La riscoperta dell’opera di Alberto Savinio, sul finire degli anni Settanta, è strettamente legata alla tenace operosità di Leonardo Sciascia, apripista in campo critico e sul piano editoriale. Fra i progetti sorti su sua iniziativa un caso particolare è costituito da Torre di guardia (1977), raccolta di brevi articoli apparsi sull’omonima rubrica della «Stampa» tra il 1934 e il 1940. Nell’introduzione il critico-editore confessava di aver «lasciato cadere» (p. XXVII) parte di queste note: alcune perché già confluite nella recente Nuova enciclopedia, altre perché troppo legate all’attualità contingente, altre ancora perché contenenti «ambigui o maldestramente appiccicati elogi al fascismo» (ibid.), da parte di un autore ritenuto «naturalmente non fascista, più che antifascista» (ibid.). Legittimato dallo scrupolo di preservare l’immagine di Savinio, quello che Sciascia compie è un aperto atto di censura, nei confronti dello scrittore dal quale affermava di aver ricevuto in gioventù «la più vera, la più radicale lezione di antifascismo» (Fine del carabiniere a cavallo, p. 150). Se l’operazione di Sciascia ha avuto il duplice merito di favorire la riscoperta dell’opera saviniana e di sottrarla all’irreversibile condanna che le sarebbe toccata in un’Italia ancora intransigente in fatto di separazione tra fascismo e antifascismo, essa ha tuttavia reciso le premesse allo sviluppo di un dibattito critico intorno alla complessa posizione di Savinio rispetto al regime. La questione fu rilevata già all’indomani della pubblicazione di Torre di guardia da un attento lettore saviniano, Edoardo Sanguineti, che dalle pagine di «Paese Sera» accusò Sciascia di aver messo «le mutande al povero Alberto», impedendo che a farlo fosse, eventualmente, il lettore (Guardando una torre, 28 aprile 1978). L’obiezione risulta tanto più valida quanto più si consideri come gli articoli espunti da Sciascia – di là dalle spesso inequivocabili aperture ai toni della propaganda fascista – si inseriscano in una linea di continuità con la riflessione precedente e successiva, riprendendo istanze già presenti negli scritti sull’arte degli anni Venti e anticipando motivi che torneranno negli articoli degli anni Quaranta. Attraverso un’analisi sistematica degli articoli censurati, reperiti nel fondo online dell’Archivio Storico La Stampa, il contributo si propone di sottolinearne la continuità di pensiero con altri luoghi della riflessione di Savinio, così da interpretarli non più come il trascurabile prodotto di un’imposizione dall’alto, ma come momento cardine nell’evoluzione del suo sistema. Riflettendo sulle ragioni della censura di Sciascia si cercherà, quindi, di aggiungere nuovi tasselli all’interpretazione critica del rapporto tra Savinio e il fascismo nella seconda metà degli anni Trenta.

Sciascia editore di Savinio. Torre di guardia e la censura antifascista / Rossi, Eugenia Maria. - (2020). [10.13133/9788893771672].

Sciascia editore di Savinio. Torre di guardia e la censura antifascista

Rossi, Eugenia Maria
2020

Abstract

La riscoperta dell’opera di Alberto Savinio, sul finire degli anni Settanta, è strettamente legata alla tenace operosità di Leonardo Sciascia, apripista in campo critico e sul piano editoriale. Fra i progetti sorti su sua iniziativa un caso particolare è costituito da Torre di guardia (1977), raccolta di brevi articoli apparsi sull’omonima rubrica della «Stampa» tra il 1934 e il 1940. Nell’introduzione il critico-editore confessava di aver «lasciato cadere» (p. XXVII) parte di queste note: alcune perché già confluite nella recente Nuova enciclopedia, altre perché troppo legate all’attualità contingente, altre ancora perché contenenti «ambigui o maldestramente appiccicati elogi al fascismo» (ibid.), da parte di un autore ritenuto «naturalmente non fascista, più che antifascista» (ibid.). Legittimato dallo scrupolo di preservare l’immagine di Savinio, quello che Sciascia compie è un aperto atto di censura, nei confronti dello scrittore dal quale affermava di aver ricevuto in gioventù «la più vera, la più radicale lezione di antifascismo» (Fine del carabiniere a cavallo, p. 150). Se l’operazione di Sciascia ha avuto il duplice merito di favorire la riscoperta dell’opera saviniana e di sottrarla all’irreversibile condanna che le sarebbe toccata in un’Italia ancora intransigente in fatto di separazione tra fascismo e antifascismo, essa ha tuttavia reciso le premesse allo sviluppo di un dibattito critico intorno alla complessa posizione di Savinio rispetto al regime. La questione fu rilevata già all’indomani della pubblicazione di Torre di guardia da un attento lettore saviniano, Edoardo Sanguineti, che dalle pagine di «Paese Sera» accusò Sciascia di aver messo «le mutande al povero Alberto», impedendo che a farlo fosse, eventualmente, il lettore (Guardando una torre, 28 aprile 1978). L’obiezione risulta tanto più valida quanto più si consideri come gli articoli espunti da Sciascia – di là dalle spesso inequivocabili aperture ai toni della propaganda fascista – si inseriscano in una linea di continuità con la riflessione precedente e successiva, riprendendo istanze già presenti negli scritti sull’arte degli anni Venti e anticipando motivi che torneranno negli articoli degli anni Quaranta. Attraverso un’analisi sistematica degli articoli censurati, reperiti nel fondo online dell’Archivio Storico La Stampa, il contributo si propone di sottolinearne la continuità di pensiero con altri luoghi della riflessione di Savinio, così da interpretarli non più come il trascurabile prodotto di un’imposizione dall’alto, ma come momento cardine nell’evoluzione del suo sistema. Riflettendo sulle ragioni della censura di Sciascia si cercherà, quindi, di aggiungere nuovi tasselli all’interpretazione critica del rapporto tra Savinio e il fascismo nella seconda metà degli anni Trenta.
2020
Contesti, forme e riflessi della censura
Alberto Savinio; Leonardo Sciascia; censura; fascismo; intellettuali
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Sciascia editore di Savinio. Torre di guardia e la censura antifascista / Rossi, Eugenia Maria. - (2020). [10.13133/9788893771672].
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