Sviluppato all’inizio del XX secolo dallo psichiatra svizzero Herman Rorschach (1884-1922), il Rorschach Inkblot Method è senz’altro uno dei test psicologici più noti e utilizzati in ambito clinico (Searles, 2017). Macchie d’inchiostro a fini “diagnostici” erano già usate a fine ‘800 ma a Rorschach (che pubblica il test nel 1921) – come notava Anzieu (1960) – va riconosciuta l’originalità di aver trasformato l’uso delle macchie d’inchiostro in test di personalità e non più di immaginazione. Rispetto agli autori che lo avevano preceduto, non era il contenuto delle associazioni dei soggetti che contava ma l’approccio percettivo al compito. Per complesse vicende e alterne fortune, il test si diffuse molto più tardi nel secondo ‘900 e si dovette aspettare il 1942 per la prima traduzione in inglese (Exner, 1969), il 1951 per il primo manuale europeo scritto (Bohm, 1951) e il 1981 per la traduzione italiana. Nel corso del ‘900, sia negli stati Uniti che in Europa, sono stati sviluppati diversi sistemi di siglatura e interpretazione che hanno poco in comune fra di loro, se non l’uso delle 10 tavole standard. Tanto che, quando si fa riferimento al test di Rorschach si fa riferimento alle 10 tavole standard di cui è composto, cinque in bianco e nero (I, IV, V, VI, VII) e cinque a colori (II, III, VIII, IX, X). In virtù di questa diversità, esistono in realtà tanti test di Rorschach quanti sono i sistemi sviluppati negli anni. Questa “babele” di linguaggi ha ostacolato la credibilità scientifica del test e creato le condizioni per un modello unificatore, psicometricamente affidabile e valido, accettato dalla comunità scientifica, cioè il Comprehensive System (CS) di John E. Exner (1928-2006) nella seconda metà degli anni ’80.

I test che lo psicologo deve conoscere / Porcelli, Piero; Lanzara, Roberta; Conti, Chiara. - (2020).

I test che lo psicologo deve conoscere

Lanzara Roberta;
2020

Abstract

Sviluppato all’inizio del XX secolo dallo psichiatra svizzero Herman Rorschach (1884-1922), il Rorschach Inkblot Method è senz’altro uno dei test psicologici più noti e utilizzati in ambito clinico (Searles, 2017). Macchie d’inchiostro a fini “diagnostici” erano già usate a fine ‘800 ma a Rorschach (che pubblica il test nel 1921) – come notava Anzieu (1960) – va riconosciuta l’originalità di aver trasformato l’uso delle macchie d’inchiostro in test di personalità e non più di immaginazione. Rispetto agli autori che lo avevano preceduto, non era il contenuto delle associazioni dei soggetti che contava ma l’approccio percettivo al compito. Per complesse vicende e alterne fortune, il test si diffuse molto più tardi nel secondo ‘900 e si dovette aspettare il 1942 per la prima traduzione in inglese (Exner, 1969), il 1951 per il primo manuale europeo scritto (Bohm, 1951) e il 1981 per la traduzione italiana. Nel corso del ‘900, sia negli stati Uniti che in Europa, sono stati sviluppati diversi sistemi di siglatura e interpretazione che hanno poco in comune fra di loro, se non l’uso delle 10 tavole standard. Tanto che, quando si fa riferimento al test di Rorschach si fa riferimento alle 10 tavole standard di cui è composto, cinque in bianco e nero (I, IV, V, VI, VII) e cinque a colori (II, III, VIII, IX, X). In virtù di questa diversità, esistono in realtà tanti test di Rorschach quanti sono i sistemi sviluppati negli anni. Questa “babele” di linguaggi ha ostacolato la credibilità scientifica del test e creato le condizioni per un modello unificatore, psicometricamente affidabile e valido, accettato dalla comunità scientifica, cioè il Comprehensive System (CS) di John E. Exner (1928-2006) nella seconda metà degli anni ’80.
2020
I test che lo psicologo deve conoscere
9788832852714
Rorschach Comprehensive System; assessment; psicodiagnostica
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
I test che lo psicologo deve conoscere / Porcelli, Piero; Lanzara, Roberta; Conti, Chiara. - (2020).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1481085
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