Climate Responsive Envelopes. Frontiere del'innovazione tecnologica e prestazionale nel progetto della pelle degli edifici | Frontiers of technological and performance innovation in the design of the buildings skin

New frontiers in the design of architectural envelopes, reached through contemporary experimentation and as future developments in urban construction, play an increasingly strategic role in satisfying what is fast becoming an inexorable need for adaptability, flexibility, selectivity and multifunctional versatility on the part of architectural solutions that are called on, ever more frequently, to be climatically sensitive and environmentally reactive, with variable properties and dynamic performance levels, plus adaptable configurations and elevated resilience. With this in mind, the three books of the boxed set address the cutting-edge topics of: 'Climate Responsive Envelopes', 'Variable Properties Envelopes' and 'Adaptive Resilient Envelopes'. Building envelopes must be capable of transforming their features and performance characteristics in response to climatic-environmental variations during a given day or year, or even in different periods of the lives of the constructed organism or its inhabitants; they must also be able to interact in varying ways with light, heat, sound, wind, the weather and atmospheric agents in general, making the envelope a vitally important tool in the difficult and complex selection, interaction and filtering operations needed to properly balance external macro-environmental factors with internal micro-environmental ones, to ensure optimal conditions in the overall climatic state of the building while, at the same time, guaranteeing the highest possible environmental comfort, minimising energy needs and maximising ecological effectiveness, plus the capacity for climate adaptation and mitigation obtainable from the architecture enclosed by a given envelope. Furthermore, the fact that the envelope is directly involved in the artificial/environmental dialectic makes it a “venue” that plays, both physically and metaphorically, an irreplaceable role in the mediation, in terms of architecture and construction, of space (between 'inside' and 'outside') and time (between 'before' and 'after'). But the envelope is also the design component that bears, to an ever increasing extent, the weight of the effects of this mediation, both in terms of the ‘creative’ repercussions of the geometrical and architectural parameters, whether taken as a whole or in detail, and as regards their influence on the socio-environmental and psycho-cultural features of the spaces of the overall context.

Le nuove frontiere dell'involucro architettonico, nella sperimentazione contemporanea e nei futuri sviluppi delle nostre città, lo vedono sempre più protagonista e strategico per operare la ormai imprescindibile esigenza di adattività, flessibilità, selettività e polivalenza, richiesta ad architetture che non potranno che essere sempre più climaticamente sensibili, ambientalmente reattive, variabili nelle proprietà, dinamiche nelle prestazioni, adattive nelle configurazioni, resilienti nei comportamenti. Per questo i tre libri che articolano il presente cofanetto affrontano i temi di frontiera dei 'Climate Responsive Envelopes', dei 'Variables Properties Envelopes' e degli 'Adaptive Resilient Envelopes'. Secondo tale visione l’involucro degli edifici deve essere in grado di mutare i suoi caratteri e le sue performance, di adattarsi al cambiare delle diverse condizioni climatico-ambientali nel corso della giornata, nel corso dell'anno, finanche nel corso della vita dell'organismo edilizio e dell'uomo che lo abita; e di interagire ogni volta in modo diverso con la luce, il calore, il suono, il vento, i fenomeni meteorici e gli agenti atmosferici nel loro complesso. L’involucro diventa così lo strumento fondamentale per mettere in atto le difficili e complesse operazioni di selezione, interazione, filtro tra i fattori macroambientali esterni e quelli microambientali interni, necessarie per mantenere in equilibrio le condizioni di ottimalità per lo stato climatico generale dell’edificio, e allo stesso tempo per garantire il più alto grado di comfort ambientale, il più basso livello di fabbisogno energetico, il più elevato grado di efficacia ecologica, la più alta capacità di adattamento e mitigazione climatici, conseguibili da parte di quella determinata architettura da esso confinata. Di più, il suo essere oggetto chiamato direttamente in causa nel confronto dialettico artificio/ambiente, lo configura come il "luogo", fisico e metaforico, deputato ad assumere un ruolo insostituibile di mediazione architettonica e costruttiva spaziale (tra il 'dentro' e il 'fuori') e temporale (tra il 'prima' e il 'dopo'). E allo stesso tempo lo indica come la componente progettuale su cui sempre più fortemente graverà il peso degli effetti di tale mediazione, sia nella loro accezione 'creativa' di parametri geometrici e architettonici, d'insieme e di dettaglio; sia nel loro influsso sui caratteri socio-ambientali e psico-culturali degli spazi di contesto.