Diritto e giustizia: due facce della stessa medaglia, ma caratterizzati da una tensione, destinata a rimanere incompiuta. La giustizia fugge da qualsiasi forma di catalogazione, in quanto consapevole del proprio ruolo di sfondo valoriale, da cui ogni individuo “crea” il proprio concetto di giusto. Ne deriverà che l’“uomo giusto” sarà diverso a seconda non soltanto del contesto socio-culturale in cui si cala, ma anche in relazione a quello filosofico-teleologico di cui è parte. Il diritto tenta, d’altro lato, di organizzare forme di moralità, istituzionalizzandole, e, dunque, racchiudendole in definizioni, al fine di garantire lo svolgimento di rapporti sociali il più possibile ordinati e equilibrati. Ed è proprio questo il limite del diritto: volersi porre quale scopo quello di fornire una premessa al concetto di giustizia, cui attingere in maniera acritica. “L’equo è giusto, ed è migliore di un certo tipo di giusto, non del giusto in assoluto, ma di quell’errore che ha come causa la formulazione assoluta. E questa è la natura dell'equo, di essere correzione della legge, nella misura in cui essa viene meno a causa della sua formulazione universale” (Aristotele, Etica Nicomachea). La monografia persegue l’obiettivo di analizzare la necessità di una valutazione esterna dell’istituto giuridico dell’abuso di dipendenza economica, in grado di guardare al caso concreto, all’un tempo con indulgenza e spirito critico, fuggendo da una distaccata e pedissequa applicazione della norma. Tale compito è demandato al giudice, il quale viene investito di una responsabilità finalizzata a colmare quelle lacune che il legislatore spesso, inevitabilmente, lascia. Questo ruolo del giudice viene, dunque, analizzato nella cornice dell’abuso di dipendenza economica e, ponendo l’attenzione sull’ordinamento italiano e straniero, si cerca di tracciare un confine tra la liceità della situazione di dipendenza tra imprese, in sé considerata, e l’illiceità di un abuso da parte del soggetto giuridico economicamente più forte.

Equilibrio contrattuale e sindacato del giudice nell'abuso di dipendenza economica / Cucullo, Alessia. - (2019).

Equilibrio contrattuale e sindacato del giudice nell'abuso di dipendenza economica

Cucullo, Alessia
2019

Abstract

Diritto e giustizia: due facce della stessa medaglia, ma caratterizzati da una tensione, destinata a rimanere incompiuta. La giustizia fugge da qualsiasi forma di catalogazione, in quanto consapevole del proprio ruolo di sfondo valoriale, da cui ogni individuo “crea” il proprio concetto di giusto. Ne deriverà che l’“uomo giusto” sarà diverso a seconda non soltanto del contesto socio-culturale in cui si cala, ma anche in relazione a quello filosofico-teleologico di cui è parte. Il diritto tenta, d’altro lato, di organizzare forme di moralità, istituzionalizzandole, e, dunque, racchiudendole in definizioni, al fine di garantire lo svolgimento di rapporti sociali il più possibile ordinati e equilibrati. Ed è proprio questo il limite del diritto: volersi porre quale scopo quello di fornire una premessa al concetto di giustizia, cui attingere in maniera acritica. “L’equo è giusto, ed è migliore di un certo tipo di giusto, non del giusto in assoluto, ma di quell’errore che ha come causa la formulazione assoluta. E questa è la natura dell'equo, di essere correzione della legge, nella misura in cui essa viene meno a causa della sua formulazione universale” (Aristotele, Etica Nicomachea). La monografia persegue l’obiettivo di analizzare la necessità di una valutazione esterna dell’istituto giuridico dell’abuso di dipendenza economica, in grado di guardare al caso concreto, all’un tempo con indulgenza e spirito critico, fuggendo da una distaccata e pedissequa applicazione della norma. Tale compito è demandato al giudice, il quale viene investito di una responsabilità finalizzata a colmare quelle lacune che il legislatore spesso, inevitabilmente, lascia. Questo ruolo del giudice viene, dunque, analizzato nella cornice dell’abuso di dipendenza economica e, ponendo l’attenzione sull’ordinamento italiano e straniero, si cerca di tracciare un confine tra la liceità della situazione di dipendenza tra imprese, in sé considerata, e l’illiceità di un abuso da parte del soggetto giuridico economicamente più forte.
2019
978-88-9392-112-1
Diritto; giustizia; equità; sinallagma contrattuale; equilibrio contrattuale; abuso di dipendenza economica; imprese; asimmetria contrattuale; valori
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Equilibrio contrattuale e sindacato del giudice nell'abuso di dipendenza economica / Cucullo, Alessia. - (2019).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1477435
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