di enti di scala metropolitana e intercomunale. Questi costituiscono oggi gli ambiti di riferimento privilegiati per la messa in campo di strategie di rigenerazione finalizzate ad assetti urbani e metropolitani sostenibili, efficienti ed inclusivi, attraverso la costruzione di reti materiali e immateriali: reti della mobilità pubblica e dolce, infrastrutture verdi, spazi pubblici identitari ma anche reti culturali e sociali, per lo scambio di informazioni e l’interazione di soggetti, per la promozione di stili di vita salutari e di economie green e creative. In questo contesto, il caso delle metropoli francesi è ricco di esperienze che riconoscono come componenti strategiche le reti materiali e immateriali nella pianificazione, ai fini di una indispensabile ricomposizione della frammentazione morfologica e delle disparità socio-economiche tra citta’ storica, periferie consolidate e habitat pavillonnaire. Dagli SCOT ai PLUI, gli apparati conoscitivi contenuti nei “diagnostic”, i processi partecipativi con gli “atelier” e le indicazioni delle “OAP - Orientations d’Amenagement e de Programmation”, si connotato di nuovi contenuti da cui emerge una particolare e attenta analisi alle reti fisiche infrastrutturali, dello spazio pubblico e ecologico-ambientali come elementi strutturanti per la rigenerazione affiancando la costruzione delle infrastrutture per la mobilita’ e la fruizione alle reti sociali e tecnologiche capaci di determinarne la sostenibilita’ e la fattibilita’ degli interventi, anche tempestivi e/o temporanei, di rigenerazione alla scala locale, urbana e territoriale, alla luce degli eventi calamitosi connessi al climate change, alle alluvioni degli scorsi anni, alla pandemia del 2020. In questo quadro, il paper approfondisce il quadro di riferimento francese e le esperienze in corso nella metropoli parigina, con particolare riferimento al caso dell’EPT Est Ensemble, per indagare come le recenti best practices di pianificazione territoriale-strategica e urbanistica stiano recependo nell’apparato del piano nuovi contenuti analitici e progettuali per far fronte alle sfide emergenti e per identificare riferimenti utili per la pianificazione nelle città metropolitane in Italia.File | Dimensione | Formato | |
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